Il sentiero, usato ogni anno dagli abitanti di Monticiano per la festa della “Sbraccettata” che si svolge il martedì dopo Pasqua, è facilmente percorribile grazie alle numerose indicazioni dislocate lungo il percorso; riteniamo pertanto più interessante fare un resoconto dello svolgimento della Festa lasciando al visitatore la possibilità di verificarla e riviverla attraverso il suo cammino. La “Sbraccettata”è un pellegrinaggio che dal paese, attraverso il bosco, porta all’eremo di Camerata, ripercorrendo il cammino compiuto dal Beato Antonio che, secondo la tradizione, vi si sarebbe recato in visita al Beato Pietro che nel convento di Camerata viveva in eremitaggio. Si tratta probabilmente anche di una festa riconducibile ai riti per la fertilità e l’arrivo della primavera; infatti il popolo di Monticiano, oltre a rendere omaggio al venerato Patrono, entra in armonia con il bosco, bellezza e ricchezza immensa e, un tempo, fonte principale di sostentamento. Al mattino presto i fedeli, guidati dal Parroco e dai Confratelli, si dirigono a piedi verso Camerata; una sosta per la preghiera al masso della Croce, dal quale il beato Antonio avrebbe benedetto il paese di Monticiano e sul quale a ricordo è stata costruita una grande croce nel 1948. Quindi raggiunto l’eremo viene celebrata la Santa Messa, dopo la quale, intorno ai fuochi accesi per l’occasione viene consumata una ricca colazione a base di salsicce e bruschetta cotte sulla brace. Non è solamente una manifestazione religiosa ma un momento per ritrovarsi insieme e, per coloro che abitano lontano da Monticiano, è anche l’occasione per un ritorno, per rinsaldare i vincoli che li legano alla terra di origine. Il Parroco, i Confratelli e alcuni ospiti di riguardo si riuniscono nel refettorio annesso alla chiesa. Dopo il convivio, il ritorno in paese e, ricomposti i gruppi, si procede in processione a braccetto, un tempo momento di confidenza tra ragazzi e ragazze del luogo. La processione termina alla chiesa parrocchiale con il canto dell’inno al Beato Antonio e la benedizione.
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La natura domina il paesaggio del territorio di Monticiano, e lo caratterizza; ma le ampie aree verdi quasi selvagge nascondono luoghi differenti e affascinanti. Il più conosciuto e misterioso è Petriolo con le sue vasche termali, ma anche le fortificazioni, i ruderi di mura e la Torre risalenti al medioevo. Immerso nel bosco, attraversato dal fiume Farma, Petriolo ancora oggi, sebbene trasformato ormai in un bagno termale prestigioso, mantiene l'incanto di un luogo appartato dal mondo.
Anche l'eremo agostiniano di Camerata è circondato dalla natura, e racconta la storia del Beato Antonio, Santo Patrono di Monticiano, che lo scelse come sua dimora. Gli eremiti si trasferirono poi nel convento dei Santi Pietro e Paolo, ma Camerata rimane ancora oggi meta di pellegrinaggio.
L’eremo di San Pietro a Rondinaia situato sul poggio a Camerata fu uno dei primi romitori toscani che si pose sotto la regola del nuovo ordine dei frati eremiti di Sant’Agostino istituita nel 1243 e divenne ben presto un luogo di pietà locale tanto da essere incluso, a partire dal 1274 tra gli eremi sovvenzionati ed aiutati dal Comune di Siena. Con la realizzazio ne del nuovo convento nel borgo di Monticiano l’eremo venne progressivamente abbandonato e cadde in rovina per essere probabilmente ricostruito due secoli più tardi; è documentato anche un successivo intervento di restauro eseguito nel 1613 da padre G.B. Siciliano. L’eremo risulta attualmente composto dalla sola chiesa, che conserva soltanto in facciata il paramento originario, e da un piccolo fabbricato sul retro mentre resti di murature affioranti dal terreno circostante testimoniano come doveva essere originariamente più ampio e articolato.
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L'eremo di Camerata - L'eremo di San Pietro a Rondinaia
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