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Sovana, Piazza del Pretorio con il Palazzetto dell' Archivio e la Chiesa di S.Maria
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Sovana è una frazione del comune di Sorano, in provincia di Grosseto. Sovana è conosciuta come importante centro etrusco, borgo medievale e rinascimentale, nonché sede episcopale. Sovana, suggestivo borgo dall’atmosfera ferma nel tempo, rappresenta un raro gioiello di urbanistica medievale.
Suana è il nome originario dato dai Romani, dopo la loro conquista del territorio di Vulci nel 278 a. C.
Il nome deriva dall'etrusco suf che significa "terra verde".
Piazza del Pretorio, luogo in cui la via principale si allarga per far spazio agli edifici più importanti del borgo, rappresenta il fulcro di Sovana.
Il nome deriva dal fatto che vi si trova affacciato il duecentesco Palazzo Pretorio, che conserva sulla facciata gli stemmi gentilizi dei numerosi capitani di giustizia che si avvicendarono alla guida della città.
Collocata quasi accanto si trova la Loggia del Capitano; su questo edificio nel 1570 Cosimo II fece apporre lo stemma dei Medici.
A chiusura del lato breve della piazza si erge il Palazzo dell’Archivio, risalente alla fine del XII secolo, con base lievemente a scarpa e un orologio sulla facciata.
Di fianco sorgono la chiesa di Santa Maria Maggiore (risalente al XIII secolo) e il secentesco Palazzo Bourbon del Monte, in parte addossato all’antica chiesa altomedievale di San Mamiliano.
L’insieme degli edifici e la loro distribuzione intorno alla piazza fanno di questo complesso un raro gioiello di urbanistica medievale.[1]
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Sovana
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Rocca Aldobrandesca |
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Chiesa di Santa Maria Maggiore |
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Sovana, Duomo
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Palazzo Comunale
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Il Palazzo Comunale, noto anche come Palazzo dell'Archivio, è uno storico edificio situato nel centro di Sovana. La sua ubicazione è sul lato corto occidentale di Piazza del Pretorio.
Il palazzo fu costruito nel XII secolo per ospitare la sede comunale di Sovana, che proprio in quel periodo conosceva una forte espansione dopo i fasti di epoca etrusca.
L'originaria struttura di epoca medievale rimase intatta fino al 1433, anno in cui Sovana fu assediata per rappresaglia dalle truppe della Contea di Pitigliano, a seguito dell'uccisione del conte Gentile Orsini: i gravi danneggiamenti subiti dalla struttura resero necessario un profondo intervento di ristrutturazione. Nel 1588 fu realizzato l'orologio e, in epoca seicentesca, fu aggiunto il campanile a vela: proprio durante il Seicento il palazzo iniziò ad ospitare l'archivio di Sovana, ragione per la quale è noto anche con questa denominazione.
Tra la seconda metà dell'Ottocento e i primi del Novecento l'edificio conobbe un lungo periodo di degrado; una serie di recenti restauri hanno permesso di riportarlo all'antico splendore, recuperando pienamente anche le parti che versavano in pessime condizioni.
Il Palazzo Comunale (o Palazzo dell'Archivio) è costituito da due corpi di fabbrica addossati di forma rettangolare: quello che si affaccia sulla piazza si articola su tre livelli, mentre quello retrostante è costituito da due livelli, essendo privo dell'ultimo piano. Le pareti esterne si presentano interamente rivestite in conci di tufo e, sulla facciata laterale meridionale, digradano con un basamento a scarpa che interessa entrambi i corpi di fabbrica.
La facciata principale, posta sul lato più breve del perimetro planimetrico, si affaccia sul lato corto occidentale di Piazza del Pretorio, da cui è possibile accedere attraverso il semplice portale d'ingresso di forma rettangolare che si apre al centro della medesima facciata. Al primo livello rialzato si apre una sola finestrella ad arco nella parte centrale, mentre al secondo livello rialzato vi si aprono due finestre identiche (una su ciascun lato della facciata). Al centro della parte sommitale è collocato un grande orologio di forma quadrangolare coperto da una piccola tettoia, sopra il quale si eleva un caratteristico campanile a vela, con una campana collocata nella cella, che trova appoggio sulla parte centrale del tetto che copre la facciata.
Palazzo Pretorio
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Palazzo Comunale o Palazzo dell'Archivio
Palazzetto dell'Archivio, lapide caduti prima g.m
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Il Palazzo Pretorio è uno storico edificio situato nel centro di Sovana. La sua ubicazione è sul lato settentrionale di Piazza del Pretorio.
Il palazzo fu costruito in epoca medievale, quasi certamente tra la fine del XII secolo e gli inizi del Duecento: la sua esistenza è provata in un documento risalente al 1208.
L'edificio conservò intatta la propria struttura originaria con finestre ad arco fino agli inizi del Quattrocento, quando risultava gravemente danneggiato a seguito dell'assedio che le truppe senesi portarono alla città di Sovana: la successiva ristrutturazione effettuata tra il 1413 e il 1414 comportò la modifica delle parti che precedentemente erano state distrutte in modo irrecuperabile.
Con l'ingresso di Sovana nel Granducato di Toscana avvenuto nel 1555, il palazzo cambiò l'uso a cui era destinato precedentemente, divenendo anche la sede del carcere in epoca seicentesca.
Nel tardo Settecento il complesso fu dismesso e ceduto dai Lorena alla diocesi locale, venendo restaurato nel corso dei decenni successivi.
Durante il secolo scorso era divenuto sede di un magazzino, prima di essere nuovamente restaurato e adibito a sede museale.
Il Palazzo Pretorio si presenta a pianta rettangolare, con la facciata principale che si apre su Piazza del Pretorio, sul lato minore meridionale del perimetro planimetrico. Disposto su due livelli, si caratterizza per le pareti esterne interamente rivestite in conci di tufo.
La facciata principale è addossata ad un basamento a scarpa di sostegno all'angolo destro, ove continua con la facciata laterale orientale lungo la quale presenta una cordonatura, mentre sul lato sinistro la facciata si trova addossata ad un piccolo corpo di fabbrica che la divide dalla caratteristica Loggia del Capitano. Il portale d'ingresso principale, di forma rettangolare ed architravato, si apre nella parte destra preceduto da alcuni gradini; la parte sinistra della facciata è caratterizzata dalla presenza di un secondario portale d'ingresso ad arco. Sulla parete della facciata, che si sviluppa tra i due portali e le due finestre quadrangolari che si aprono al piano rialzato, sono collocati nove stemmi riconducibili a capitani del popolo e commissari che storicamente vi hanno prestato servizio.
All'interno del palazzo ha sede il centro visite del Parco archeologico del Tufo ed il relativo centro di documentazione del territorio sovanese. Sulle pareti interne intonacate spiccano in alcuni punti affreschi di scuola senese realizzati tra il periodo tardomedievale e l'epoca rinascimentale.
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Pretorio Palazzo |
Duomo di Sovana, la concattedrale dei Santi Pietro
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La concattedrale dei Santi Pietro e Paolo è il duomo di Sovana. La tradizione vuole che il vescovo di Palermo, Mamiliano, abbia svolto a Sovana, agli inizi del IV secolo, opera di evangelizzazione. Questa precoce conversione al Cristianesimo valse a Sovana la nomina, ricevuta nel V secolo, a sede vescovile.
La fondazione dell'attuale edificio risale all'VIII-IX secolo, e da allora fino al Seicento esso è stato oggetto di ripetuti interventi strutturali o di ammodernamenti decorativi. L'esistenza di una grande ed importante ecclesia cathedralis è testimoniata, oltre che dalla Bolla di Niccolò II del 1061, dall'ampia cripta voltata in pietra tufacea, tuttora esistente, e dalle paraste marmoree interne dell'attuale portale, intagliate da piatti girali e da simboliche decorazioni geometriche così prossime per stile e per tempi a quelle, tutte allusive all'Eucaristia, del monumentale ciborio marmoreo, un vero e proprio unicum in tutta la Toscana, trasportato da epoca remota nella chiesa di Santa Maria Maggiore, ma contemporaneo all'edificazione del primo Duomo per il quale fu realizzato. I plausibili confronti con l'illustre prototipo ravennate di Sant'Apollinare ravvisano anche nell'edicola sovanese l'intervento di maestranze almeno accomunate da un'identica formazione longobarda, dando campo alla suggestiva ipotesi che quel ciborio rispecchi uno dei primi, concreti documenti della presenza ormai radicata dei nuovi signori di Sovana, gli Aldobrandeschi.
La grandiosa ricostruzione, al quale ancora si lavorava nel 1248, i suoi moduli architettonici corrispondono bene agli ampliamenti che nel XII secolo furono promossi in numerose cattedrali della Toscana meridionale. Sul prototipo allora più moderno, offerto dall'abbazia di Sant'Antimo con i suoi formulari costruttivi e decorativi lombardi, che qui si manifestano a pieno nelle storie di soggetto biblico scolpite nei capitelli, quelle cattedrali esprimono ormai uno stile romanico della seconda generazione, già pronto ad accogliere novità strutturali e formali di sapore gotico.
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Il duomo di Sovana | Concattedrale dei Santi Pietro e Paolo
Duomo, interior
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Facciata |
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La Chiesa di Santa Maria Maggiore
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La Chiesa di Santa Maria Maggiore, cui si accede da un portale aperto sul fianco destro, presenta caratteri di transizione tra romanico e gotico.
L'interno è spartito in tre navate, con tozzi pilastri che sorreggono ampie arcate. All'interno la parete della navata destra ospita due affreschi dei primi decenni del Cinquecento, una "Crocifissione con santi" di area umbro-laziale, e una "Madonna in trono con Bambino e due sante" (1508).
Nell'abside è collocato un ciborio in pietra, uno dei pochi esempi in Toscana di arte preromanica, scolpito con il repertorio tipico della decorazione altomedievale di motivi vegetali, animali e geometrici. Nella parete della navata sinistra si conservano alcuni affreschi di scuola umbro-senese dell'inizio del Cinquecento.
In origine l’ingresso era sul lato breve, quello posto di fronte alla parete dell’altare, dove si trovava la facciata della chiesa prima che, sul finire del XVI secolo, le venisse addossato il Palazzo Bourbon del Monte.
Tra gli affreschi risultano particolarmente interessanti quelli collocati all’interno di nicchie lungo la parete destra. Il primo, sullo sfondo di un paesaggio lagunare, raffigura la Crocifissione tra i santi Antonio e Lorenzo. Il secondo, che ritrae La Madonna in trono tra le sante Barbara e Lucia, risulta piuttosto originale, oltre che per i colori vivaci e chiari delle figure e delle vesti, anche perché presenta nello stemma (in basso, lungo la decorazione della fascia) l’immagine degli antichi strumenti dell’Arte dei Calzolai, cui apparteneva probabilmente il committente dell’opera.
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Frescoes by Andrea di Niccolò
in the Chiesa di Santa Maria Maggiore |
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Chiesa di Santa Maria Maggiore
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Tesoretto di sovana, simulazione dello stato al rinvenimento
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La Chiesa di San Mamiliano, situata in piazza del Pretorio, risale probabilmente al IV secolo ed ha ospitato dal 1460 al 1776 le spoglie di san Mamiliano. Da tempo ridotta ad un rudere, nel 1986 vennero realizzati alcuni lavori di consolidamento delle murature perimetrali e a partire dal 2004 sono stati intrapresi una serie di operazioni di restauro, completate nel 2012 con l'inaugurazione del museo di San Mamiliano.
Polo Museale di Sovana - Museo di San Mamiliano
Sovana, piazza del Pretorio
www.museidimaremma.it
Orario apertura
Dal 29 marzo al 6 ottobre aperto tutti i giorni con orario: 10-13 e 15-19; Dal 7 ottobre al 3 novembre aperto tutti i giorni con il seguente orario 10-13 e 15-18; Nel ponte dell’Immacolata Concezione, e dal 26 dicembre al 6 gennaio 2014 compresi con orario 10-13 14-17. Giorno di chiusura: Mercoledì (eccetto festivi e mese di agosto).
L'Oratorio rupestre di Sovana, risalente al periodo alto-medievale, è situato nei pressi dell'area archeologica a sud del centro di Sovana, lungo la strada che porta a San Martino sul Fiora. Si presenta sotto forma di ruderi.
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Terrecotte etrusche nel Museo di San Mamiliano. Ex-voto da stipe del cavone, ex-voto, III-II sec. ac
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Palazzo Bourbon del Monte
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Situato nella piazza principale, tra l'antica chiesa di San Mamiliano e la chiesa di Santa Maria Maggiore, venne edificato nella seconda metà del Cinquecento: le opere di realizzazione sono attribuite all'architetto Vignola.
Il palazzo ha una struttura leggera ed austera e si caratterizza per il pregevole androne, col soffitto costituito da volte a crociera, dove un portale cinquecentesco in legno conduce al giardino.
L'importante scalinata conduce ad un altro portone, attraverso il quale si accede al salone nobiliare, dove spiccano le cinque finestre a sezione aurea che si affacciano, da un lato sulla piazza di Sovana e dall'altro verso la campagna circostante.
Il complesso fu la dimora di un vescovo della famiglia Bourbon, che lo utilizzava per le pubbliche relazioni. In seguito, il palazzo ebbe diverse destinazioni nel corso dei secoli, da sede degli uffici pubblici a scuola comunale. Tutto ciò ha comportato una divisione ed un frazionamento dell'originaria struttura signorile.
Dopo un parziale crollo avvenuto negli anni sessanta del Novecento, il palazzo fu acquistato dal professor Luciano Ventura e, nel 1968, ebbe inizio un accurato restauro conservativo, durato oltre quindici anni, che ha permesso di riportare il fabbricato agli antichi splendori del periodo rinascimentale. Dal 2009, nel mese d'agosto ,la proprietà mette a disposizione dell'Associazione Culturale "I Sogni in Teatro", il giardino ed il salone principale per la rassegna di Teatro, Musica e Cinema "Sovana in Arte". |
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Palazzo Bourbon del Monte |
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Sorano
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Panorama di Sorano visto da San Rocco
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Masso Leopoldono caratteristica fortificazione che domina l'abitato di Sorano dal lato opposto della Fortezza Orsini, costituisce l'avamposto difensivo all'estremità nord-occidentale delle mura. Edificato in epoca medievale e antecedente alla Fortezza Orsini, fu ristrutturato dai Lorena nel corso del XIX secolo a seguito di una serie di frane. Si presenta circondata da altissimi muri a scarpa con una torre di avvistamento che si innalza su un lato. Attualmente il Masso rappresenta una delle attrazioni turistiche più significative del centro storico di Sorano.
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Sorano, Masso Leopoldino
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Comune Sorano
Giorno di mercato in Sorano: martedì
Pro Loco Ufficio Informazioni Turistiche |Piazza del Popolo 15 |
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Sorano
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La Tomba Sirena e la Via Cava di San Sebastiano | 2 ore
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Parco Archeologico Città del Tufo comprende un insieme di aree di notevole interesse archeologico situate all'interno del comune di Sorano.
Storia
Il parco archeologico Città del Tufo è nato nel 1998 con lo scopo di riunire sotto un'unica competenza le principali risorse turistiche archeologiche del territorio comunale di Sorano. Comprende le necropoli sovanesi di Poggio Felceto, Poggio Prisca, Poggio Stanziale e Sopraripa, le Vie Cave di Sovana, gli insediamenti rupestri di San Rocco e di Vitozza. Le porte d'accesso al parco sono situate presso il centro di documentazione del Polo museale di Sovana, presso il centro d'accoglienza dell'area archeologica e presso il museo del Medioevo e del Rinascimento della Fortezza Orsini a Sorano. Dal 2004 fa parte del sistema museale provinciale Musei di Maremma.
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Le Vie Cave, denominate anche Cavoni, costituiscono una suggestiva rete viaria di epoca etrusca che collega vari insediamenti e necropoli nell'area compresa tra Sovana, Sorano e Pitigliano, sviluppandosi prevalentemente in trincea tra ripide pareti rocciose di tufo, a tratti alte oltre i venti metri: queste caratteristiche costituivano anche un efficace sistema di difesa contro possibili invasori.
Le vie cave nella zona di Sovana sono
la via Cava Folonia (necropoli di Folonia),
la via Cava della Sirena (necropoli di Sopra Ripa),
la via Cava di San Sebastiano (necropoli di Sopra Ripa),
la via Cava di Poggio Prisca (necropoli del Felceto),
il Cavone (necropoli del Felceto) e
la via cava di Monte Rosello (necropoli di Monte Rosello).
Percorsi
Necropoli di Sovana
La necropoli di Sovana è divisa in numerosi settori sparsi intorno al centro abitato. I due settori che sono inseriti nel parco archeologico sono quelli ad ovest del borgo: il primo comprende la via cava del Cavone, Poggio Felceto, Poggio Prisca e Poggio Stanziale, a nord del fosso Calesine e lungo il torrente Picciolana; il secondo comprende la via cava di San Sebastiano, la necropoli di Sopraripa e la monumentale tomba della Sirena, a sud del fosso Calesine e lungo il torrente Folonia.
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Vis Cava di San Sebastiano |
Primo settore
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Il primo settore della necropoli sovanese è attraversato dalla via cava del Cavone, percorso scavato nel tufo risalente al periodo etrusco, così chiamato per la sua monumentalità e le sue dimensioni ciclopiche. Lungo il percorso è possibile vedere una nicchia medievale un tempo contenente lo scacciadiavoli, immagine sacra per proteggere i viandanti, ed un'iscrizione sul tufo con il gentilizio etrusco «VERTNA». Poco distante, si può osservare un'incisione a forma di svastica, rappresentazione stilizzata del sole. All'ingresso del Cavone, nel 1912, fu rinvenuta da Francesco Merlini una stipe votiva costituita da numerose statuette in terracotta, teste umane ed animali, parti anatomiche, oggi conservati all'interno del museo di San Mamiliano a Sovana.
Iniziando il percorso dal parcheggio situato lungo la strada provinciale che conduce a San Martino sul Fiora, dove è situato anche il centro di accoglienza con la biglietteria, il visitatore può percorrere per prima cosa il sentiero sulla sinistra, verso ovest, che conduce all'altura di Poggio Prisca, dove sono situate due monumentali tombe etrusche. La Tomba Pola, situata accanto ad un grande antro con resti di antiche strutture rupestri, risale al III secolo a.C. ed era una sepoltura del tipo a tempio un tempo caratterizzata da otto colonne poste su un podio, delle quali oggi ne rimane una soltanto; sotto al tempio è situato il dromos, lungo quindici metri, che conduce all'interno della camera sepolcrale a pianta cruciforme. La Tomba dei Demoni alati è situata poco distante ed è stata scoperta nel 2004 dopo un'indagine effettuata dalla Soprintendenza ai beni archeologici della Toscana in collaborazione con l'Università Ca' Foscari di Venezia: si tratta di una tomba a edicola ricavata nel tufo al cui interno è stato realizzato un profondo vano centrale in cui è scolpita la statua policroma di un defunto sdraiato che reca in mano una coppa; ai due lati erano invece scolpiti due demoni alati femminili – ne rimane oggi visibile solo quello di sinistra, che porta una fiaccola ed è identificabile con Vanth – mentre sul frontone un demone marino alato e sulla facciata due sculture di animali – rimane oggi quella di sinistra, che raffigura un leone.
Dopo essere tornati indietro, si percorre il sentiero che porta al Poggio Felceto, dove è situata la celebre e monumentale Tomba Ildebranda. Scavata e riportata alla luce nel 1924, per opera di Gino Rosi, fu così battezzata in onore del papa sovanese Ildebrando, conosciuto come Gregorio VII. Si presenta come un imponente tempio colonnato, di tipo etrusco-italico, risalente al III secolo a.C., con alto podio modanato raggiungibile tramite due scale laterali; la camera funeraria, accessibile mediante un lungo dromos, è a pianta cruciforme con soffitto displuviato, mentre una seconda camera con soffitto a cassettoni è accessibile mediante un altro corridoio.
Conclude la visita al primo settore dell'area archeologica di Sovana la Tomba del Tifone, situata sull'altura di Poggio Stanziale. Risalente al IV secolo a.C., si presenta come una tomba a edicola con timpano decorato: la figura rappresentata sul timpano fu identificata da George Dennis – forse erroneamente – con il mostro marino Tifone, da cui il nome.
Itinerari
Walking through the Etruscan necropolis of Sorano | From Sorano to Vitozza, along the vie cave and the Necropolis of Poggio Felceto (download pdf)
Secondo settore
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Cava di San Giuseppe
Tomba Ildebranda
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A sud del fosso Calesine è situata un'altra area archeologica, sempre riferibile alla necropoli di Sovana, a circa duecento metri dal primo settore. Si raggiunge la chiesa di San Sebastiano, di origini medievali, e da qui ci si immette nella via cava di San Sebastiano, antica via etrusca scavata nel tufo che conduceva verso altre necropoli situate nelle località di Tollena, Piancostanzi e Poggio San Pietro. Sulla roccia sono incisi vari segni apotropaici per allontanare gli spiriti maligni. Prendendo un altro sentiero, lungo il corso del torrente Folonia, dalla chiesa si arriva alla necropoli di Sopraripa, caratterizzata da numerose tombe a semidado e falsodado della seconda metà del III secolo a.C., ricavate dalla parete tufacea, oltre che da tombe a camera risalenti a periodi precedenti.
Il monumento tuttavia più interessante della necropoli è la monumentale Tomba della Sirena, detta anche della Fontana, tomba a edicola risalente al III secolo a.C., caratterizzata dalla presenza di una nicchia arcuata dove è ospitato il letto conviviale (kline), mentre sulla trabeazione è raffigurata Scilla, il mostro marino, che avvolge due amorini (eroti). La camera funeraria, molto piccola, è stata probabilmente sepolcro di una sola persona, quel «Vel figlio di Vel» che si legge sulla facciata («Vel nulina Vel»).
Itinerari
Walking through the Etruscan necropolis of Sovana | From Sovana to Via cava di San Sebastiano and the Tomba della Sirena (Siren Tomb)
Da Pitigliano a Sovana | Le Vie degli Etruschi |Mappa
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La Tomba della Sirena
Vie Cave tra Pitigliano e Sovana
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Comune Sorano e Sovana
Piazza del Municipio, 15
Tel. 0564-633023 | Fax 0564-633033
Ufficio Informazioni Turistiche: 0564 633099
www.comune.sorano.gr.it
prior arrangement
Tickets: Free
Mappa | GM, Topographic Map 1:25,000, sheet 333 TAB III – Pitigliano
Multigraphic – Tourist road map 1:50,000 - Maremma
Parco Archeologico Città del Tufo
Indirrizzo
Parco Archeologico "Città del Tufo", Palazzo Pretorio, Piazza Pretorio, 12/a - Sovana - Sorano (GR)
Orari
From two weeks before Easter to 2 November 10.00-13.00;
16.00-19.00
26 December - 6 January 10.00-13.00; 14.00-17.00
During the rest of the year 10.00-13.00
Opening of Etruscan Necropolis of Sovana
weeks before Easter to 2 November 10.00-19.00
26 December - 6 January 10.00-17.00
Winter visits by prior arrangement
Tickets: Free
Note
[1] Il Parco archeologico Città del Tufo sul sito di Musei di Maremma.
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Colombari, vicino a Sorano |
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Parco Archeologico Città del Tufo (it)
The Cities and Cemeteries of Etruria by George Dennis, published by John Murray, in London, 1848
Le Vie Cave tra Sovana e Pitigliano |Openstreets Mappa | Pitigliano e le vie Cave
Cicloturismo in Maremma | Itinerari in bici in Maremma
Le città del Tufo
Sorano - San Quirico - Madonna delle Grazie - Pitigliano - Sorano
Sulle strade dei campioni
Manciano - Pitigliano - Sorano - Sovana - San Martino sul Fiora - Saturnia - Montemerano - Scansa no - Pereta - Magliano in Toscana -
Marsiliana - Capalbi o - La Sgrilla - Manciano
La Maremma in bici tra Sorano, Pitigliano e San Quirico
[1] Fonte: www.parcodeglietruschi.it
Bibliografia
Aldo Mazzolai, Guida della Maremma. Percorsi tra arte e natura, Le Lettere, Firenze, 1997.
Valentino Baldacci, I luoghi della Fede. Itinerari nella Toscana del Giubileo, Firenze, 2000.
Carlo Citter, Guida agli edifici sacri della Maremma, Nuova Immagine, Siena, 2002.
Giovanni De Feo, Le città del tufo nella valle del Fiora. Guida ai centri etruschi e medioevali della Maremma collinare, Laurum Editrice, Pitigliano, 2005.
Giuseppe Guerrini, Torri e castelli della provincia di Grosseto, Nuova Immagine, Siena, 1999.
Bruno Santi, Guida storico-artistica alla Maremma. Itinerari culturali nella provincia di Grosseto, Nuova Immagine, Siena, 1995.
Claudia Cinquemani Dragoni, "Il Duomo di Sovana", "Le Antiche Dogane" Aldo Sara editore http://www.duepassinelmistero.com/Sovana.htm
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