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La leggenda vuole che il nome di Talamone arriva direttamente dall’ eroe greco Telamone, figlio di Eaco e Endeide, fratello del padre di Achille, Peleo. Dice che Telamone sia atterrato qui sulla via del ritorno dalla Calabria ed è sepolto proprio sotto la fortezza.
Storia
Antica e fiorente città già in epoca etrusca, vide combattere nel 225 a.C. sul suo territorio una decisiva battaglia tra romani e celti diretti verso Roma. Sin dalle epoche più remote è conosciuta dagli etruschi come Tlamun, dai latini come Talamo, e ancor prima, dai greci, come Telamòn (Θηλαμ?ν) o Thalamòn (Θαλαμ?ν). Talamone fu poi rasa al suolo da Silla per l'appoggio che i suoi cittadini diedero a Gaio Mario nel suo tentativo di marciare contro Roma al ritorno dal suo esilio africano.
Dominio degli Aldobrandeschi in epoca altomedievale, i quali costruirono l'imponente rocca nel corso del XIII secolo, passò ai senesi nella prima metà del secolo successivo. Tuttavia, le condizioni insalubri della Maremma e la malaria portarono Talamone a vivere secoli di degrado e abbandono, nonostante alcuni tentativi di recupero delle fortificazioni del borgo. Nel 1559 fu ceduto alla Spagna, entrando a far parte dello Stato dei Presidii, ma neanche questo riuscì a risollevare le sorti della decadente Talamone. Dopo il 1646 si verificò anche un grande spopolamento delle campagne, in seguito all'occupazione francese. Nel corso del XVIII secolo iniziò una lenta ripresa: la località è stata una tappa della spedizione in Egitto dell'ammiraglio Horatio Nelson, che partì nel 1798 da Tolone per Napoli, sostando a «la rade de Tagliamon sur les côtes de Toscane», come ha scritto Napoleone nelle sue Memoires.
Tuttavia, il nome della città è sicuramente legato all'impresa di Giuseppe Garibaldi e i suoi Mille, che qui fecero scalo nel 1860 per rifornirsi di acqua ed armi e per sbarcare trecentotredici garibaldini repubblicani. La casa dove soggiornò il patriota italiano, distrutta da alcuni bombardamenti, è stata recentemente ricostruita e vi è stata apposta una targa in ricordo dell'evento. Oggi Talamone è una rinomata località balneare del litorale maremmano e della Costa d'Argento, che vede nel turismo la sua principale risorsa.
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Talamone, situato su un piccolo promontorio, sorge su di un promontorio roccioso, che si trova sul confine meridionale del Parco naturale della Maremma, in posizione dominante su tutto il tratto di costa che da Talamone arriva al Monte Argentario, il cosiddetto golfo di Talamone. Il territorio circostante è caratterizzato dalla presenza della vegetazione tipica della macchia mediterranea e da lunghe spiagge sabbiose, costeggiate da pinete.
La spiaggia situata sotto la fortezza è un vero gioiello, si lascia l’auto e si scende lungo una stradina fino a raggiungere lo storico stabilimento balneare denominato Bagno delle Donne.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Chiesa di Santa Maria Assunta, chiesa parrocchiale della frazione, è stata ricostruita nel 1949 dopo i bombardamenti del 1944 che distrussero il precedente edificio risalente al 1374 e rifatto nel XVII secolo. All'interno sono custodite alcune pregevoli opere seicentesche.
Chiesa della Madonna delle Grazie, piccola cappella rurale situata nei pressi del podere Santa Francesca lungo la strada provinciale che collega Talamone a Fonteblanda. Risalente al XVII secolo, si presenta con la facciata preceduta da un porticato con tre ordini di archi e con campanile a vela.
Cimitero di Talamone: si tratta di un piccolo e pittoresco camposanto situato lungo la strada che da Fonteblanda conduce al borgo di Talamone, poco prima dell'arrivo al porto. Al suo interno si trovano alcune cappelle funerarie, tra cui spicca il monumentale Mausoleo Vivarelli (1906), in stile liberty, opera dell'architetto Lorenzo Porciatti. Oltre alla chiesetta cimiteriale con semplice facciata a capanna si trovano tre cappelle funerarie, la cappella De Casa, la cappella Giovani e la cappella Valentini-Catani, pregevolmente decorate.
Architetture militari
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Talamone
Cappella del Cimitero Talamone, il Mausoleo Vivarelli
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Mura di Talamone: una prima cinta muraria fu costruita nel corso del XIII secolo dai conti Aldobrandeschi, mentre a partire dal 1465 iniziò un'opera di ristrutturazione affidata ai lombardi Elia Mattei, Pietro Giovanni e Giovanni Albini. Nel 1541 l'architetto Antonio Maria Lari diresse ulteriori lavori di restauro dopo consistenti danneggiamenti dovuti ad una violenta incursione di pirati. La fortificazione fu ristrutturata e potenziata dagli spagnoli nel corso dei secoli XVI e XVII. La struttura fu ulteriormente danneggiata da bombardamenti nel 1944 e lentamente iniziò nell'immediato dopoguerra un'attenta opera di restauro. Gli ultimi restauri sono stati effettuati nel 2012. Delle antiche porte d'accesso al borgo rimane oggi solo la cosiddetta Porta Garibaldi.
Rocca aldobrandesca, imponente fortezza che domina il borgo di Talamone, fu costruita verso la metà del XIII secolo per volontà degli Aldobrandeschi, con funzioni di avvistamento e di difesa sull'approdo sottostante. Ampliata e ristrutturata dai senesi nel secolo successivo, fu ulteriormente modificata nel corso del XV secolo. Semidistrutta da alcune incursioni di pirati, fu restaurata nella seconda metà del XVI secolo, con l'entrata della località nello Stato dei Presidii. Da ricordare, inoltre, che la rocca fu il punto di raccolta per i volontari che si imbarcarono a Talamone per la spedizione dei Mille, a seguito del temporaneo sbarco di Giuseppe Garibaldi. Nel 1944 la fortificazione ha subito alcuni danneggiamenti a causa di un bombardamento, a cui seguirono opere di restauro che hanno riportato la rocca agli antichi splendori.
Faro di Talamone, faro marittimo risalente al 1865, venne attivato dalla Marina Militare (all'epoca Regia Marina) per l'illuminazione del promontorio di Talamone. Il suo aspetto attuale è stato conferito dalla ristrutturazione avvenuta nel 1947.
Torre delle Cannelle, situata a nord del paese su un promontorio a picco sul mare nei pressi di Cala di Forno, è stata costruita dai Medici nella seconda metà del XVI secolo ai confini meridionali del Granducato di Toscana. Ristrutturata nel XVIII secolo, è stata dismessa nella seconda metà del secolo successivo. Attualmente è adibita a struttura alberghiera.
Torre di Capo d'Uomo, situata poco a nord di Talamone, all'interno del Parco naturale della Maremma, risale alla seconda metà del XVI secolo ed è stata edificata su di una fortificazione già esistente di epoca medievale. La struttura svolgeva importanti funzioni di avvistamento lungo il tratto costiero più a nord dello Stato dei Presidii. Restaurata nel XVIII secolo, è stata dismessa nella prima metà del secolo successivo, con l'ingresso di Talamone nel Granducato di Toscana. Attualmente è una residenza privata.
Altro[modifica | modifica wikitesto]
Monumento a Giuseppe Garibaldi, scultura situata nell'omonima piazza, vi è stata posta nel 1960 in occasione nel centennale dell'arrivo di Garibaldi a Talamone. Sul piedistallo in marmo sono incise le parole: «A GARIBALDI IL POPOLO DI TALAMONE 1860-1960».
Monumento ai caduti per la patria, imponente obelisco situato nel centro del paese, sulla terrazza panoramica che domina il perimetro est delle mura, è posizionato su di un piedistallo in marmo dove è posta una lapide in ghisa, decorata con motivi liberty e sormontata da un volto infantile scolpito. Nel marmo e sulla lapide sono incise alcune iscrizioni in onore dei caduti della prima guerra mondiale.
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Gallerìa fotogràfica Talamone
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Cala di Forno
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Spiaggia Bagno delle Donne |
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Spiaggia Bagno delle Donne |
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Porto di Talamone |
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Porto di Talamone |
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Talamone, Rocca Aldobrandesca |
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Parco Naturale delle Maremma, spiaggia |
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Parco Naturale delle Maremma, spiaggia
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La cala Bagno delle Donne, sotto la fortezza, è circondata dalla scogliera e dal selvaggio promontorio dominato dalla rocca di Talamone. Vi si accede solo tramite una ripida scalinata. L'unica spiaggia di ghiaia è situata proprio in fondo ed è attrezzata con ombrelloni e sedie sdraio.
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Cala Bagno delle Donne è una cala di piccole dim ensioni
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Parco Regionale della Maremma
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Il Parco Regionale della Maremma, noto anche come Parco dell’Uccellina, si estende lungo il tratto di costa compreso tra Principina a Mare e Talamone ed è delimitato verso l’interno dalla ferrovia Livorno-Roma. Ai quasi 9.000 ettari del Parco si aggiungono circa 8.500 ettari di area contigua.
Per visitare il parco si accede dai Centri Visita, situati ad Alberes, Collecchio e Talamone, pagando un biglietto d’ingresso.
Il Centri Visite del Parco sono situati a Alberese e a Talamone.
Gli itinerari che interessano la zona di Talamone offrono la possibilità di affacciarsi sulla costa rocciosa del Parco e ammirare il panorama sul Mar Tirreno e sulle isole dell'Arcipelago Toscano.
Passato il cancello di entrata del Parco si cammina per un tratto sul crinale della collina con splendide aperture verso il mare e giunti all'incrocio, si gira a destra scendendo per un sentiero immerso nella macchia mediterranea. Si costeggia un'ampia e bella radura per poi immergersi nuovamente in una parte di bosco caratterizzata da alte piante di leccio. Si continua a salire incontrando numerose vecchie piazzole usate nel passato per fare il carbone. In una di queste è possibile vedere una carbonaia allestita a scopi didattici. Poco più avanti il sentiero continua attraversando un tratto di macchia più bassa e più rada. Raggiunto il crinale, il percorso si fa quasi pianeggiante. Si gira a sinistra e si riprende il sentiero principale continuando a camminare in mezzo alla macchia. Più avanti si incontra, sulla destra, una deviazione che permette di raggiungere in pochi minuti un "affaccio" panoramico. Da qui bisogna tornare indietro e, ripreso l'itinerario principale, si prosegue sul crinale ritornando sulla parte iniziale e quindi ritornando verso il paese.[1]
Walking in Tuscany | Parco Regionale della Maremma daTalamone
T1 - Punta del Corvo | 4 km circa, 2 ore e 1/2 circa
Partenza: Centro Visite Talamone
Percorso: 4 Km circa
Durata: 2 ore e 1/2 circa
Difficoltà: media.
Gariga e macchia caratterizzano questo itinerario che permette in tempi brevi di raggiungere il crinale di Punta del Corvo. Bellissima la costa che si può ammirare dagli squarci panoramici che si aprono lungo il percorso.
T2 - Cannelle | 9 Km circa, 5 ore circa
Partenza: Centro Visite Talamone
Percorso: 9 Km circa
Durata: 5 ore circa
Difficoltà: impegnativo
Da Talamone l'itinerario si collega all’antico sentiero doganale. Cisti e rosmarini costeggiano il percorso che poi si immerge nella fitta macchia.
La prima parte dell'itinerario T2 è in comune con il T1, si prosegue sul crinale fino al bivio in cui le segnalazioni ci inducono a scendere verso il mare.
T3 - Poggio Raso | 16 Km circa, 8 ore circa
Partenza: Centro Visite Talamone
Percorso: 16 Km circa
Durata: 8 ore circa
Difficoltà: impegnativo
Tra magnifici panorami della costa e dell'entroterra maremmano il sentiero raggiunge una zona dove la fitta vegetazione e la presenza di grotte ha consentito nel passato la latitanza di pericolosi e leggendari briganti.
La prima parte del sentiero T3 è comune ai percorsi T1 e T2.
Per visitare il parco si accede dai Centri Visita, situati ad Alberese, Collecchio e Talamone, pagando un biglietto d’ingresso.
Centro Visite Talamone
Via Nizza, 12 - Talamone (Gr)
Tel. +39 0564 887173 - Fax. +39 0564 887173
Open every day including holidays with the following timetable: from September 1 to June 30, 8.00 a.m. to 1.00 p.m.; from July 1 to August 31, 8.00 a.m. to 12.00 noon and from 5.00 p.m. to 8.00 p.m.
More info
Il Parco Regionale della Maremma | Gli itinerari ed i percorsi ed il costo dei biglietti
Il Parco della Maremma è aperto tutto l'anno, nessuno escluso.
L'ingresso, per tutti gli itinerari, è a pagamento.
Il costo dei biglietti varia di anno in anno ... controllate il sito ufficiale.
I biglietti di ingresso si acquistano presso il Centro Visite di Alberese o presso il Centro Visite di Collecchio o presso l'info point ed acquario di Talamone.
In base al periodo dell'anno alcuni itinerari possono essere limitati o con obbligo di guida od addirittura chiusi per motivi tecnici. Ad esempio in autunno, inverno e primavera le visite agli itinerari T1, T2 e T3, partenti da Talamone, sono sempre a pagamento, ma liberi ovvero sono senza obbligo di guida. In estate le visite agli itinerari T1 e T2 sono invece con obbligo di guida, mentre il T3 è chiuso.
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Parco Naturale della Maremma
T1
T2
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La Rocca aldobrandesca di Talamone presenta una sezione rettangolare, con quattro torri che si innalzano agli angoli; tre di queste presentano un aspetto molto simile, mentre la torre nord risulta più alta e massiccia rispetto alle altre. Nell'insieme, le pareti della rocca risultano rivestite in pietra.
Attorno alla rocca una serie di cortine murarie, facenti parte del circuito delle Mura di Talamone, circondano l'area sui lati che si affacciano verso il mare.
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Rocca aldobrandesca di Talamone
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Cenni storici
La fortificazione medievale sorse verso la metà del Duecento per volontà degli Aldobrandeschi, con funzioni di avvistamento e di difesa sul porto sottostante.
Nel corso del secolo successivo, la famiglia Aldobrandeschi concesse ai Senesi una serie di diritti sull'utilizzo del Porto di Talamone che, in cambio, provvederono ad eseguire una serie di lavori di ampliamento e di ulteriore fortificazione alla struttura preesistente; un'ulteriore serie di ristrutturazioni venne portata avanti nella seconda metà del Quattrocento.
Nella prima metà del Cinquecento, la rocca subì una serie di devastazioni piratesche. La fortificazione fu definitivamente recuperata nella seconda metà dello stesso secolo, quando la località entrò a far parte dello Stato dei Presidii; la ristrutturazione tardocinquecentesca ha conferito al monumento architettonico l'aspetto attuale.
In epoca moderna, la rocca fu il punto di raccolta per i volontari che si imbarcarono a Talamone per la Spedizione dei Mille, a seguito del temportaneo sbarco di Giuseppe Garibaldi.
Durante la Seconda guerra mondiale, la fortificazione ha subito alcuni danneggiamenti a cui seguirono opere di restauro che hanno riportato la rocca agli antichi splendori.
Tempio di Talamonaccio
Il tempio di Talamonaccio
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Il tempio di Talamonaccio fu fondato alla fine del IV secolo a.C., contemporaneamente alle ultime lotte delle città etrusche contro Roma, e rimase in uso anche dopo la conquista romana. Il tempio, di tipo etrusco-italico, era posto su un alto basamento in pietra, chiamato podio, ed era chiuso nella parte posteriore; la cella, che ospitava la statua della divinità, era preceduta da un portico colonnato (pronao). Il tetto, a doppio spiovente, era costituito da travi in legno coperte da tegole e coppi; le parti lignee esposte agli agenti atmosferici erano protette da decorazioni in terracotta, fissate al supporto con chiodi. Sulla facciata posteriore era collocato il celebre frontone (datato a poco dopo il 150 a.C.), con la rappresentazione della lotta fratricida tra Eteocle e Polinice, figli del re di Tebe Edipo, per il comando della città. Della decorazione che si trovava sulla facciata anteriore non rimangono invece che pochi frammenti, che non permettono una ricostruzione attendibile. [5]
Il Frontone di Talamone
Il Frontone di Talamone è un raro esempio di frontone in terracotta risalente al 150 a.C., reperto di epoca etrusco-ellenistica venuto alla luce nei pressi di Talamone (GR), che costituiva la parte superiore frontale dell'antico tempio etrusco di Talamonaccio. Esso costituisce l’iconografia artisticamente più importante che ci sia pervenuta del mito dei Sette contro Tebe, in quanto viene raffigurata la scena del combattimento tra i fratelli Eteocle e Polinice, figli di Edipo e Giocasta, durante l'assedio di Tebe.
Nel 1982 fu esposto al Museo archeologico di Firenze. Da allora, il Frontone è stato inserito in varie mostre itineranti in tutta Italia. Stabilmente, il Frontone è custodito all'interno della Caserma Umberto I ad Orbetello, in Toscana.
Coordinate: 42°33′06″N 11°10′11″E
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Frontone di Talamone [Photo by Nicolò Musmeci]
Museo archeologico di Firenze, frontone di Talamone [4]
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I ruderi del tempio di Talamonaccio [3]
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[1] Tratto da "Parco Regionale della Maremma, itinerari tra storia e natura" edito da Improgress s.r.l.
[2] Fonte: Le Vie degli Etruschi |www.inetruria.movimentolento.it
[3] This illustration was made by louis-garden, licensed under the Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported license.
[4] Foto da Sailko - Opera propria, rilasciato sotto i termini della GNU Free Documentation License.
[5] Fonte: Parco degli Etyruschi | www.parcodeglietruschi.it
Bibliografia
Aldo Mazzolai, Guida della Maremma. Percorsi tra arte e natura, Le Lettere Firenze, 1997;
Giuseppe Guerrini (a cura di), Torri e Castelli della Provincia di Grosseto (Amministrazione Provinciale di Grosseto), Nuova Immagine Editrice Siena, 1999.
Bruno Santi (a cura di), Guida storico-artistica alla Maremma. Itinerari culturali nella provincia di Grosseto, 2007, Nuova Immagine, Siena, p. 264.
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