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Castello del Belagaio
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Da Roccastrada al Castello di Belagaio
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Nel comune di Roccastrada, in provincia di Grosseto, nella Maremma più sconosciuta, si trova una piccola frazione chiamata Piloni – Torniella che ospita un’ampia area naturale che vale davvero la pena di visitare: la riserva naturale di Farma. Il territorio di Torniella e Piloni, l’angolo più a nord della provincia di Grosseto e del comune di Roccastrada, al confine con la provincia di Siena è un’oasi incontaminata di natura, silenzi e cieli limpidi, con boschi secolari, torrenti di acqua cristallina, castelli, antiche ferriere e laghetti con cascatelle.
Questo itinerario, arrivando al Belagaio, ci porta nella zona della Val di Farma molto interessante dal punto di vista botanico ed ecologico. Situato al centro della Riserva Naturale della Val di Farma, il castello del Belagaio, il cui nome sembra che derivi da "Pelagus" e quindi dall’acquitrinio che esisteva nell'avvallamento davanti al castello, è stato possesso dei molti potenti che alternativamnte si sono imposti nella zona: la famiglia degli Aldobrandeschi, dell'Abbazia di S. Lorenzo al Lanzo e degli Ardengheschi.
Il castello del Belagaio
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Ingrandire mappa
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Sembra che il nome Belagaio venga da Pelagus, inteso come acquitrinio, che esisteva nell'avvallamento davanti al castello; l'area fu bonificata grazie alla costruzione di un cunicolo di scolo che passando sotto agli edifici sbuca nella Val di Farma.
Il castello del Belagaio, corre gli altri punti fortificati della provincia Grosseto, è passato di mano tra i potenti che alternativamente si sono imposti nella zona. Il castello è stato quindi possesso della famiglia degli Aldobrandeschi, dell'Abbazia di S. Lorenzo al Lanzo, ha latta parte della contea Ardenghesca. Doveva rappresentare un notevole punto strategico a dominio della Val di Farma e forse la sua importanza è stata legata anche alla presenza delle ferriere (stabilimenti di lavorazione del minerale di ferro), numerose lungo la valle.
Fu trasformato più tardi in una villa fattoria subendo a cavallo tra 1'800 ed il '900 grosse trasformazioni che gli hanno dato l'aspetto attuale; l'unico elemento ancora leggibile, dalla posizione delle sue strutture, è la pianta originaria.
Tuttavia ha tutt'ora il fascino del castello essendo presenti quegli elementi che architettonicamente lo identificano: le mura che lo racchiudono, la torre ed all'interno oltre agli edifici residenziali, la cappella gentilizia, il pozzo, i magazzini. Tutto il complesso conferma la tradizione di lavorazione della pietra presente nella zona; bei lavori di intaglio si evidenziano nelle finestre ad edicola e sulle cantonate del palazzo residenziale, nella cappella negromantica e nella torre, che presenta, nell'intaglio decorativo delle aperture, forme: di gusto oltremontano. Nell'interno di quest'ultima, una scaffalatura in legno lungo le pareti alloggiava la biblioteca, lontana dai rumori delle faccende giornaliere e ricca di luce.
Da notare che il bel portale di ingresso del palazzo residenziale, a forte bugnato e di gusto tardorinascimentale, è autentico: fu qui trasferito da una abitazione privata dal vicino paese di Torniella. [1]
Il percorso
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Map Roccastrada to Belagaio Castle
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Questo itinerario, arrivando al Belagaio, ci porta nella zona della Val di Farma molto interessante dal punto di vista botanico ed ecologico.
Tempo di percorrenza: Andata 4.30h - Ritorno 4.50h
Percorribilità
Impegnativo solo nel tratto che dal torrente Gretano sale sul fianco di Poggio al Sugherone, corre per la quasi totalità su carrerecce in mezzo a coltivi e boschi. Le colline tra Piloni e Torniella sono ricche di cave riolitiche.
Nella metà verso Roccastrada è preferibile percorrerlo in ore o stagioni fresche, È possiblle rifornirsi d'acqua sul percorso.
Sulla collina che degrada da Roccastrada al torrente Gretano, attraversiamo una zona coltivata alternata a macchia: è un paesaggio molto mosso, diviso in piccoli appezzamenti che da sempre l’uomo ha coltivato, anche grazie all’esistenza di una placca riolitica (lo testimonia la roccia affiorante poco dopo il podere le Pescine), che dà terreni fertili ed umidi. Incontriamo infatti due sorgenti, alla prima delle quali, Fonte Forna, i Roccastradini una volta andavano a rifornirsi di acqua, particolarmente pura.
Al Gretano valichiamo il confine tra il Comune di Roccastrada e di Civitella Paganico che attraversiamo per tutto il tratto in salita. Entriamo così in una zona di bosco, che su questo versante è una compenetrazione di essenze mediterranee come leccio, sughere, albatro ed altre mesofile come cerro e rovere; anche il suolo è cambiato, passando dalla riolite al complesso del Verrucano.
Appena “spoggettato” si entra in una bella cerreta che ci accompagna fino alla strada sterrata del Belagaio, alla quale due filari di cerri secolari conferiscono una particolare solennità.
Sono questi, cerri secolari, conservati grazie all’amore della famiglia Grottanelli per alcuni aspetti naturalistici e oggi vincolati.
Arriviamo così al Castello del Belagaio, rifatto nell’800, ma la cui fondazione risale al XII secolo; messo in vendita dal Conte Grottanelli, insieme alla tenuta, è stato acquistato nel 1969 dallo Stato e restaurato.
Il Castello, ed i prati d’intorno con i cavalli al pascolo, costituiscono una veduta molto suggestiva che fa gustare atmosfere particolarmente serene e rilassanti.[1]
Fauna
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Il torrente Farma nasce dalle Colline Metallifere, tra Boccheggiano e Roccatederighi e si avvia verso est segnando il confine tra le Provincie di Grosseto e Siena, per gettarsi poi nel Merse e quindi nell'Ombrone. Questo suo andamento ovest - est fa in modo che i due versanti della valle siano esposti uno a nord ed uno a sud, il che unito alle particolari condizioni di umidità, fanno vivere vicini tra loro ambienti ed essenze tipici della macchia mediterranea, come il leccio, corbezzolo, sughera, lentisco, eriche, cisti, accanto a boschi caratteristici di climi più freddi, tipici a volte di regioni dell'Europa centrale formati da castagni, querce, carpini, con a corrispondente sottobosco di agrifogli, felci, muschi.
Inoltre lungo la riva del torrente è la vegetazione di ripa tipica composta da pioppi, salici, ontani, tigli, esente da infiltrazioni di piante estranee e infestanti come la robinia.
La parte flogistica presenta delle vere e proprie eccezionalità come alcune stazioni eterotopiche di faggio e tasso, resti di una flora presente in periodi molto più freddi ed ancora lungo la Farma (250 m. circa s.l.m ), grazie alla esposizione (sono sul fianco nord) ed umidità.
Queste si estendono anche in altre aree come su Monte Alto (faggi sul fianco nord e faggi e tassi lungo il corso della Seguentina); sul Sassoforte (faggeta sul fianco nord); lungo il corso del Bardellone (tratti di faggeta).
Altri ricordi di epoche lontane sono rimasti in questa valle: in un sondaggio sperimentale nello stagno Troscia, poco lontano del Castello del Belagaio, si è trovato polline fossile, che ha permesso di ricostruire la storia passata della vegetazione fino all'era glaciale, quando questi luoghi erano una grande brughiera a mirtillo; nello stesso stagno è un piccolo anfibio, il tritone alpestre, nella sua stazione più meridionale e isolata che si conosca.[1]
Le grotte
Presso il Castello del Belagaio si aprono interessanti grotte pericolose per gli inesperti. Si possono osservare rarità botaniche come la betulla e il tasso. Tra i mammiferi sono da segnalare la lontra e il ferro di cavallo maggiore e minore (pipistrello). Sono presenti anche altri animali protetti come la martora, la puzzola e il gatto selvatico. Poco distante dal castello del Belagaio, in prossimità della riva destra del fiume, c'è un piccolo laghetto naturale chiamato 'Stagno della Troscia', costituisce l'habitat ideale del tritone alpestre. Al Belagaio si può trovare anche la salamandrina dagli occhiali. Lungo i corsi d'acqua nidificano il martin Pescatore e il merlo acquaiolo. [2]
Piloni
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A qualche chilometro da Torniella, troviamo Piloni, con un centinaio di abitanti, insediamento recente che nel Catasto Leopoldino di inizio ‘800 era segnalato come agglomerato di qualche unità abitativa. Non ha struttura urbanistica definita e probabilmente la sua funzione è stata quella di villaggio di lavoratori legati alle attività dei boschi e alla lavorazione della pietra, come sembra testimoniare il nome, forse sinonimo di “monoliti”, “pilastri”. Nella piazzetta centrale, si trova la piccola chiesa costruita nel 1819, intitolata “S. Maria delle Grazie”.
La chiesa fu eretta nel 1819 da Domenico Bartalucci e dai suoi fratelli, esponenti di una famiglia di agiati possidenti del luogo, come recita l'iscrizione sull'architrave della porta di ingresso: «MATER GRATIAE / DOMENICO BARTALUCCI E FRATELLI / EDIFICAR(o)NO LA PRESENTE CAPPELLA / E LA CORREDAR(o)NO DEI SACRI ARRE / DI A PROPRIE SPESE L'ANNO 1819».
L'edificio, di modeste dimensioni, realizzato in pietre locali e laterizi, ha la facciata a doppio spiovente con un oculo centrale e due finestrelle ai lati del portale. L'interno, con tetto a capanna, ha subito una sostanziale spoliazione delle sue strutture ottocentesche.
Le cascatelle Piloni Torniella
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E posibile fare il bagno in alcune pozze naturali che formano dei laghetti con cascatelle. Fare un bagno qui nelle calde estati toscane è un’esperienza assolutamente da provare…
Come arrivare alle cascatelle Piloni Torniella
Da Grosseto basta raggiungere Roccastrada e proseguire verso Torniella. Prima della località Piloni bisogna voltare a destra e imboccare la strada provinciale del Belagaio. Una volta parcheggiata l’auto è il momento di addentrarsi nella vegetazione percorrendo un lungo sentiero. Dopo circa 30 minuti di camminata ci si ritrova in prossimità dei laghetti.
Dato che l’area è sempre aperta, sia di giorno che di notte, è possibile perfino accamparsi qui e trascorrere la nottata nel bosco.
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Le cascatelle Piloni Torniella
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Roccastrada
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Trekking in and around Roccastrada
Da Sticciano a Roccastrada | 19 km, 5 ore
Da Roccastrada verso il Castello del Belagaio | 13,5 km, 4,5 ore
Castello del Belagaio - Torniella | 13 km, 4 ore
Da Regoni verso Sassoforte, Sassofortino e Roccatederighi | 20 km, 5 ore
Da Piloni e Torniella, Sassoforte e Sassofortino verso Roccatederighi | 16 km, 6 ore
Da Sassofortino a Montemassi | 13 km, 4,5 ore
Da Roccatederighi a Montemassi | 7 km, 2,5 ore
L'Età di Guidoriccio | Percorso circolare
Montemassi, la comunità e i culti tradizionali | Percorso circolare
La vita quotidiana del borgo Montemassi | Percorso circolare
Da Casal di Pari al Castello del Belagaio (Percorribile a piedi, a cavallo e in bicicletta)
Sviluppo: 9 km, Percorrenza: 0 min, Dislivello in salita: 90 m, Dislivello in discesa: 130 m.
Questo piacevole itinerario segue una strada asfaltata nei primi 2 km e sterrata più avanti. Da Casal di Pari si va a ovest costeggiando il Poggio dei Leccioni e il Poggio al Perello, ed entrando nella Riserva Naturale del Farma. Una discesa precede l'arrivo al Castello del Belagaio, raggiunto da due itinerari del Trekking Roccastrada. Segnavia senza numero.
[1] Fonte: Libro Trekking | I percorsi del Trekking Roccastrada | www.comune.roccastrada.gr.it
[2] Trata da www.parcocollinemetallifere.it
Trekking | Walking in Southern Tuscany
Walking in Tuscany | Nature reserves and beaches in the Maremma
Maps | Multigraphic – Tourist road map 1:50,000 - Maremma
Castello di Belagaio Coordinate: 43°4'44"N 11°13'8"E
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Le Colline Metallifere
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The Merse River near Le Roste, part of the ancient minings in Montieri
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Roccatederighi |
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Panorama Roccastrada |
Situato in posizione strategica tra tre province Siena e Grosseto da Casa Vacanze Santa Pia è possibile raggiungere in poco tempo le più belle città d’arte della Toscana.
La casa vacanze è situata nella campagna maremmana a soli 18 Km da Montalcino. Vi proponiamo una vacanza, dove la pace e la tranquillità sono di casa in un piccolo angolo di paradiso.
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Podere Santa Pia |
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Podere Santa Pia, giardino in Aprile |
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View from terrace with a stunning view over the Maremma and Monte Christo |
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I Canaloni |
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Roccatederighi |
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Gavorrano |
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