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Simone Martini, Guidoriccio da Fogliano all'assedio di Montemassi (dettaglio), 1328-30, Palazzo Pubblico, Siena
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Il percorso prende avvio dall’altura del “Battifolle”, struttura dal cui interno l’esercito senese condusse l’assedio del 1328, rappresentata nel celebre affresco di Simone Martini, la cui paternità e datazione sono oggi comunque al centro di roventi polemiche.
Sulla collina oggi si riesce a malapena ad immaginare la collocazione dell’enorme macchina d’assedio, poiché lo steso governo senese ne decretò la demolizione per evitare che cadesse nelle mani dei suoi nemici: la sommità dell’altura, vagamente pianeggiante, appare limitata su tre lati da una ripida scarpata che a tratti lascia intravedere qualche brano dei muretti di terrazzamento.
Per la visita a Montemassi si prosegue alla volta del borgo. Dal parcheggio ubicato sotto la rocca si sale per una strada sino ad un gruppo di case che costituivano in antico il limite settentrionale della cinta del borgo. Giunti alla fine della salita si notano sulla destra i resti della cinta muraria medievale, tra i quali si riconosce il basamento di una piccola torre rettangolare, che costituisce una delle poche strutture sopravvissute alle distruzioni del 1260 decretate dal governo ghibellino di Siena. Lasciata la strada, si sale per un sentiero ricavato nella viva roccia che conduce al ciglio della rupe; da questo punto di vista decisamente privilegiato, si gode verso il basso di una veduta che abbraccia le casupole del borgo, i cui tetti in cotto degradano verso la splendida campagna sottostante. Tornando sui propri passi, si imboccano sulla destra le stradine lastricate che conducono verso il centro storico. Scendendo così verso il borgo, si notano disposti ai margini del viottolo i pesanti proiettili di pietra calcarea che si ritrovano in gran numero tra le case del paese, accantonate in un angolo o disposte ordinatamente presso le abitazioni.
La via conduce all’attuale parrocchiale di S. Andrea, posta sulle pendici meridionali dell’altura e collocata in corrispondenza del principale asse viario del borgo meridionale del castello. L’edificio religioso, fortemente rimaneggiato, presenta fasi costruttive trecentesche -riconducibili su base documentaria all’iniziativa di Nello di Inghiramo Pannocchieschi- e conserva al suo interno una interessante campana bronzea degli anni immediatamente successivi alla conquista senese.
Attraversato il borgo e scesi sino ad oltrepassarne le mura in corrispondenza di una porta in pietra ben conservata, si volta verso destra e si risale fino al piazzale da cui è inziata la visita, mentre al di sopra incombe, sempre presente, la rocca eretta rupe verdastra..[1]
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Montemassi, primo percorso
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Guidoriccio da Fogliano all'assedio di Montemassi (detto anche Guidoriccio da Fogliano) è un grande affresco collocato nella Sala del Mappamondo del Palazzo Pubblico di Siena. È attribuito per tradizione a Simone Martini, che l'avrebbe dipinto nel 1330, ma una lunga controversia iniziata nel 1977 e il recente ritrovamento di disegni preparatori farebbero pensare a un rifacimento del Quattrocento.
Nel 1980, nel corso di un restauro finanziato da un'associazione artistica tedesca, venne alla luce un nuovo affresco sottostante al "Guidoriccio da Fogliano", la cui cornice più bassa lo ricopre in parte. Questo evento ha rappresentato l'occasione e il momento per l'apertura di una controversia, già latente nel passato, sulla paternità del Guidoriccio da Fogliano, che una parte della critica d'arte mondiale ritiene essere un'opera databile ad epoche successive e non attribuibile a Simone Martini.
Si capì subito che la qualità dell'opera che stava emergendo in quel 1980 era altissima, degna di un grande artista del trecento senese (lo stesso Simone Martini o Ambrogio Lorenzetti). Ma, con grande sorpresa, il rinvenimento artistico si fermò lì: ciò che era stato scoperto era un castello, circondato da una chiesa, da vari edifici e da recinzioni, individuato subito, con grande attendibilità, nel castello di Arcidosso, conquistato dai Senesi nel 1331 unitamente a Casteldelpiano. Ma la scoperta del nuovo affresco mise in evidenza anche due figure emblematiche, in una scenografia densa di significato. Un personaggio con vesti civili, ma armato di spada, figura che appare dominante nella scena, che era nascosto o cancellato da un bizzarro strato di vernice blu, e l'altra con veste scura propria di un castellano, in atteggiamento di resa. Le due figure dovrebbero ragionevolmente riferirsi, come affermano Moran e Mallory, al vero Guidoriccio, che conquistato Arcidosso, ottiene in via pacifica da un conte Aldobrandeschi (l'altra figura) la cessione di Casteldelpiano.[2] |
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Simone Martini, Guidoriccio da Fogliano all'assedio di Montemassi (dettaglio), 1328-30, Palazzo Pubblico, Siena |
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L'Età di Guidoriccio | Percorso circolare
Montemassi, la comunità e i culti tradizionali | Percorso circolare
La vita quotidiana del borgo Montemassi | Percorso circolare
[1] Fonte testo e mappa: Libro Trekking | I percorsi del Trekking Roccastrada | www.comune.roccastrada.gr.it
Case vacanza in Toscana | Podere Santa Pia
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La Maremma è caratterizzata da colline armoniose dove si respira un'atmosfera rilassante. La Casa Vacanze Podere Santa Pia è situato in un contesto paesaggistico di suggestiva bellezza, con vista sulle colline che conducono al mare e l'isola Montecristo
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Le Colline Metallifere
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Vista da la Rocca di Campiglia Marittima a le Colline Metallifere
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