
La Toscana è una regione ricca di risorse da questo punto di vista, il suo paesaggio è unico al mondo e la zona della Maremma presenta vaste e verdi distese di natura incontaminata dove sorgono strutture turistiche davvero esclusive, confortevoli e alla portata di tutti. Una di queste è Podere Santa Pia, un’oasi di silenzio e quiete, una struttura immersa nel verde e nei profumi della Maremma toscana. Questo splendido relais in Maremma si trova a Caqstiglioncello Bandini, in provincia di Grosseto, ed è posizionato tra mare e colline, vicino a città storiche come Montalcino e Pieenza, parchi naturali e grandi spiagge.
Sulle splendide e verdeggianti colline dell’alta Maremma, Maremma, terra quasi magica, ispiratrice di molti artisti rimasti affascinati dalle sue bellezze...
Qui, a 300 mt sul livello del mare, alle spalle del Parco Naturale di poggio all'Olmo, si trova Podere Santa Pia, una casa vacanze accogliente, spaziosa e confortevole per gruppi da 2 a 13 persone.
Situato in una splendida posizione panoramica, in un ambiente incontaminato, collocato nel bellissimo, con una straordinaria vista sulle colline Maremmane, fino a Castiglione della Pescaia e Monte Argentario, Podere Santa Pia è una classica casa toscana, antica ma interamente ristrutturata. Le pietre della facciata sono state riportate ai loro colori naturali, all’interno sono stati riscoperti i vecchi mattoni fatti a mano in originale cotto toscano ed i soffitti hanno tutti i travi a vista.
Podere Santa Pia è composto da due unità. La casa principale ha quattro camere da letto (3 camere da letto doppie, una camera matrimoniale), due bagni con doccia, una grande cucina con splendido camino antico in pietra e l'originale forno con grandezza per la pizza.
Appartamento di circa 90 mq con ingresso indipendente, composto da una camera matrimoniale ed una grande cucina, un bagno e con una terrazza solarium adiacente alle stanze e una bella terrazza con favolosa vista su campi e vigneti di Brunello e Montecucco.
La vicinanza a città d'arte quali Montalcino, Firenze, Siena, San Gimignano, Massa Marittima ed altre ancora tutte raggiungibile in poco tempo darà anche agli amanti della cultura una vacanza ricca di emozioni.
Case vacanza in Toscana | Podere Santa Pia
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Francesco di Giorgio Martini (Siena, 1439 – Siena, 29 novembre 1501) è stato un architetto, teorico dell'architettura, pittore, ingegnere, scultore, medaglista italiano. La sua prima formazione avvenne probabilmente come pittore, nella cerchia a Lorenzo di Pietro detto il Vecchietta, anche se la sua prima commessa documentata, nel 1464, è per una scultura in legno.[1] La sua formazione fu comunque complessa estesa alla pittura, alla scultura, all'architettura ed allo studio della trattatistica architettonica, compreso Vitruvio.
Ebbe modo anche di studiare manoscritti con le macchine e le invenzioni del Taccola che poi sviluppò nella sua attività di trattatista. Le sue competenze tecniche gli procurarono anche l'incarico di sopraintendere al sistema dei "bottini", che portava acqua a Siena.[2]
Tra il 1463 ed il 1464 sembra si sia recato a Firenze per aggiornarsi sulle novità culturali.[3] Negli stessi anni o poco prima si recò a Roma insieme al Vecchietta, avendo modo di potere osservare i resti dell'architettura classica.
Nel 1469 l'artista fu socio in una bottega del più anziano Neroccio di Bartolommeo Landi, esercitando principalmente la pittura.[4] Si sposò il 3 novembre 1467 con Cristofana di Cristofano di Compagnatico. Ma nel 1468, come si evince da un documento in cui dichiara di aver ricevuto la dote (300 fiorini) della figlia di Antonio di Benedetto Nerocci di Siena, il pittore contrasse un nuovo matrimonio. Si ipotizza che la prima moglie fosse morta di parto qualche mese prima.
Intorno al 1471 lo troviamo operare a Siena con diversi collaboratori e ricevere importanti commesse come l'Incoronazione della Vergine per il convento di Monteoliveto Maggiore. La società con Neroccio venne sciolta, con controversie, nel 1475.
A Urbino e nelle Marche
Si trasferì a Urbino, presso la corte di Federico da Montefeltro, tra il 1475 ed il 1476, anche se la sua presenza è documentata dal maggio 1477. Ad Urbino Martini visse a lungo e venne impegnato soprattutto come architetto civile e militare, sostituendo Francesco Laurana nel completamento del palazzo Ducale e nella costruzione di residenze e fortificazioni per il duca Federico in tutto il ducato. Non risultando un'attività significativa come architetto a Siena, rimane da chiarire questo nuovo ruolo che gli venne attribuito dal duca Federico forse per la competenze tecnica dimostrata nelle prime raccolte di disegni di macchine e architetture militari, compilate e presentate al Duca da Francesco di Giorgio, che dettero poi vita al famoso Trattato di architettura civile e militare.
Si occupò di un gran numero di progetti e cantieri per i quali non risulta agevole ricostruire il ruolo effettivo, se effettivamente progettuale o di supervisione. In effetti, come per il resto della sua vita, a fronte di pochissime opere documentate, gli sono attribuite, tra molte incertezze, un gran numero di progetti.
Come ingegnere militare partecipò anche a campagne militari del duca di Montefeltro, come farà anche in seguito al servizio della Repubblica senese o del re di Napoli.
Durante il periodo urbinate, la sua fama crebbe molto e divenne così, nella sua poliedricità, una delle figure più importanti della progettazione ingegneristica ed architettonica rinascimentale, uno dei pochi a potersi dire, oltre che artista e tecnico, anche intellettuale umanistico, in grado di leggere Vitruvio.
Dopo la morte del Duca Federico gli impegni ad Urbino si allentarono e Francesco di Giorgio fu attivo anche per Giovanni della Rovere e in città vicine come a Cortona, dove realizzò la Chiesa di Santa Maria delle Grazie al Calcinaio (1484-86), a Gubbio, Ancona, e Jesi.
Alla sua opera si devono, in questo periodo, anche due edifici civici, questa volta nelle Marche, che costituiscono anche uno dei migliori esempi di palazzi pubblici della regione: il Palazzo del Governo di Ancona, costruito a partire dal 1484; e il Palazzo della Signoria di Jesi, costruito fra il 1486 e il 1498. Quest'ultimo, una delle sue più mirabili opere, mostra una certa influenza dello stile di Laurana.
Ritorno a Siena
Nel 1488, a causa delle cariche politiche e diplomatiche affidategli dalla Repubblica senese, torna nella sua città natale dove, nel 1499, viene nominato capomastro dell'Opera del Duomo di Siena. Si occupò anche di rimodernare alcune delle fortificazioni dello stato senese.
Ma Francesco di Giorgio era richiesto in tutta Italia per avevere pareri, consulenze, progetti soprattutto nel campo delle fortificazioni. Per esempio nel 1490 Giovanni della Rovere richiese inutilmente il suo ritorno nelle Marche, mentre nello stesso anno Martini si recò da Virginio Orsini per consigliarlo sulla Rocca di Bracciano ed a Milano dove incontrò Leonardo da Vinci, Bramante e Giovanni Antonio Amadeo in occasione di una sua consulenza per l'erezione del tiburio del Duomo di Milano, commissionata da Ludovico Sforza e per la cattedrale di Pavia. Nel 1491 prende parte al concorso di progettazione per la facciata di San Lorenzo.
A Napoli
Dal 1491 è impegnato a servizio del re di Napoli; nel 1492 si reca insieme ad Alfonso duca di Calabria ad ispezionare le fortezze fino alla Puglia,[5] e ancora nel 1494 è attivo a Napoli come ingegnere militare in occasione della guerra contro Carlo VIII.
Ultimo periodo
Nel 1500 torna nuovamente nelle Marche per un sopralluogo alla cupola della Basilica di Loreto che presentava problemi di staticità.
- Piero Torriti, Francesco di Giorgio Martini, 1993. ISBN 88-09-76173-1
- Piero Torriti, op. cit., 1993, pag.43-44.
- Piero Torriti, op. cit., 1993
- Piero Torriti, op. cit., 1993
- G. Volpe (a cura), L'architettura di Francesco di Giorgio Martini, Pesaro, 1994.
- E.F.Londei, Progetti di francesco di Giorgio per il Monastero di santa Chiara in Urbino, in "Annali di architettura", n.10-11,1999,pag.22-36.
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Francesco di Giorgio Martini, Madonna del Terremoto, 1467, Archivo di Stato, Siena

Adorazione del Bambino, 1485-90, chiesa di San Domenico, Siena

Francesco di Giorgio Martini, Natività, 1475, Pinacoteca Nazionale, Siena

Adorazione del Bambino (particolare, San Bernardino da Siena e San Tommaso d'Aquino)
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