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Mappa Anello Monteriggioni | Monteriggioni – Badia a Isola – Castel Petraia – Monte Maggio [1]
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Anello Monteriggioni | Monteriggioni – Badia a Isola – Castel Petraia – Monte Maggio
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Monteriggioni si trova sull’antica Via Francigena, che in epoca medievale portava i pellegrini da Canterbury a Roma. Le tre mete principali della cristianità sono rappresentate da Roma, Gerusalemme e Santiago de Compostela. A seconda della meta che il pellegrino aveva raggiunto e come prova del completamento del percorso, indossava una conchiglia per Santiago de Compostela, una palma per Gerusalemme e una chiave o immagini dei santi per San Pietro a Roma. In particolare la conchiglia divenne il simbolo stesso del pellegrino.
La Via Francigena o Franchigena o Francesca è così denominata perché collegava l’Italia con la Francia. È lunga circa 1600 km. I pellegrini giungevano nella Francigena dalla via Tolosana che rappresentava il percorso per Santiago de Compostela o dal Nord Europa e in particolare dalle Alpi dal passo del Monginevro.
Una delle prime narrazioni di pellegrinaggio lungo questa via è di Sigerico, arcivescovo di Canterbury, ed è datata 990 d. C.; Sigerico descrisse il suo viaggio di ritorno a casa da Roma verso Canterbury, compiuto fra il 990 e il 994.
Per più di 10 secoli la via Francigena conservò la sua importanza, fino al 1300 quando con il moltiplicarsi di nuovi percorsi, venne meno l’interesse sia per il pellegrinaggio che per la via Francigena.
Monteriggioni è stata innalzata dai senesi nel 1204 per garantire il controllo di un'area dove i castelli del contado e i monaci di Abbadia vantavano troppe prestese. La cerchia di mura che circonda l'abitato è stata commentata anche da Dante e rimane uno dei pochi esempi perfettamente conservati di "terra murata" del territorio senese.
La forma ellittica della cinta muraria ricalca perfettamente il perimetro del piccolo pianoro, adattandosi perfino alle curve di livello altimetrico. Una fortezza con 14 torri che a Dante servono per descrivere al suo lettore l'orribile visione dei giganti che spuntano per metà dal terreno infernale.
Da Monteriggioni seguire l’antica Via Francigena, la strada percorsa dai pellegrini di tutta Europa diretti a Roma.
Partendo dalla Rocca del Castello di Monteriggioni possiamo raggiungere piccoli borghi come il vicino Castel Petraio, un castello trasformato in villa durante il XV secolo, e Abbadia Isola, importante punto di accoglienza e ristoro per i pellegrini della via Francigena, famoso per la sua chiesa con i due portali sulla facciata principale, simile all’ingresso della Chiesa del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
Altrimenti percorrere la Francigena verso Siena, la regina del gotico, dove sorgeva il più antico ospedale e ricovero del territorio, il Santa Maria della Scala, oggi prestigioso Complesso Museale.
Un percorso alternativo verso nord porta a Colle val d’Elsa, città dalle antichissime origini diventata famosa nel mondo come "Città del Cristallo" per la sua vasta produzione vetraia.
Proseguiamo per San Gimignano, splendido esempio di città medievale, rimasta intatta nella sua connotazione urbanistica, famosa per le numerose torri che la adornano. Anche questo bellissimo borgo è completamente attraversato dalla via Francigena che continuiamo a percorrere raggiungendo Certaldo, villaggio medievale che ha dato i natali a Boccaccio, per terminare il nostro itinerario a Tavarnelle.
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Monteriggioni
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«però che, come in su la cerchia tonda
Monteriggion di torri si corona,
così la proda che 'l pozzo circonda
torregiavan di mezza la persona
li orribili giganti, cui minaccia
Giove del cielo ancora quando tona»
Dante, Divina Commedia, Inferno, Canto XXXI, v. 40-46
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Percorsi trekking | Anello Monteriggioni | Monteriggioni – Badia a Isola – Castel Petraia – Monte Maggio - 19 km
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Punto di partenza : Monteriggioni
Punto di arrivo : Monteriggioni
Lunghezza sentiero : 19 chilometri (circa)
Zona attraversate : Monteriggioni Badia a Isola Castel Petraia Monte Maggio Montagnola senese
Punti di interesse : Monteriggioni Badia a Isola Castel Petraia Strove Monte Maggio Montagnola Senese
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Lasciate le macchine a Monteriggioni (270 mslm)si volge in breve verso la pianura percorrendo una stradella che costeggiando il bosco, tra campi ci conduce a Badia a Isola (203 mslm). Lasciata questa perla trecentesca ci volgiamo verso Castel Petraia (250 mslm), notevole esempio di fortificazione medievale. Ci volgiamo quindi a sud, prima su stradella bianca e quindi, volgendoci verso il bosco, in sentiero agevole seppure in salita, arriviamo a Monte Maggio (658 mslm), vecchio dongione o motta di guardia e difesa e massima asperità della giornata. Sempre su sentiero nel bosco di roverelle, carpini e corbezzoli ci riportiamo verso Monteriggioni non senza aver apprezzato la vista delle mura che la coronano dall’alto di un colle.[2]
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Monteriggioni
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Il Castello di Monteriggioni fu costruito dai senesi, per ordinanza del podestà Guellfo da Porcari, in un periodo compreso tra il 1213 e il 1219. La costruzione del castello ebbe principalmente scopo difensivo.
Il castello è circondato da una massiccia cinta muraria di forma ellittica dello spessore di ben 2 metri, intervallata da 15 torri e 2 porte.
Ancora più imponente e maestoso dovette apparire a Dante Alighieri che lo vide in piena battaglia durante uno dei suoi viaggi. Il Castello nel pieno del suo splendore, a poche decine d’anni dalla sua fondazione per la sua forma circolare e le sue torri che come una corona che si elevano sulle mura , doveva apparire veramente grandioso e incutere un senso di maestà ciclopica se Dante se ne valse per per definire l’aspetto di Nembrotto , Fialte , Anteo gli smisurati giganti infissi nella voragine di Malebolge.
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La chiesa di Santa Maria Assunta
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La chiesa di Santa Maria Assunta è la chiesa principale di Monteriggioni.
La storia di questa chiesa è strettamente legata alle vicende del castello di Monteriggioni. Venne costruita tra il 1213, anno di fondazione di Monteriggioni, e il 10 giugno 1235 quando, al suo interno, i delegati dei comuni di Siena e di Poggibonsi accettarono le condizioni di pace con i Fiorentini.
La chiesa è situata nella pazza principale del borgo e consiste in un edificio ad unica navata rettangolare conclusa con una scarsella e coperto con volte.
La facciata è stata realizzata entro il 1235 ed è a capanna con un'apertura ad occhio posta sopra il portale. Presenta un paramento murario di travertino di tonalità dorata e i cui conci sono disposti su corsi orizzontali e paralleli molto regolari. Nel portale solo l'archivolto e lo stipite sinistro sono originali. Lo stesso portale presenta un estradosso crescente di stile fiorentino e una ghiera avvolgente e modanata di gusto pisano, esattamente come nella chiesa di Talciona, realizzata nel 1234. L'occhio è stato realizzato con pezzi di cotto scolpiti a fogliami ed è circondato da una ghiera coordinata col portale.
La fiancata settentrionale è aperta da due monofore a doppio sguancio con archivolto in mattoni e da due portali di cui uno è tamponato. Il fianco meridionale presenta solo due monofore identiche a quelle sull'altro lato e identico all'altro lato è pure il coronamento realizzato mediante una serie di mensole in cotto dove sono scolpite delle testine umane come nella chiesa di San Jacopo al Tempio a San Gimignano.
La tribuna presenta il volume della scarsella quadrata coperta a crociera, opera appartenente alla prima fase di costruzione della chiesa visto che il coronamento è coordinato alle mensoline delle fiancate. A una fase più tarda appartengono l'ampia monofora al centro del vano e le due nicchie ai lati: questi interventi sono databili alla fine del XIII secolo quando la chiesa venne elevata a pieve.
Il campanile eretto utilizzando materiale antico, risale al XVIII secolo ed è posto sullo spigolo settentrionale della tribuna. |
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Chiesa di Santa Maria Assunta
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Chiesa di San Lorenzo a Colle Ciupi
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Colle Ciupi è un piccolo borgo di origine medievale situato alle pendici del Monte Maggio, nel territorio del comune di Monteriggioni. Al centro del borgo è situata la chiesa dedicata a San Lorenzo, citata per la prima volta in un documento del 1178.
La piccola chiesa romanica è caratterizzata dalla semplicità delle linee architettoniche. La facciata, molto larga e poco alta, presenta un portale centrale sovrastato da una lunetta, in cui probabilmente c’era un affresco. Appena sotto la cuspide di trova un piccolo oculo.
All’interno presenta una struttura a navata unica rettangolare. Alle pareti si possono ammirare numerosi affreschi attribuiti alla scuola di Duccio di Buoninsegna, realizzati nella prima metà del Trecento. Negli affreschi lo stesso soggetto, cioè la Madonna in trono con Bambini e Santi, fu eseguito a distanza di qualche decennio, offrendo al visitatore la possibilità di vedere la maturazione artistica della pittura senese del periodo. Ai lati dell’altare si ammirano le raffigurazioni di San Pietro e San Paolo. Sulla pareti laterali si trovano scene di vita di San Lorenzo e Santa Caterina d’Alessandria.
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Chiesa di San Lorenzo a Colle Ciupi
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Strove
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Strove è un piccolo borgo fortificato attestato come castello già a partire dal X secolo, quando era compreso tra i possedimenti dei conti di Staggia. Al contrario del castello di Staggia, compreso nel territorio fiorentino, nel XIII secolo quello di Strove dipendeva dal vescovo di Siena. La chiesa del paese Ë dedicata a San Martino vescovo di Tours.
La chiesa di San Pietro a Strove viene nominata nel catalogo del sinodo volterrano del 1356; precedentemente, nel 1204, all'interno della stessa chiesa viene rogato un atto di vendita. Pi tardi le due parrocchie esistenti vennero riunite in quella unica di San Martino e Pietro a Strove.
Pur nell'apparente assenza di strutture medievali l'origine castellana Ë rivelata con evidenza dalla disposizione a cerchio delle costruzioni.
Nella chiesa romanica ancora oggi esistente si possono ammirare due tele seicentesche, una Madonna con bambino e due santi a sinistra e San Martino e il povero a destra. All'interno della chiesa era presente anche un dipinto di notevole pregio, L'Annunciazione del senese Arcangelo Salimbeni, una magnifica tela cinquecentesca conservata oggi presso il Museo di Colle di Val d'Elsa.
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Castel Petraia
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Castel Petraia, frazione del comune di Monteriggioni, si trova ai piedi della Montagnola Senese e si erge maestoso con il borgo e la chiesa a pochi chilometri da Monteriggioni. La sua storia s'identifica con quella dei dominatori e risale al X secolo: nel XV secolo furono proprietari i nobili Capacci, il cui stemma adorna le pavimentazioni e i portali del castello e dai quali prende il nome la Sala delle Armi. La torre costituisce il nucleo piu' antico intorno a cui si e' sviluppato l'intero complesso, con i suoi originali archi, le volte a vela, le pareti con pietra a vista e il bellissimo chiostro principale: nel castello si trova anche la chiesa dei Santi Pietro e Paolo.
Percorso Trekking - Il percorso trekking per Castel Pietraia e' molto breve, 30 minuti di cammino, e coincide con un tratto dell'itinerario n. 2 del Camminare la Montagnola del Comune di Monteriggioni, Anello Storia e Memoria. La partenza avviene dallo splendido borgo di Abbadia Isola: il dislivello da superare e' di 68 metri.
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Abbadia a Isola |
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L'abbazia dei Santi Salvatore e Cirino si trova ad Abbadia a Isola nel comune di Monteriggioni, in provincia di Siena, arcidiocesi di Siena-Colle di Val d'Elsa-Montalcino.
La chiesa è situata nella pazza principale del borgo e consiste in un edificio ad unica navata rettangolare conclusa con una scarsella e coperto con volte.
All'interno, un affresco staccato con Madonna in trono con Bambino, cherubini, angeli e santi di Taddeo di Bartolo, della fine del XIV secolo; il bel fonte battesimale istoriato del 1419; e l'affresco con l'Assunzione della Vergine di Vincenzo Tamagni (1520).
Sull'altare maggiore pala di Sano di Pietro del 1476 raffigurante la Madonna col Bambino e i Santi Benedetto, Cirino, Donato e Giustina. Inoltre vi è un'urna reliquiario in marmo (arte classica romana) risalente al I secolo dopo Cristo.
La fondazione dell’abbazia di S. Salvatore all’Isola, risalente al 1001, si deve ad Ava, nobildonna della famiglia dei Lambardi di Staggia. Il luogo in cui sorge il monastero - che come ricorda il nome era un tempo circondato dall’acqua – viene scelto principalmente per la posizione strategica a controllo della Via Francigena, della quale Borgonuovo (poi Abbadia Isola) costituiva un punto di sosta già dalla fine del X secolo. Nel corso di quelli successivi una delle principali funzioni dell’abbazia continuerà ad essere proprio quella ospedaliera, ovvero di ricovero e ospitalità per i viandanti in transito per Roma. A partire dalla fondazione il monastero conosce una notevole ascesa economica e politica, che continuerà fin verso la metà del Duecento. Successivamente inizierà un lento declino che nel 1446 condurrà all’aggregazione del monastero a quello di S. Eugenio vicino a Siena.
Situato ai margini di una estesa pianura alle pendici boscose del Monte Maggio, il complesso è dominato dalla chiesa romanica a tre navate e tre absidi, serrata tutt’attorno da un piccolo borgo e da resti di fortificazioni medievali. All’interno della chiesa si conservano pregevoli opere d’arte, tra le quali spicca il bel polittico dell’altare maggiore eseguito nel XV secolo dal pittore senese Sano di Pietro. Alla destra dell’edificio religioso sono ancora cospicui i resti del campanile e dei locali monastici, distribuiti attorno allo spazio quadrangolare dell’antico chiostro. Adibiti per lungo tempo ad uso agricolo, questi fabbricati sono attualmente in fase di recupero, per ospitare un centro di documentazione sulla Via Francigena e una foresteria.
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Abbadia Isola
Badia a Isola - Maestà in the
Chiesa dei SS Salvatore e Cirino
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Galleria fotografica Abbadia a Isola
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Abbadia a Isola, Facciata |
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Abbadia a Isola, tribuna
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Interno della chiesa di Abbadia Isola |
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Via Francigena
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Le strade nel corso dei secoli cambiano il proprio tracciato, mutando assieme ai contesti territoriali che attraversano. La Francigena, pur essendo un cammino di fede, ha dovuto molto volte improvvisare varianti per cambiamenti morfologici (impaludamenti), per motivi di sicurezza dei viandanti (aree infestate da predoni) e per rivolgimenti politici. In questo tratto valdelsano al percorso scelto come ufficiale se ne affiancano altri, magari spostati di pochissimi chilometri.
La Francigena per un lungo periodo non passò più per San Gimignano ma prese la strada di Certaldo via Poggibonsi. In questa area comunque le tre varianti (riva destra, riva sinistra e collinare) ad esclusione di chi percorre a piedi il cammino fino a Roma permettono di visitare paesi e luoghi di suggestiva bellezza. Per i più volenterosi poco a est di San Gimignano è possibile spingersi fino a Volterra e ai suoi misteri etruschi. |
Il monte Maggio | Anello Scorgiano |
Il monte Maggio
Partenza: Scorgiano
Arrivo: Scorgiano
Distanza: 12 km
Nonostante questo lungo anello si svolga completamente nel bosco della Montagnola, offre l’opportunità di conoscere alcune tra le più interessanti testimonianze storiche, religiose e del lavoro agricolo e boscaiolo che hanno caratterizzato in passato questo territorio.
L’itinerario ha inizio dal piccolo borgo di Scorgiano,situato sulla strada che traversa il Monte Maggio, (dal Pian del Lago al Ponte di S.Giulia in Val d’Elsa). Si prende il sent. n.° 103 e si costeggia il muro di cinta, sovrastato da lecci centenari, della Fattoria di Scorgiano. Questa grande struttura, ancora oggi in parte attiva, era, in un recente passato, il centro di raccolta di tutta la produzione contadina dei poderi limitrofi. Subito dopo un antico pozzo, che si trova di fronte al cancello della Fattoria, si devia a destra e si prosegue diritti per strada sterrata fino al Poggiarello. Da qui ha inizio un caratteristico sentiero di bosco che, in breve, ci porterà ad incrociare la strada che da Castel Petraia sale a Casa Nagli.
Devieremo a sinistra e, dopo un centinaio di metri, a destra verso Montacuto che, essendo una proprietà privata, non può essere visitato, quindi proseguiremo, sempre seguendo il sentiero n.° 105, fino a raggiungere Casa Giubileo. Questa grande struttura, attrezzata con cucina e posti letto per ospitare gruppi fino a 15/20 persone, racchiude un piccolo museo, dedicato alla Resistenza partigiana, qui particolarmente attiva durante l’ultima guerra. Seguiamo ancora il nostro sentiero per alcune centinaia di metri fino ad incrociare il sentiero di crinale n.°100, proveniente da Monteriggioni, che prenderemo a destra per raggiungere la sommità del Monte Maggio (m. 671). Con una breve deviazione sulla destra, regolarmente segnalata, si raggiunge il Castellare, antica e caratteristica torre di avvistamento a pianta circolare. Proseguendo sempre per il sentiero n.° 100 arriveremo a Casa Alteri.
Questa grande costruzione, oggi ridotta a rudere, situata su un piccolo pianoro all’incrocio di più strade, ridotte a sentieri dalla invadenza della vegetazione, testimonia l’importanza che il complesso aveva in passato per la popolazione della Montagnola. Era, infatti, una tappa essenziale, data la posizione, per chi si recava dalla Val d’Elsa verso Siena, ed era riparo per persone e animali, luogo dove si riposava e ci si rifocillava. A questo punto si abbandona il sentiero di crinale e si prende sulla destra il sentiero n.° 105, che ci porterà, sempre in leggera discesa fino a Cappella Nagli, caratteristica chiesetta ormai avviluppata dai lecci, che sembra vogliano nasconderla alla vista dei passanti.
Da qui si scende a ritrovare il sentiero n.° 103, che prenderemo a sinistra per andare a chiudere il nostro anello a Scorgiano.
[Fonte: Sito Ufficiale del Turismo in Terre di Siena, APT Siena e APT Chianciano Terme Val di Chiana | Itinerari | Il monte Maggio ]
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Da San Gimignano a Monteriggioni
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Partenza: San Gimignano, Piazza della Cisterna
Arrivo: Monteriggioni, Piazza Roma
Come arrivare al punto di partenza:
Linea ferroviaria Firenze-Siena, stazione di Poggibonsi, autobus Train-linea 133 per San Gimignano
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Da San Gimignano inizia una tappa di 29,8 km che si percorrono in 7 ore circa. Una delle tappe più belle della Via Francigena, dopo un tratto iniziale si percorrono sentieri in saliscendi, nella valle del torrente Foci che si guada nei pressi del Molino d'Aiano.
Un sentiero in ascesa ci porta alla pieve romanica di Santa Maria a Coneo. Poi si attraversa il ponte sull'Elsa e si arriva alla chiesa romanica di San Martino di Strove. Infine raggiungiamo il complesso di Abbadia a Isola, prima di vedere Monteriggioni, con le sue mura e l'inconfondibile corona di torri che dominano la collina.
Il percorso della Francigena nel territorio di Monteriggioni si snoda in massima parte attraverso campi e boschi, toccando antichi castelli, abbazie e piccoli borghi.
Tra le località toccate durante il tragitto: il villaggio di Santa Lucia, il Molino d'Aiano, Badia a Coneo, Quartaia, Onci, Strove, il castello di Petraia e Badia a Isola.
Visualizza Tappa 10 in una mappa di dimensioni maggiori
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Via Francigena | Da San Gimignano a Monteriggioni
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La via Francigena da Quartaia a Strove
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Partenza: Quartaia
Arrivo: Strove
Distanza: 11 km
Si parte dal centro del piccolo paese di Quartaia, che si trova sulla Provinciale Colle Val d’Elsa - Casole, e si prende la strada sterrata in direzione di Mensanello. Dopo l’abitato di Fabbrica si scende al Borro degli Strulli e lo si costeggia fino ad un bivio.
Qui lasciamo i segnali dell’Alleanza e deviamo a destra per Mensanello, seguendo un itinerario molto più panoramico. Si passa dentro l’abitato della bella fattoria di proprietà della Curia vescovile e si prosegue, evitando l’asfalto, lungo lo stradone che costeggia una vigna, in fondo al quale si esce a sinistra, si traversa la strada asfaltata e si prende una vecchia strada che si addentra nel bosco. Si scende fino a ritrovare i segni VF che seguiremo fino al guado dell’Elsa. Bisogna fare attenzione poiché il fiume si guada su dei grossi massi, a volte scivolosi. Dal guado si prosegue per circa cento metri, si svolta a destra e si va a traversare la provinciale, facendo molta attenzione, e si prende verso i Bagni delle Caldane, un’ampia vasca, ancora oggi ricolma di acqua ed usata in epoca etrusca e romana.
Da qui si sale in direzione di Pietreto, si prende a sinistra ed ancora a sinistra lungo una vigna, dritti verso un traliccio dell’Enel, ancora a sinistra e poi a destra lungo un siepale fino ad un campo di noci dove si risale a destra verso la strada bianca che porta, a sinistra, a Villa S. Luigi. La si segue per alcune centinaia di metri e, dopo il bivio per Sensano, si prende a salire un piccolo sentiero a destra che, traversando un bosco, in breve ci porta a Strove.
[Fonte: Sito Ufficiale del Turismo in Terre di Siena, APT Siena e APT Chianciano Terme Val di Chiana | La via Francigena da Quartaia a Strove]
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Anello Strove - Monteriggioni - Strove
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Partenza e arrivo: Strove
Ore cammino: 4.30 A/R
Come arrivare al punto di partenza:
Da Firenze per arrivare a Strove, si prende la superstrada Firenze Siena, si esce a Colle di val d'Elsa sud, seguire le indicazioni per Montereggioni, a circa tre chilometri prima di arrivare a Monteriggioni prendere il bivio a destra per Abbadia a Isola - Strove.
Alternativa: Se si esce a Monteriggioni, tornare indietro in direzione di Colle di val d'Elsa dopo circa tre chilometri trovate una rotonda che prendendo a sinistra vi porterà a Strove (ben segnalato da cartelli stradali).
Lasciamo l'auto nel parcheggio di Strove e dopo una breve visita del paese (molto bello), prendiamo la strada asfalto in direzione di Castel Petraia, qui prendiamo lo stradello a destra che costeggia il borgo, al bivio successivo andiamo a diritto (segnavia francigena) lo percorriamo fino a trovare sulla destra un sentiero (segnavia francigena) che percorriamo immersi in bosco di querciolo e nella parte terminale in vigneti, fino a trovare una strada sterrata che prendendo a sinistra, in lieve discesa, costeggiando muretti a secco che delimitano la strada, arriviamo a Abbadia a Isola. Dopo aver visitato la chiesa(capolavoro romanico) del monastero, riprendiamo il cammino seguendo la strada asfalto, dopo circa 100 metri prendiamo a destra per strada di campagna tutta diritta immersa fra campi arati, evidenziando il tipico colore della "terra di siena bruciata". La percorriamo fino a passare delle case sulla sinistra e poco dopo, al bivio che si trova all'altezza di un allevamento di maiali (cinta senese), prendiamo a sinistra per stradello sterrato fino alla strada asfaltata, qui prendiamo a destra e poco dopo a sinistra uno stradello sterrato, che in forte salita, ci porta al castello di Monteriggioni.
Per il ritorno usciamo dalla porta senese, opposta a quella dell'arrivo, seguiamo in discesa la strada asfalto che arriva in località Le scuole, qui prendiamo a sinistra la provinciale , l'attraversiamo e subito dopo a destra prendiamo la strada sterrata in salita ( segavia francigena), la seguiamo fra vigne fino al primo bivio sulla destra giriamo in un sentiero largo, ben segnato :via Francigena,Abbadia a Isola e segnavia 101 del cai,lo seguiamo immersi prima fra vigne e poi in bosco di querciolo, fino ad arrivare al bivio dell'allevamento dei maiali di cinta senese. Da qui seguendo a ritroso il percorso di andata, ritornerete a Strove.
Il percorso è molto bello immerso in vigne e bosco di querciolo, inoltre offre delle visite storico-culturali di estrema bellezza e importanza sulla via Francigena. Cliccando sulle località evidenziate potete aprire i collegamenti.... per saperne di più.
Rientrando ci siamo fermati a visitare (solo esterno), la magnifica Badia a Coneo.
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Anello Sovicille | Sovicille – San Giusto – Villa Cetinale – Il romitorio di Cetinale - Pieve di Pernina – Ancaiano – Villa Celsa - 16 km
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Partenza: Sovicille (Siena)
Arrivo: Sovicille (Siena)
Come arrivare al punto di partenza:
Da Firenze e da Roma - Arezzo - Grosseto:
uscita Siena Ovest - San Marco e si gira a sinistra, percorrendo la S.S. 73 in direzione di Costafabbri, Costalpino, Volte Basse; poi Sovicille.
Lunghezza sentiero : 16 chilometri (circa)
Punto di arrivo : Sovicille (Siena)
Punti di interesse : Sovicille San Giusto Villa Cetinale Pieve di Pernina Villa a Celsa Romitorio Tebaide Ancaiano Canonica di Trecciano Montagnola senese
Descrizione
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Partendo quindi da Sovicille ed arrivando in breve alla provinciale si prende a sinistra la stradella sterrata che conduce a San Giusto e quindi a Personata ma, invece di svoltare a destra per arrivare a questo agglomerato di case, si gira a sinistra seguendo le indicazioni per il Cetinale. In breve si arriva alla “Tebaide” vasto giardino aperto, di pertinenza della Villa, inframezzato da edicole affrescate e statue devote. Proseguita la strada dopo la visita al giardino si arriva alla Villa del Cetinale dalla parte posteriore. Aggirata la villa sulla destra si prosegue su strada bianca fino ad arrivare in vista della Fattoria di Celsa. Dopo la visita alla Villa si torna sui nostri passi per arrivare, dopo breve tratto su strada ancora sterrata alla Pieve di Pernina. Qui si può fare sosta per il pranzo. Passando sul prato dietro la Pieve, entrando per breve tratto nella macchia di sottobosco, si arriva al Romitorio.
Davanti al Romitorio si trova in discesa la “Scala Santa” , che percorsa ed arrivati sulla strada trasversale posta alla fine, dopo aver dato l’ultimo sguardo alla Villa del Cetinale dalla parte della facciata principale, si prosegue sulla destra, arrivando alla strada ampia che dal Cetinale arriva ad Ancaiano. Qui è ancora necessario fare attenzione alla chiesa del borgo, certamente nelle forme vi si legge la mano del Peruzzi. Proseguendo sulla strada asfaltata per breve tratto si rientra ancora nel bosco dopo la curva e, quindi, si ritrova l’asfalto vicino alla Canonica di Trecciano (Pieve di proprietà del Dott. Giannelli). Un ultimo sforzo ci riconduce, dopo15 chilometri, a Sovicille. [3]
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Anello Sovicille | Sovicille - San Giusto - Villa Cetinale - Il romitorio di Cetinale -Pieve di Pernina - Villa Celsa - Ancaiano - Canonica Trecciano |
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La Via Francigena, visualizza la mappa
del percorso direzione NORD (Tappa San Gimignano - Gambassi Terme)
del percorso direzione SUD (Tappa San Gimignano - Gracciano d' Elsa)
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Guide - Mappe
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Trezzini, La Via Francigena. Vademecum dal Gran San Bernardo a Roma (Association Via Francigena) 2000
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Guida alla Via Francigena: 900 chilometri a piedi sulle strade del pellegrinaggio verso Roma, by Monica d'Atti and Franco Cinti. (Supplemento al numero 132, aprile 2006, di "Terra di Mezzo." Piazza Napoli 30/6, 20146 Milano.) ISBN: 88-8938-565-0.
In 38 tappe, il percorso dell’antica Via Francigena, dal Monginevro fino a Roma. Un’opera unica, per rigore e completezza, che riporta alla luce l’intero tracciato che ha visto camminare verso Roma generazioni di europei.
Tappa per tappa attraverso Piemonte, Lombardia, Emilia, Toscana e Lazio: e, per ogni giorno, la descrizione dettagliata del percorso, le cartine, i chilometraggi, dove trovare ospitalità, i luoghi da visitare.
Il percorso è suddiviso in tratti e ognuno può scegliere le distanze in base alle proprie forze e al tempo disponibile, ma ogni tappa è un frammento di un cammino unico che attraversa scenari di indescrivibile bellezza ricchi di storia e di tradizioni.
Monica D’Atti & Franco Cinti, La Via Francigena. Cartografia e GPS. Dal Monginevro a Roma lungo l’itinerario storico, Milan: Terre di Mezzo Editore, 2007.
La prima e unica cartografia completa e dettagliata della Via Francigena: il percorso principale e tutte le varianti. 38 tappe, 900 chilometri a piedi, dal Monginevro a Roma, lungo il tracciato storico attraverso Piemonte, Lombardia, Emilia, Toscana e Lazio: le cartine e tutte le informazioni necessarie per orientarsi.
ISBN 9788889385609
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[0] Testo a cura dell'Associazione Culturale Jubilantes | www.viafrancigena.eu
[1] Tratto da www.caivaldarnosuperiore.it
[2] Fonte: La Via Francigena | www.francigena.provincia.siena.it
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Wines in southern Tuscany |
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Abbadia Monastero (Castelnuovo Berardenga) |
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La Casa Vacanze Podere Santa Pia è situata sulle splendide colline del valle d'Ombrone nel cuore della Maremma, immerso in un paradiso che non ha eguali per tranquillità e relax.
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La Val d'Elsa |
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La Valdelsa è la valle del fiume Elsa, che nasce dal fianco occidentale della Montagnola Senese fra Siena e Radicondoli, e confina a ovest con la Val di Cecina nel Volterrano, a est con le prime propaggini del Chianti, a sud con la Val di Merse e a nord con il Valdarno.
Il fiume Elsa, affluente dell'Arno, scorre in direzione Sud-Nord tra rilievi collinari bassi e tondeggianti, in un'area dalla forte presenza umana. Il fiume è tradizionalmente diviso in due parti: l’Elsa morta e, da Colle di Val d'Elsa, l’Elsa viva.
La Val d'Elsa si trova in una posizione strategica, in prossimità delle città di Siena, Firenze e Volterra. Lo sviluppo nel passato di quest'area è dovuto quindi al fatto di essere divenuta un importante crocevia della via Francigena e quindi l'arteria principale della Toscana. è qui che spesso si sono combattute le più cruenti battaglie tra Firenze e Siena, ed è qui che possiamo ammirare monumenti e borghi non scalfiti dal passare del tempo.
La Val d'Elsa custodisce paesi come Monteriggioni, con il suo castello, il paese di San Gimignano con le sue torri, ed anche cittadine divenute nel tempo centri economici importanti della Toscana come Poggibonsi e Colle val d'Elsa. Questa zona non è solo arte, cultura e monumenti, ma può essere anche una meta per tutti coloro che amano mangiare bene, gustare ottimi vini come la Vernaccia, o apprezzare i paesaggi sconfinati che la Toscana tutta e la Val d’Elsa in particolare è in grado di offrire.
L’economia valdelsana è essenzialmente divisa in due parti. Una ancora incentrata sul settore manifatturiero, prevalentemente nei centri più grandi situati nella zona pianeggiante (Empoli, Castelfiorentino, Certaldo, Poggibonsi, Colle di Val d'Elsa, Barberino Val d'Elsa) ed una che lentamente, tra spinte ideali e ambiguità, sta rinunciando all’industrializzazione, sta ritornando all’agricoltura, specialmente intesa come produzioni di alta qualità, turismo verde e servizi connessi. Questa parte “avanzata” della Valdelsa è perlopiù situata nei piccoli centri collinari ai lati della valle vera e propria. Pionieristico (per l’Italia, in altri paesi europei l’esperienza era vecchia di decenni), in questo senso, il comune di Montaione che grazie alle spinte di alcuni imprenditori, seguiti poi anche dall’Amministrazione Comunale, già nei primi anni ’80 iniziava a accantonare l’esperienza manifatturiera e tra luci ed ombre riprendeva la propria vocazione agricola e agrituristica. Questa “ritrovata” agricoltura ha messo fine a un periodo di emigrazione iniziato negli anni ’50 ed ha risollevato la qualità della vita degli abitanti delle zone collinari della Valdelsa. |
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Podere Santa Pia, Aprile |
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