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Da Buonconvento a Montalcino
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La Toscana e il suo meraviglioso ambiente naturale offrono moltissime possibilità per effettuare stupende escursioni di trekking. Un itinerario classico di trekking in Toscana è quello nella Val d'Orcia, da Buenconvento a San Quirico d'Orcia.
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L'itinerario inizia a Buonconvento dove, chi parte da questo borgo, invece di prendere il tratto asfaltato della Cassia per Torrenieri, prende la strada a destra per Bibbiano. Chi arriva invece da Ponte d'Arbia, in prossimità di Buonconvento, invece di girare a sinistra per il borgo, gira a destra per Bibbiano. Il percorso ricalca quello tracciato dal CAI sulla carta dei sentieri della Val d'Orcia al 25.000, anche se ci sono alcune imprecisioni. Circa 1 Km da Buonconvento si trova a sinistra l'inizio del tratto sterrato segnalato come 5d della direttrice Buonconvento - Castiglion del Bosco. Si seguono le frecce blu per circa 2,5 Km su strada sterrata girando intorno alla Villa di Castelrosi e percorrendo bosco e campi arati, tenendo la direzione per la torre (vedi foto) Usciti dal campo di gira a destra e si arriva in 500 mt a Segalari.
La cappella di Sant'Antonio è un edificio sacro che si trova in Segalari. Annessa ad un gruppo di abitazioni, la cappella di Sant'Antonio, discosta dal centro, mostra, dopo il recente restauro, tracce assai labili di decorazioni pittoriche quattrocentesche; i frammenti sono apprezzabili per la varietà compositiva nei tralci vegetali che si stagliano netti contro il fondo. Al centro della cappella, entro una nicchia, si trova una piccola statua del santo databile al XVII secolo.
Alla piazzetta con il pozzo (Km 3,62) (senza arrivare alle case di Bibbiano) si gira a sinistra e poi ancora a sinistra sulla strada asfaltata per Montalcino che lasceremo quasi subito per dirigerci verso il podere Casalone in discesa. Aggiriamo questo agriturismo sulla destra giungendo ad una sterrata che prenderemo a sinistra. Ci sono dei segnali che ci indurrebbero a svoltare subito dopo a destra per Murlo, ma dobbiamo invece andare dritti fino a raggiungere e attraversare la ferrovia Siena-Grosseto alla Torre di Bibbiano. Si continua sulla sterrata oltrepassando l'agriturismo PiamPetrucci (Km 5,92) e poi si attraversa il ponte sull'Ombrone. Dopo circa 1 Km al bivio si prende a sinistra in leggera salita. Ancora 1 Km e si gira a sinistra scendendo la collina e risalendola dopo il ponte sul Fosso Inferno fino al podere Sant'Anna dove fra alcuni cipressi vi è un tabernacolo (Km 8,72). Una breve sosta e si continua per la strada sterrata che è unica e non permette errori, fra i poderi Gauggiole e Oddi. 1 Km dopo quest'ultimo si trova un bivio a destra in discesa: qui si può scegliere se fare una visita alla Badia Ardenga, allungando di 700 mt oppure continuare per Montalcino.
Una visita a questa Badia dell' XI secolo è consigliabile. La Chiesa è ancora utilizzata e la prima domenica di maggio viene celebrata la Messa.
Già monastero vallombrosano fondato nel XI secolo dai conti dell'Ardenga, fu soppresso da papa Pio II nel 1462. Di architettura romanica con elementi di cultura artistica lombarda e francese, si presenta attualmente molto rimaneggiata. In origine l'edificio era a tre navate, ridotte ad una, ed abside, attualmente mancante.
Sul cortile interno si affacciano un loggiato e un porticato. Si distingue il campanile a vela con trifore su colonnette e capitello. Sotto il presbiterio è una cripta del XII secolo, il cui accesso è a destra dell'altare maggiore, che originariamente era formata da sette piccole navate.
DOCG Brunello di Montalcino | Member companies of the DOCG Brunello di Montalcino |Abbadia Ardenga
Abbadia Ardenga | Via Romana 139 53024 Torrenieri (Montalcino) - Siena
Si ritorna indietro al bivio girando a sinistra e giungendo in discesa all'agriturismo Casato delle Prime Donne (Km 14,86), poi si ricomincia a salire fino a Colombaio e Montosoli dove gli abitanti della casa ci permettono di riempire le borracce alla loro fonte. Si intravede la provinciale per Montalcino che passa poco distante ma continuiamo sulla sterrata girando a destra al bivio che troviamo dopo 500 mt (Km 17,75) e poi a sinistra per il podere Le Chiuse per una sterrata che in forte salita ci porterà fino alla porta Burelli di Montalcino (Km 19,60).
La Rocca di Montalcino appartenne agli Abati di s. Antimo; le tre teste cocollate scolpite in Porta Burelli ne conservano memoria.
[Fonte: Comunità Toscana Il Pellegrino a.p.s.| www.francigenaintoscana.org]
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Buonconvento
Castello Bibbiano
Badia Ardenga
Porta Burelli di Montalcino
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Montalcino
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Posto su un'incantevole collina di 564 m sul livello del mare, Montalcino conserva ancora inalterato il suo fascino di antico borgo medievale. Il suo territorio, che fa parte del Parco Artistico Naturale e Culturale della Val d'Orcia, è coperto da coltivazioni di vite (da cui si ricavano vini di alto pregio come il famoso Brunello), olivi e boschi in cui prevalgono alberi di leccio e dal cui termine latino (Ilex) deriva probabilmente il nome Montalcino, Mons Ilcinus.
Il Museo Civico Diocesano d’Arte Sacra, ospita una delle più ricche collezioni di pittura e scultura lignea di scuola senese. Fra le numerose chiese spiccano di sicuro la 300sca S.Agostino, la cattedrale neoclassica, il Santuario della Madonna del Soccorso e S.Egidio, la chiesa “de’ senesi”. Il Palazzo Comunale (fine XIII sec), un’esile ma ben solida struttura è affiancato da un alto campanile quasi una torre di vedetta sormontata dal “Campanone” che scandisce ancora la vita di tutto il paese.
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Montalcino, vicinanza
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Di origine prima etrusca e poi romana appartenne successivamente ai territori dell' Abbazia di Sant' Antimo. La sua posizione strategica sull' antica via Francigena fece si che Montalcino rapidamente acquisisse la struttura di una città militare con grandi mura difensive, numerosi torrioni ed una fortezza che, nonostante i molti assedi subiti, non fu mai espugnata. Sul borgo campeggia l' imponente Fortezza trecentesca che ingloba parte delle mura e delle torri del secolo precedente. La pianta è pentagonale con snelle torri angolari irregolari.
I monumenti
Cuore della cittadina è Piazza del Popolo in cui si affacciano il PALAZZO COMUNALE eretto fra il XIII e il XIV secolo, fregiato di stemmi con la sua sottile torre in mattoni e pietra e l' ampio portico detto il "cappellaccio"; e la LOGGIA dello stesso periodo detta il "cappellone" prolungata nel '400 dagli archi in mattone a tutto sesto. Poco lontano si trova la Chiesa trecentesca di S. AGOSTINO, romano- gotica, dove è possibile ammirare affreschi raffiguranti episodi della vita del Santo, notevoli quelli del Coro di Bartolo di Fredi. Accanto alla chiesa c'è il CONVENTO DI S. AGOSTINO, articolato intorno a due CHIOSTRI del '400, che ospita i MUSEI RIUNITI Civico, Diocesano e Archeologico. Da vedere sono il CROCIFISSO di scuola senese del XII secolo, la BIBBIA ATLANTICA miniata, le tavole di artisti senesi, le terrecotte robbiane ed una raccolta fra le più complete di "maiolica arcaica" (XII e XIV secolo) e numerose statue lignee policrome. È presente anche una sezione archeologica che testimonia la presenza umana nel territorio dal Neolitico agli Etruschi fino all' Età Romana. Proseguendo si trova il DUOMO neoclassico, costruito sul luogo dell' antica Pieve di San Salvatore di cui è possibile vedere, all'interno della chiesa, alcuni frammenti architettonici. Dal Duomo si scende verso la CHIESA della MADONNA DEL SOCCORSO patrona della cittadina, costruita a partire dai primi anni del '600, detta "del Soccorso" e conservante al suo interno l' antichissima Tavola della Madonna otre ad altre pregievoli opere.
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Montalcino, Piazza del Popolo
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A 9km dal centro di Montalcino in direzione di Castelnuovo dell’Abate sorge la solitaria l’Abbazia di S.Antimo, il cui tempio monumentale (XII sec.) si presenta come uno dei più alti esempi di romanico-francese presenti in Italia.
Montalcino - Abbazia di Sant’Antimo
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Un itinerario facile, su strade bianche, che offre splendide vedute sulla Val d'Orcia, terra dichiarata patrimonio mondiale dall'Unesco, l'Amiata e la Maremma. Punto di arrivo l'Abbazia di Sant'Antimo, bellissima chiesa in stile romanico. Nel monastero, in parte ricostruito, vivono i canonici di San Norberto che ancora celebrano le funzioni con canti gregoriani.
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Montalcino, fortezza
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Per continuare per Sant'Antimo seguiamo il tracciato del CAI n° 2 che possiamo prendere dall'altra parte del borgo in una piazza (Km 20,4) su cui si affacciano cinque strade. Prendiamo la prima a destra passando davanti alla Stazione dei carabinieri e poi al Cimitero (sulla sinistra) su un percorso sterrato. Al primo bivio si gira a destra, in discesa (nonostante che un segnale della Provincia di Siena induca a andare dritto, in salita). Si continua in leggera discesa e ai prossimi bivi si tiene sempre la sinistra. Si continua lungo la costa, in leggera salita passando per casa Albatieti e si passa il Fosso del "Cacatoio"; sempre in leggera salita, al bivio mantenere la sinistra arrivando al Podere Poggiolo ed infine alla strada asfaltata (Km 23,7) che porta a destra a Castiglion del Bosco. Si gira invece a sinistra, e si procede in leggera salita (mantenendo la sinistra al bivio dopo 200 mt) per 1,1 Km fino a raggiungere la provinciale per Grosseto (Km 24,8). Si gira a destra verso Grosseto camminando con attenzione per 500 mt (Km 25,3) sulla provinciale, girando poi a sinistra (Poggio Civitella) su una ampia carrozzabile sterrata che in leggera discesa porta all'Agriturismo Cocco e quindi a Villa Tolli (Km 27,9). Doverosa una breve visita a questo piccolo borgo caratteristico, sede di un agriturismo e di una piccola chiesa (foto)
Villa a Tolli è un antico Borgo di origini etrusche, di alto valore storico, architettonico e paesaggistico.
La strada procede in discesa verso la fattoria La Magia. Poco prima di essa (Km 28,6), in base ad un cartello di devia a sinistra prendendo un sentiero, non facile, sassoso, in forte discesa, che tuttavia ci farà vedere, fra gli alberi, in lontananza la suggestiva Abbazia benedettina di Sant'Antimo. Il percorso è ben segnalato, ad un bivio mantenere la sinistra. E' una gioia, dopo tanta fatica vedere avvicinarsi questa stupenda Chiesa (Km 30,8). I monaci fanno accoglienza, anche con una foresteria nel vicino paese di Castelnuovo dell'Abate. Da non perdere le lodi mattutine (ore 7,30), anche se questo ritarderà la partenza il giorno dopo.
Castelnuovo dell'Abate è un piccolo borgo medioevale che sorge sopra una piccola collina.
Il paese, già piccolo castello fortificato medioevale, prende l'appellativo "dell'Abate" dalla decisione dell'abate dell'Abbazia di Sant'Antimo un suo palazzo all'interno del circuito murario. Poi, quando nel 1462 l'abbazia fu soppressa per volere di Papa Pio II, il palazzo degli abati passò al Vescovo di Montalcino ed il palazzo fu soprannominato "Palazzetto del Vescovo". Quando, con l'Unità d'Italia, Montalcino divenne un comune, il paese di Castelnuovo dell'Abate entrò a far parte di esso come frazione geografica.
La chiesa della Madonna è la chiesa principale del paese e sorge al centro del paese e dà sulla piazza del borgo con la graziosa facciata in blocchi di travertino con un piccolo rosone circolare al centro di essa. All'interno della chiesetta si trovava, sino agli anni ottanta del Novecento la statua lignea medioevale della Madonna col Bambino, patrona del paese, attualmente nell'abbazia di Sant'Antimo.
Palazzetto del Vescovo
Il Palazzetto del Vescovo si affaccia sulla via principale del paese, via Borgo di Mezzo, che lo percorre da nord a sud. La bella facciata in mattoncini è suddivisa in tre fasce orizzontali da due piccoli cornicioni in pietra locale: nella fascia inferiore si trovano il portone con la cornice in bugnato e due finestre; in quella mediana, ovvero quella corrispondente al primo piano, ci sono cinque grandi finestre rettangolari bordate anch'esse in pietra; la fascia superiore, invece, presenta soltanto cinque finestrelle quadrate.
La Locanda Sant'Antimo è un delizioso ristorante all'inizio del borgo medievale di Castelnuovo dell'Abate
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Mappa del percorso
La piccola chiesa romanica di Santa Lucia, con l'antica abside ancora conservata
Castelnuovo dell'Abate
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Abbazia di Sant' Antimo
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Abbazia di Sant' Antimo
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E’ stato Carlo Magno, secondo una tradizione non confermata dagli storici, a ricevere tra il 774 e il 781 da papa Adriano I le reliquie di San Sebastiano e Sant’Antimo e a fondare in loro onore uno dei più importanti monasteri della Toscana. Anche se il re dei Franchi (e futuro imperatore) non si è fermato in Val d’Orcia, è certo che l’abbazia di Sant’Antimo era già officiata nell’814.
Le sue forme, che ricordano quelle delle grandi chiese romaniche di Francia, sono un’altra testimonianza dell’influsso esercitato dalla strada su queste colline.
La chiesa è curata dall’ordine dei monaci agostiniani, che durante le funzioni religiose intonano canti gregoriani, cosa che regala alla chiesa un’atmosfera un po’ soprannaturale.
Al mattino, il sole gioca con la pietra che nel deambulatorio è la più preziosa tra tutte quelle utilizzate per la chiesa: alabastro e travertino, con cui sono realizzati capitelli e colonne. Lunga 44 metri, la chiesa è sorvegliata all'ingresso da due leoni stilofori, destinati probailmente al portale esterno, databili al XII secolo e attribuiti al Maestro di Cabestany come lo stupendo capitello con le scene di "Daniele nella fossa dei leoni". I raffinati motivi fitomorfici e geoetrici, precisi nel disegno e netti nell'intaglio, denunciano una matrice che va ricercata in Francia, in Alvernia.
La foresteria a Castelnuovo dell'Abate, il paesino appena sopra l'abbazia, ospita solitamente persone singole, coppie, famiglie e piccoli gruppi.
L'ostello Tabor, a pochi passi dall'abbazia, è più indicato per gruppi numerosi, giovanili e pellegrini di passaggio.
Una base scout dà la possibilità a tutti di usare la propria tenda (ma non è un campeggio!).
Ci sono inoltre degli spazi, presso l'abbazia, riservati agli ospiti per il giorno; sono le sale San Norberto e Sant'Agostino.
Abbazia di Sant' Antimo
Castelnuovo dell'Abate, 53024 Montalcino
L'Abbazia sorge al centro di una valle proprio sotto il paese di Castelnuovo dell'Abate. Da Montalcino si segue la SP55 per circa 10 chilometri. Appena prima di entrare a Castelnuovo dell'Abate si gira a destra per l'Abbazia.
Sito ufficiale dell'abbazia di Sant'Antimo | Le strutture d'accoglienza a Sant'Antimo | www.antimo.it
Chi vuole conoscere soltanto gli orari di visita della chiesa e delle preghiere, basta subito cliccare qui.
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Bassorilievo sulla parete esterna del campanile
Interiore
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Abbazia di Sant' Antimo
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Sant'Angelo in Colle, immerso nel Parco Naturale della Val d’Orcia e sotto la protezione dell’UNESCO, è un caratteristico borgo medievale situato in posizione collinare a 450 m. s.l.m. da cui si può ammirare il panorama della Val d’Orcia e del Monte Amiata.
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Da Sant' Antimo a San Quirico d' Orcia
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Lasciata l'Abbazia, si raggiunge il bivio per il paese di Castelnuovo dell'Abate (Km 0,88); qui si prende (accanto ad un bar ristorante) una ampia sterrata in salita sempre contrassegnata come sentiero n°2. Dopo 1,5 Km si giunge in cima alla salita (altezza 424 mt) (Km 2,38) per poi discendere su questa strada poderale bianca, passando per i poderi Fornace, Loreto - San Pio e podere Casalta. Scendendo la strada si fa un po' più difficile e sassosa, ma pur sempre fattibile con attenzione. Alla fine della discesa di giunge in un ampio spazio (Km 5,98) dove si aprono quattro sentieri: sulla destra un sentiero passa sotto la ferrovia per Grosseto, dritto invece si va al fiume Orcia. Sulla sinistra ci sono due sentieri: il più a sinistra rasenta la collina, l'altro, che è da prendere, porta, in piano a guadare il fiume Asso, poco prima di buttarsi nel fiume Orcia. Il guado è facilitato dalla presenza di molti sassi. Inizia la lunga salita che dai 187 metri di livello del guado ci porterà oltre 500 metri, ma ne vale la pena: il paesaggio è impagabile. Con calma si raggiunge un casolare isolato e poi il podere Gaggiolo (Km 8,15). Si procede sempre in salita, non eccessivamente ripida, fino alla vista del paesaggio dal crinale (Km 9,7), da dove, se il tempo è bello, si spazia con l'occhio fino a Montalcino e Buonconvento a sinistra, Ripa d'Orcia e Castiglione d'Orcia a destra. La strada continua su una sterrata carrozzabile, passando per il podere Sansovino (Km 10,87) e la Fornace Chigi (Km 12,68). Qui troviamo il bivio a destra per Vignoni Alto da prendere se si vuole pernottare a Bagno Vignoni invece che a San Quirico (da Vignoni Alto molto suggestivo è lo sguardo sulla Val d'Orcia ed in lontananza la Rocca di Radicofani, tappa successiva del cammino verso Roma). Proseguendo diritto invece in quasi 2 Km si giunge in leggera discesa a San Quirico, vedendolo apparire quasi all'ultimo (Km 14,53).
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Bagno Vignini, fonte |
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San Quirico 'Orcia
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Il territorio del Comune di San Quirico d’Orcia, parte integrante del Parco Artistico Naturale e Culturale della Val D’Orcia, è riconosciuto fra i siti italiani posti sotto la tutela dell’Unesco.
Il paese conserva ancora oggi la sua struttura medievale, tagliata in due dalla Via Francigena. La cinta muraria è quasi integra, comprende numerose torrette e la porta Cappuccini. Nel nucleo antico si trova la Collegiata romanica, dedicata a San Quirico. Accanto alla chiesa si erge il Palazzo Chigi Zondadari, alla cui realizzazione lavorò anche l’architetto Carlo Fontana. Nella piazza principale del paese è situata la chiesa di San Francesco, detta anche chiesa della Madonna poiché custodisce la statua della Madonna di Vitaleta, realizzata da Andrea della Robbia.
Da visitare, inoltre, gli Horti Leonini, un giardino all’italiana cinquecentesco realizzato da Diomede Leoni.
Gli Horti Leonini Horti occupano una vasta area pubblica compresa negli antichi baluardi di San Quirico d'Orcia. Sorti intorno al 1581 su un terreno che Francesco I dei Medici aveva donato a Diomede Leoni, prendono il nome dal loro proprietario.
Nei dintorni, proseguendo lungo la Cassia, si raggiunge Bagno Vignoni, stazione termale nata nel Medioevo e famosa per la sua “iazza d’acqua”, dove si trova il Parco dei Mulini, storica testimonianza di costruzioni e tecniche di utilizzo delle acque medievali.
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Horti Leonini in San Quirico d'Orcia, al centro la statua di Cosimo III dei Medici, scolpita da Bartolomeo Mazzuoli (1688) |
Come arrivare al punto di partenza
Linea ferroviaria Siena-Grosseto, stazione Buonconvento e linea bus 112
Buonconvento è servito da una stazione ferroviaria ubicata sulla ferrovia Siena-Grosseto | Orario dei treni che effettuono servizio in questa stazione
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Percorso alternativo
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Da Ponte d'Arbia si supera il fiume e la linea ferroviaria Siena-Buonconvento, si costeggiano i binari, arrivando alla pieve di Sant'Innocenzo a Piana, documentata già nell'XI secolo e fortificata nei primi anni del Quattrocento.
Si continua su strada bianca in direzione sud e, superato il fiume Arbia, si entra nel borgo medievale di Buonconvento, tipica 'città-strada' lungo la via Francigena, ricordata perchè nel 1313 vi morì l'imperatore tedesco Arrigo VII.
Usciti dal borgo, si ritorna sulla via Cassia salendo la valle dell'Ombrone fino a Torrenieri; qui si attraversa il paese fino alla chiesa di Santa Maria Maddalena. Citato da Sigerico con il nome di Turreiner, era importante per la posizione vicina al guado del torrente Asso, affluente dell'Orcia, e per questo dotata di un ospedale fortificato e da un castello.
Superata la linea ferroviaria, si riprende il percorso della vecchia Cassia. Oltrepassato il ponte sul torrente Asso, si inizia a salire con tornanti la collina, fino ad arrivare a Bellaria. Si scende e si risale verso il paese di San Quirico d'Orcia con la sua stupenda Collegiata.
La Via Francigena | Da Ponte d'Arbia e Buonconvento a San Quirico d'Orcia |
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Buonconvento
Museo d'Arte Sacra della Val d'Arbia | Via Soccini, 18 - Buonconvento Tel.:0577 807181 WWW: www.museisenesi.org
Le Opere | www.museoartesacra.it
Il Museo di arte sacra della Val d'Arbia si trova nel Palazzo Ricci Socini a Buonconvento, in provincia di Siena.
Al suo interno si conservano pregevoli opere pittoriche di Duccio, Pietro Lorenzetti, Luca di Tommè, Andrea di Bartolo, Sano di Pietro, Matteo di Giovanni, Rutilio Manetti, Francesco Vanni, nonché opere di oreficeria (turiboli, reliquiari, ecc.) e arredi lignei provenienti dalle chiese del territorio
Orario di apertura
13 marzo - 31 ottobre
10,00 - 13,00 / 15,00 - 19,00 (chiuso lunedì)
1 novembre - 12 marzo
sabato e domenica
10,00 -13,00 / 15,00 - 17,00
Museo della Mezzadria Senese | Piazzale Garibaldi 1 (Tinaia del Taja)
Orario di apertura
Mercato settimanale del Borgo, ogni sabato mattina feriale dalle ore 8 alle 13,30. (Piazza Antonio Gramsci 8:00-13:00).
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Montalcino
Ufficio Informazioni Turistiche Montalcino
Costa del Municipio, 8 - Montalcino
Tel. (+39) 0577 849331 - Fax. (+39) 0
Mercato Settimanale Montalcino: Venerdì 07.00-13.00
Mappa | Siti di interesse
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Ristauranti a Montalcino |
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Ristauranti a S.Angelo in Colle
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Castello Banfi La Taverna
Castello di Poggio alle Mura | Poggio Alle Mura, 53024 Poggio alle Mura
Aperto per Pranzo
Lunedì - Sabato, orario 12.30 - 14.30
(30 Gennaio - 08 Dicembre)
Lunedì - Domenica, orario 13.00 - 14.30
(8 Aprile - 4 Novembre)
Aperto per Cena
Lunedì - Domenica orario 19.30-22.00
(1 Marzo - 3 Novembre)
www.castellobanfi.com
Re di Macchia
Via Soccorso Saloni 21, Montalcino
Tel: 0577-846116 email: redimacchia@tiscalinet.it
Chiusura: giovedì
Taverna del Grappolo Blu
Scale di via Moglio 1, Montalcino
Tel: 0577-847150
Sempre aperto
www.grappoloblu.it
Osteria di Porta al cassero
Via della Libertà 9, Montalcino
Tel: 0577-847196
Chiusura: mercoledì
Boccon di Vino
Loc. Colombaio Tozzi 201, Montalcino
Tel: 0577-848233
email: boccon-di-vin@libero.it
Chiusura: martedì
www.boccondivinomontalcino.it
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Il Giglio
Via Soccorso Saloni 5, Montalcino
Tel: 0577-848167 email: hotelgiglio@tin.it
Chiusura: martedì
Le Potazzine - La Vineria
Piazza Garibaldi 8, Montalcino
Tel: 0577-846054
Chiusura: martedì
www.lepotazzine.it
Il termine "Potazzine" a Montalcino
viene usato per indicare le cinciallegre,
piccoli uccellini vivaci e colorati
abitatori delle campagne toscane,
è per questo che "Potazzine"
diventa spesso un appellativo
affettuoso con cui nonni e genitori
si rivolgono alle loro bambine.
Ristorante Al Giardino
Piazza Cavour 2, Montalcino
Tel: 0577-849076
Closed: Sunday
Ristorante Trattoria L'Angolo
Via Ricasoli 9, Montalcinio
Tel: 0577-848017
Chiusura: martedì |
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Trattoria Il Pozzo
www.trattoriailpozzo.com
S. Angelo in Colle, Piazza del Pozzo
Telefono 0577 844015
Nel cuore del borgo medievale di S. Angelo in Colle, dove la Val d'Orcia incontra la Maremma, Franca e Paola Binarelli propongono ogni giorno, in una calorosa atmosfera familiare, i migliori piatti della cucina tipica del territorio.
Ristorante Il Leccio | www.trattoriailleccio.it
S. Angelo in Colle, Via Costa Castellare
Telefono 0577. 844 175 |
San Quirico d'Orcia
Comune San Quirico d'Orcia
Il mercato c'è secondo e quarto martedi del mese (8:00-13:00).
Castiglione d'Orcia
Comune Castiglione d'Orcia
Mercato Castiglione d'Orcia 1°martedì del mese
Mercato a Vivo d'Orcia c'è secondo sabato del mese.
Sala d’Arte San Giovanni
Via San Giovanni, 10 - 53023 Castiglione d’Orcia
Aprile-ottobre: dal martedì alla domenica
10.00-12.30/14.30-17.30
Ottobre-marzo: sabato, domenica e festivi
10.00-13.00/15.00-18.00
Rocca di Tentennano
Via Aldobrandeschi, 13 - 53023 Castiglione d’Orcia
Aprile-ottobre: dal martedì alla domenica
10.00-12.00/15.00-18.00
Ottobre-marzo: sabato, domenica e festivi
10.00-13.00/15.00-18.00
Horti Leonini Ingresso: gratuito
Orario di apertura: dalle 8.00 alle 20.00
Gardens in Tuscany | The Horti Leonini gardens
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Rocca di Tentennano |
La Via Francigena: passeggiata nella storia tra monaci e pellegrini | www.francigena.provincia.siena.it
La provincia di Siena custodisce attraverso tutto il suo territorio, da nord a sud, per oltre cento chilometri, la memoria di quella che per secoli fu la via di comunicazione maggiormente percorsa da mercanti e pellegrini per unire l'Italia all'Europa: la via Francigena.
Percorso alternativo | Da Il Greppo a Sant'Angelo in Colle | Tenuta Il Greppo - Biondi Santi - Palazzo - La Velona - Castelnuovo dell'Abate - Abbazia di S.Antimo - Mulinello-Sesta - Casa Nuova Lisini - S.Angelo in Colle
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Podere Santa Pia, un gioiello nel cuore della Toscana si trova non lontano dalle terre del Brunello, nel paesaggio di grande suggestione che, nei secoli passati, ha ispirato grandi maestri come Giotto di Buensegna, Simone Martini, Ambrogio Lorenzetti, Luca Signorelli e Piero della Francesca.
Podere Santa Pia è una residenza storica di campagna, ricca di charme che può ospitare fino a 11 persone. Santa Pia è particolarmente adatta agli amanti della mountain bike e per fare delle rilassanti passeggiate immersi nella natura.
Situata sulla cima di una collina nella Toscana meridionale, Santa Pia è un'ottima base di partenza per visitare Montalcino - la città del Brunello e la splendida e possente rocca trecentesca - e molte altre cittadine dell'Italia centrale, quali Siena, Pienza, Massa Marrittima, Sorano, Saturnia e Pitigliano.
Nelle vicinanze di Montalcino troviamo la grande Abbazia di Sant’Antimo, posta poco fuori dal paese in una vallata, è un tipico esempio di architettura romanica.
Il meglio della Maremma | Podere Santa Pia
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Podere Santa Pia |
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Santa Fiora |
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Century-old olive trees, between Podere Santa Pia and Cinigiano |
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Abbadia San Salvatore |
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Sansepolcro
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Vini in Toscana |
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Firenze, Duomo
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Podere Santa Pia è rivolta a sud-ovest, è baciata dal sole per tutto il giorno e i tramonti qui sono indimenticabili.
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Nei dintorni
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Pienza sorge nella meravigliosa Val d'Orcia ed è nota come la città di Papa Pio II, al secolo Enea Silvio Piccolomini, che vi nacque nel 1405. Pio II volle creare un centro urbano fortemente degno e in ideale antitesi con l'altra città che l'aveva, con la sua famiglia, ingiustamente emarginato: Siena. Pretese così che architetti famosi e artisti di grido lavorassero ad un progetto nel quale fossero impliciti i canoni costruttivi e filosofici di un'età che si apriva ricca di promesse: il Rinascimento italiano. In soli tre anni, dal 1459 al 1462, sorse Pienza, la Città d'Autore, la Città Ideale, la Città Utopia. La città "nata da un pensiero d'amore e da un sogno di bellezza" come scrisse Giovanni Pascoli. La città è stata riconosciuta dall'Unesco Patrimonio mondiale dell'umanità, così come tutta la Val d'Orcia che la circonda. Infine merita menzione lo splendido borgo di Montichiello dove gli abitanti tengono ancora viva l'antica tradizione del Teatro Povero dimostrando la vivacità del paese e la capacità della popolazione di ritrovarsi e mettere in scena la propria storia e la propria identità.
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Pienza
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Nel punto di incontro di due valli, la Val D'Orcia e la Val di Chiana, sorge Montepulciano. Costruito lungo la stretta cima di una collina calcarea, questo bellissimo borgo medievale sembra la continuazione naturale del rilievo su cui è edificato. Giungendo in macchina dalla suggestiva ma più turistica città ideale di Pienza, a soli undici km di distanza, il paesaggio che si incontra poco prima di raggiungere il borgo rappresenta nel modo migliore l'idea di quella Toscana classica, costituita da verdi onde di colline e campi coltivati, così conosciuta nel mondo. Subito al di sotto della cinta muraria e delle fortificazioni del paese, è possibile ammirare il bel tempio della Madonna di San Biagio. Il travertino di bianco perlato con cui agli inizi del Cinquecento è stato costruito l'edificio spicca in lontananza nel verde circostante e accoglie nel migliore dei modi chiunque decida di trascorrere una giornata a passeggio tra le stradine del borgo. Lasciando la macchina in uno dei diversi parcheggi situati al di fuori delle mura è possibile muoversi a piedi lungo il corso che attraversa l'elegante ed antico centro urbano che risale lungo la collina costeggiando imponenti palazzi rinascimentali, sino a giungere nella piazza centrale. La Piazza Grande, situata nel punto più alto del paese è dominata dalla grande torre e dalla facciata in stile gotico del Palazzo Comunale. Di fronte al municipio è possibile ammirare il Duomo risalente alla fine del XVI secolo. Nonostante l'indiscutibile bellezza, Montepulciano è conosciuta a livello internazionale soprattutto per il suo Vino Nobile, uno dei vini toscani più apprezzati nel mondo, che viene ottenuto dalla spremitura delle uve provenienti dai vigneti che circondano il borgo.
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Montepulciano, San Biago |
Bagno Vignoni rappresenta uno dei borghi medioevali più suggestivi e meglio conservati della Toscana. Situato nella Val D'Orcia, immerso in un paesaggio da cartolina e vigne di fama mondiale, e facente parte del comune di San Quirico d'Orcia in provincia di Siena, è noto in tutto il mondo per le terme, la cui attività risale all'epoca romana.
Il paese di Monticchiello si trova a 13 km da Pienza e più o meno alla stessa distanza da Montepulciano e Chianciano Terme. Da Poggio al Sole dista circa a 36 km. Il castello è posto a 546 mslm, Il primo documento ufficiale sul quale compare Monticchiello risale al 973: il marchese Lamberto Aldobrandeschi lo dà in pegno al prete Ropprando della Badia Amiatina, per una cospicua somma. Certamente non corrisponde a Monticchiello il luogo Monticlu o Munticlo, nominato in documenti amiatini degli anni 775-860, che va riferito alla località Montecchio a Nord di Montelaterone. Sino al '200 la storia di questo importante castello, sede della chiesa battesimale di S.Leonardo (alla quale fu unita la più antica pieve di S.Maria allo spino), rimane quasi del tutto ignota.
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Bagno Vignoni |
Colle di Val d’Elsa è arroccata nella sua parte più antica su di un alto poggio e le strette vallette che la contornano di fatto ne tripartiscono il tessuto urbano diviso anticamente in “Piano”, “Borgo” e “Castello” oggi semplificati in Colle bassa e Colle alta. E’ di fatto la sintesi della cultura del fare della Val d’Elsa ed è anche la città che ha dato protagonismo al fiume. Qui è nata l’industria del vetro sul finire del ‘500, progenitrice del fenomeno cristallo per il quale Colle è famosa in tutto il mondo. Ma a noi moderni visitatori la città offre infinite suggestioni da quelle d’arte riunite nel Museo civico e di arte sacra, ospitato nel palazzo dei Priori che è già di per sé un’opera d’arte, a quelle della storia che sono custodite nella eccezionale collezione del Museo Ranuccio Bianchi Bandinelli. Questa collezione ha oggetti unici come i reperti della raccolta Terrosi, come le rarissime “kelebai” volterrane. Ma non ci si può staccare da Colle senza aver prima percorso il Borgo che racconta ancor oggi della medievale industrializzazione, senza aver ammirato il Duomo, senza aver reso omaggio alla casa torre alla fine di via del Castello dove la tradizione vuole sia nato Arnolfo di Cambio. Un tesoro d’arte e d’architettura è senza dubbio l’ex Conservatorio di San Pietro progettato dal Vasari il giovane e che è destinato ad ospitare tutti i musei della città. Ma altre sono le suggestioni architettoniche di Colle: da Palazzo Campana, che di fatto chiude la sommità di “Castello”, al Teatro dei Varii, dal Convento di San Francesco alla via delle Volte, un camminamento di cento metri che racconta una fotografia medievale del Castello. Innumerevoli sono le opere d’arte che nella città di Arnolfo si custodiscono: a cominciare da quelle di Cennino Cennini altra gloria cittadina, pittore eccelso vissuto a cavallo tra Tre e Quattrocento. |
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Colle di Val d'Elsa |
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