Trekking in Toscana | Lago di Burano e Tombola di Feniglia
La Riserva del Lago di Burano comprende un tratto di costa con dune sabbiose, un lago salmastro lungo circo 3 km, separato dal mare dalle dune e dominato dalla Torre del Buranaccio edificata nel 1500, una vera fortificazione difensiva contro gli attacchi dei pirati.
Lago di Burano
La Riserva del Lago di Buranoo, riconosciuta anche come Zona di Importanza Internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar, è stata istituita nel 1980 ed è gestita dal Wwf (1967). Si trova nel Comune di Capalbio ed occupa una superficie di 410 ettari compresi tra Ansedonia e il Chiarone, di cui 140 occupati dal lago. Partendo dal mare la vegetazione che caratterizza la spiaggia comprende gigli di mare, soldanelle di mare e santoline, cespugli di ginepro fenicio e coccolone. Il sottobosco è formato da lentisco, mirto, fillirea, erica e ginepro, mentre la foresta è composta da leccio, sughere, roverelle, aceri e rovere. La fauna è molto interessante ed abbonda soprattutto d’inverno quando si possono osservare oche selvatiche, gabbiani, beccapesci, tarabusi e aironi cenerini. Nel canneto della riserva vivono numerosi usignoli di fiume, cannareccioni, forapaglie castagnoli e migliarini di palude. Numerose anche le varie specie di anatre come le morette e i moriglioni. Tra i rapaci troviamo il falco di palude e il falco pescatore. La macchia è popolata da uccelli silvani come capinere e pettirossi, mentre un ospite tipico è la tortora dal collare. Sul mare sono sempre più frequenti incontri con specie nordiche come la sula. Nei prati si possono scorgere pavoncelle e pivieri dorati. Numerosi i daini. Nella macchia e tra le radure sabbiose della duna vivono l’istrice, il tasso, il coniglio selvatico, la puzzola e il riccio. Tra i rettili la testuggine terrestre e palustre, cervoni, vipere, biacchi, saettoni, lucertole e ramarri.
Superficie: 410 ha
Come si raggiunge
Dalla Statale Aurelia, in direzione sud, si imbocca il bivio per Capalbio Scalo, al chilometro 131. Passato il passaggio a livello si gira a sinistra seguendo le indicazioni per l’Oasi del WWF. Chi viene in treno la linea è Roma - Genova con fermata alla stazione di Capalbio. La riserva è aperta dal primo settembre al 30 aprile, la domenica, dalle 10 alle 14,30, con l’ora legale fino alle 15.
La torre di Buranaccio si trova lungo la fascia costiera del comune di Capalbio, proprio sulla sponda del lago di Burano. La torre costiera Ë quella situata pi a sud lungo il litorale tirrenico della Toscana.
Lago di Burano, Torre di Biranaccio
L'attuale fortificazione venne costruita attorno alla metà del Cinquecento, nel luogo dove sorgeva probabilmente una preesistente struttura di epoca medievale.
La torre costituiva l'avamposto difensivo pi meridionale dello Stato dei Presidii e si trovava proprio ai confini con il Granducato di Toscana e lo Stato della Chiesa.
Nei secoli successivi la fortificazione ha subito alcuni interventi di ristrutturazione che, perÚ, hanno mantenuto pressochÈ intatto l'originario aspetto.
Aspetto attuale
La torre di Buranaccio richiama gli elementi stilistici della più imponente Fortezza Spagnola di Porto Santo Stefano.
La struttura difensiva costiera si articola su tre livelli, presentando una sezione quadrata che poggia su un possente basamento a scarpa, con il quale viene messa in contiguit‡ attraverso una cordonatura; le pareti si presentano prevalentemente rivestite in pietra e si caratterizzano per un notevole spessore che varia tra i 2 e i 3 metri.
La parte alta presenta un coronamento di mensole piuttosto larghe e sporgenti che costituiscono la base della terrazza sommitale, priva di merlature, ove originariamente si articolava probabilmente il ballatoio. Dall'interno della terrazza si eleva, ad uno dei quattro angoli, una piccola struttura posticcia in muratura a sezione rettangolare.
Le torri costiere dello Stato dei Presidi costituivano il sistema difensivo lungo la fascia costiera dell'antico Stato dei Presidi, antico stato creato nel 1557 da re Filippo II di Spagna e riconosciuto ufficialmente dai trattati di Londra del 29 maggio e di Bruxelles del 3 luglio dello stesso anno.
Il territorio dello Stato dei Presidi comprendeva parte della costa orientale e meridionale dell'Isola d'Elba, l'Isola di Giannutri e il litorale meridionale dell'attuale provincia di Grosseto (intero territorio comunale di Monte Argentario e gran parte dei tratti costieri dei comuni di Capalbio ed Orbetello); i territori meridionali appartenvano precedentemente alla decaduta Repubblica di Siena, mentre quelli elbani erano storicamente legati alla Repubblica di Pisa.
Il sistema difensivo dello Stato dei Presidi fu realizzato mediante la costruzione di numerose fortificazioni e torri costiere in punti strategici, e attraverso la riqualificazione delle preesistenti strutture risalenti al periodo aldobrandesco o all'epoca della Repubblica di Siena; gran parte dei lavori furono condotti tra il 1557 e i primi decenni del secolo successivo.
Cosa
Situata sul promontorio roccioso sopra Ansedonia, fu colonia romana dal 273 a.C. divenendo un centro commerciale tra i più floridi e importanti dell'alto Tirreno. Presto decaduta, già nel IV sec. d.C., fu devastato dei Visigoti. Lasciò il posto al nuovo insediamento di Ansedonia, che, ultimo baluardo dei seguaci dell'arianesimo, presa dei Franchi, fu da Carlo Magno data in feudo ai Benedettini delle Tre Fontane. Occupata dai Saraceni verso la fine dei X sec., fu ripresa da Pietro Farnese nel 1.100. I Senesi posero fine all'antica Ansedonia nel 1330, distruggendola completamente.
Ora rimangono i resti della città romana, un cerchio di mura in cui si entra per la Porta Romana, la meglio conservata. A fianco si notano ancora i solchi verticali per la chiusura delle saracinesche. All'interno la pianta cittadina è a scacchiera: la strada antica sale direttamente al foro, con la basilica, i resti di due templi, la curia e il mercato. Dal foro la strada sale ancora all'acropoli, cinta di mura anche sul lato interno: di fronte i resti del Ccipitolium, a tre celle, con pronao e due file di colonne ed una grande cisterna. Dietro il tempio appare a mozzafiato lo stupendo scorcio di Orbetello, dell'Argenterio e del mare cobalto su cui è adagiata la perle di Giannutri. In basso possiamo osservare le torri cilindriche di S. Pancrazio e la torre quadrata della Regina.[2]
Tagliata di Ansedonia
Ridiscesi dall'acropoli prendiamo a sx per Via delle Ginestre e poi sempre a sx per Vie delle Mimose fino ad arrivare nei pressi della spiaggia dove si trova la Tagliata Etrusca, che contrariamente al nome non è etrusca ma romana. La Tagliata insieme allo Spacco della Regina, più sotto, impediva, attraverso il flusso ed il riflusso delle acque l'insabbiamento del porto. La Tagliata e le opere connesse possono considerarsi un capolavoro dell'ingegneria. Il canale della Tagliata è lungo 7 Km. e convoglia le acque del lago di Burano sotto il poggio di Cosa, sfociando in mare attraverso una galleria fatta a scalpello. A destra dello spiazzo, a lato del canale, si vede l'imboccatura del Bagno o Spacco della Regina, uno lunga e profonda fenditura naturale nella roccia. Un tempo anch'essa comunicava con il mare attraverso cunicoli ormai ostruiti. In mare si scorgono i resti degli antichi moli sormontati della Torre della Tagliata.
Percorso a piedi
Da Ansedonia percorreremo in tutta la sua lunghezza il Tombolo della Feniglia sia sul lato che costeggia la Laguna di Levante di Orbetello che sul versante che volge al mare, spezzando così tra i canneti della laguna, rifugio di varie specie di uccelli e caprioli, la folta pineta della Riserva Forestale è una tra le più belle spiagge della Maremma.
Il percorso è di Km. 14 ca.
Percorso in bicicletta
Da Ansedonia, dove noleggeremo le nostre biciclette, costeggeremo lungo un sentiero la Laguna di Levante fino a raggiungere Orbetello. Attraversato Orbetello, la strada diventa carrabile, e attraverseremo (rigorosamente sulla pista ciclabile) la diga che divide la Laguna di Ponente da quella di Levante, proseguiremo e sx in direzione di Porto Ercole. Poco prima del paese possiamo tentare, prendendo a sinistra, l'ascesa del Monte Filippo per raggiungere il Forte Antico e godere di uno splendido panorama. Il percorso di circa Km. 1,2 è ripido e ciottoloso, i casi sono due: o si spinge sui pedali, o si scende di bicicletta e si spinge a mano............ si evita......... vedremo!! Ritorniamo un po' indietro per le stessa strada fino ad arrivare, sulla destra, al sentiero che attraversa il Tombolo della Feniglia che percorreremo fino a raggiungere il punto di partenza.
Tutto il percorso è di Km. 25 ca.[2]
La Torre della Tagliata o Torre Puccini
La Torre della Tagliata è detta anche Torre Puccini, poiché il compositore Giacomo Puccini vi soggiornò dal 1919 al 1922 e qui pare che compose parte della Turandot.
La Torre si trova proprio sulla spiaggia, è rivolta verso il mare, e fu costruita nel XV secolo sui resti di una villa di età imperiale (nel cortile e sulla destra della torre sono ancore visibili altri resti della villa romana), a difesa dello Stato dei Presidi.
Spacco of Bagno della Regina
Torre della Tagliata
Walking in Tuscany | Tombola di Feniglia, la Duna di Feniglia
Pineta di Feniglia
Nata nel 1971 la Riserva naturale statale Dune di Feniglia si estende su 474 ettari ed è gestita dal Corpo Forestale dello Stato. Interessa il corridoio di levante che collega l’Argentario alla terraferma, che è caratterizzato da un vasto impianto artificiale di pino domestico con rare specie di uccelli nidificanti: il lodolaio e il gufo comune. Nel sottobosco si sviluppano i classici arbusti della macchia mediterranea, mentre l’area di maggiore interesse è la stretta fascia di salicornieto che contorna il lato della palude. É presente una consistente popolazione di daini.
Superficie: 474 ha.
Come si raggiunge
Questa area è accessibile sia da Ansedonia, che dalla Feniglia che si raggiunge, da Grosseto, proseguendo fino ad Orbetello e da qui per Monte Argentario. Una volta sul Promontorio si gira a sinistra verso Porto Ercole e, dopo due chilometri circa, ancora a sinistra fino a Feniglia. Da qui si prende una strada sterrata, sempre a sinistra, che conduce alla riserva. Questa zona protetta si può vistare a piedi o in bicicletta e si può anche prenotare una guida.
L' Oasi WWF di Orbetello, grazie alla sua posizione lungo le rotte migratorie, vede la concentrazione di migliaia di uccelli, specialmente nel periodo invernale.
La Riserva naturale regionale di Orbetello occupa una superficie di 1553 ettari, tutti compresi all’interno del Comune di Orbetello. Al suo interno anche il bosco di Patanella e le pertinenze di Casa Giannella, conosciute come Riserva naturale statale di popolamento animale Laguna di Orbetello, gestita dal Wwf Italia. La sua flora è costituita da una pineta litoranea (pini marittimo e domestico) e da vegetazione sclerofillica con ginepro fenicio e coccolone, filliree, alaterno, smilace, lentisco e mirto, leccio, sughera con orniello e roverella. La fauna ornitica rappresenta la componente più importante della riserva ed è rappresentata da specie la cui comparsa è del tutto accidentale come l’aquila anatraia maggiore e l’aquila di mare, di rilievo sono i contingenti di svassi, fenicotteri, anatre e folaghe. Superficie: 1533 ha. Perimetro: 25395 m. Superficie aree contigue: 1017 ha. Perimetro aree contigue: 26671 m.
Comune di Orbetello
Anno di istituzione: 1998
Superficie comprese le aree contigue: 2550 ha.
La Riserva naturale Laguna di Orbetello si raggiunge dalla Statale Aurelia (carreggiata sud), imboccando, al chilometro 148, la strada segnalata dal WWF. E’ aperta dal primo settembre al 30 aprile con visite solo guidate, il giovedì, il sabato e la domenica (ore 10 e ore 14).
La Riserva naturale statale di popolamento animale Laguna di Orbetello (circa 30 ettari) è stata istituita nel 1980, si trova nella zona di ponente e delimita un lembo di territorio paludoso già protetto con la precedente istituzione dell’Oasi Wwf (1971). Di recente l’area è stata nuovamente sottoposta ad un intervento di protezione con la nascita della riserva naturale regionale. In questa area mare e acqua dolce si miscelano, favorendo la creazione di una straordinaria varietà di ambienti dove vivono oltre 10 mila anatre svernanti. Ai margini della palude ha nidificato nel 1994 il fenicottero mentre altre importanti specie (fraticello, sterna comune e volpoca) con i recenti casi di nidificazione, caratterizzano significativamente l’ambiente. Di notevole importanza la presenza di una “garzaia” di airone cenerino e garzetta. Tra i mammiferi si segnalano istrici, volpi e tassi.
Comune di Orbetello
Gestione: WWF Anno di istituzione: 1980
Superficie: 30 ha.
Come si raggiunge
La Riserva naturale Laguna di Ponente di Orbetello si raggiunge da Grosseto prendendo la Statale Aurelia verso sud, subito prima di Albinia si imbocca il bivio in direzione di Porto Santo Stefano. L’entrata della Riserva rimane sulla sinistra della strada.
Podere Santa Pia, con una vista indimenticabile sulla Maremma Toscana
Situato in una splendida posizione panoramica, in un ambiente incontaminato, collocato nel bellissimo, con una straordinaria vista sulle colline Maremmane, fino a Castiglione della Pescaia e Monte Argentario, Podere Santa Pia è una classica casa toscana, antica ma interamente ristrutturata. Le pietre della facciata sono state riportate ai loro colori naturali, all’interno sono stati riscoperti i vecchi mattoni fatti a mano in originale cotto toscano ed i soffitti hanno tutti i travi a vista.
Val d'Orcia" tra Montalcino Pienza e San Quirico d’Orcia.
Podere Santa Pia
Pienza
San Qurico d'Orcia
Siena, Piazza del Campo
Orvieto, Duomo
Montefalco
Civiltà Bagno Regio
Rocca di Tentennano
Regina Nemni e Christopher Buchholz in Michelangelo Antonion's Il filo pericoloso delle cose
Eros è un film collettivo del 2004 diretto da Michelangelo Antonioni, Steven Soderbergh e Wong Kar-wai.
Il risultato dell'unione delle forze di tre registi Ë finalizzato a raccontare l'amore da tre diversi punti di vista. Il regista italiano Michelangelo Antonioni dirige Il filo pericoloso delle cose. A lui si aggiungono lo statunitense Steven Soderbergh con Equilibrium ed il cinese Wong Kar-Wai con La mano.