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Il Romitorio di Pienza
Il Romitorio di Pienza [1]


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Il Romitorio di Pienza

Il Romitorio di Pienza è un luogo sacro che si trova poco distante dal centro storico della città.

Un'epigrafe trovata incisa in una pietra sepolcrale fa risalire al 1344 la più antica memoria della caverna scavata nella scarpata tufacea. Vi si accede da una ripida scala a metà della quale si trova una piccola cappella dove sulla parete di fondo c'è un rilievo forse del XV secolo raffigurante la Madonna del latte il cui culto, legato al tema della fertilità, risale probabilmente a tempi molto antichi. È composto da una serie di vani con finestre che guardano la Val d'Orcia. Rimangono all'interno tracce di sculture rupestri probabilmente del XIV-XV secolo; riconoscibile è il motivo della sirena bicaudata che si ritrova nella pieve di Corsignano.


   
   
Romitorio è un suggestivo sito rupestre, cioè scavato nella roccia sottostante la chiesa di S. Caterina (1-3bis). Topograficamente si trova compreso fra questa chiesa e la pieve di Corsignano. La parete di arenaria è stata scavata, in un passato imprecisato, probabilmente per ricavarne una o più tombe.[1]
L’elemento comune che lega le costruzioni dell’area della  Pieve e quelle del centro storico è la pietra arenaria, dal colore  caldo e facilmente lavorabile,con cui sono state realizzate l’antica  chiesa,le fonti,il fondo della vecchia strada medievale,le grotte del  Romitorio, ed in cui sono stati scavati i pozzi e le cisterne del centro  e sono stati costruiti tutti i principali monumenti di Pienza.  

 L’interno è formato da diversi locali abbastanza ampi in  comunicazione tra loro, dotati di più ingressi e finestre; vi si trovano  figure umane scolpite nelle pareti di arenaria, oggi purtroppo  gravemente danneggiate.  All’esterno sono visibili altre figure in rilievo, il cui significato  simbolico rimane tuttora ignoto, e un accurato sistema di raccolta  delle acque piovane, con canali che conducevano ai  vasi di decantazione e quindi alle cisterne ricavate nella roccia.  Il sistema è ancora visibile, a destra dell’ ingresso principale,  ma non è più funzionante.[4]

 

  Il Romitorio di Pienza

 

 

Come arrivare

Viale Santa Caterina è la via che dalla Piazza Dante Alighieri conduce alla chiesa di Santa Caterina e alla Pieve di Corsignano. Per tutti i turisti ma anche per i pientini è per eccellenza la via panoramica più bella della città. 
Non a caso lungo il percorso sono posti i pannelli esplicativi riguardo la Val d’Orcia e la sua iscrizione nella lista di Patrimonio dell’Umanità. La chiesa di Santa Caterina è situata alla fine della via panoramica e in basso è possibile lanciare un profondo sguardo al Romitorio e lo scavo archeologico, Cava Barbieri. 

Visitare l`antico romitorio di pienza è forse una delle esperienze più suggestive e particolari che si possano fare al di fuori di classici itinerari turistici della zona: una porta segreta su pagine di storia etrusca e romana, un luogo in cui ci ritrova immersi in un'atmosfera mitica, remota, inquietante.
Il Romitorio si trova a soli 5 minuti da Pienza ed è facilmente raggiungibile a piedi. È possibile effettuare la visita al Romitorio ed antica cava di tufo adiacente (Cava Barbieri) su prenotazione il martedì, il venerdì e la domenica dalle 15,00 alle 17,00 
telefonando ai seguenti numeri: 0578 748083 - Carlo ed Isabella 0339 6640060.
Visite guidate anche per gruppi.


   
   

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Mappa | Romitorio, un eremo situato ai piedi della Chiesa di Santa Caterina

 

 
   
     
Il progetto urbanistico di Pienza prese forma sull’abitato di Corsignano senza stravolgerne il tessuto medievale originale.
Enea Silvio Piccolomini vi era nato nel 1405 e vi aveva trascorso l’infanzia, prima di intraprendere gli studi a Siena, da dove poi era partito a ventotto anni per seguire gli impegni diplomatici.
Fece ritorno nei suoi luoghi di origine nel febbraio del 1459, fresco di nomina papale (1458). Per realizzare il suo sogno di rinnovamento del borgo natìo, per il quale gli stessi abitanti versarono constistenti contributi, Pio II si affidò all’architetto fiorentino Bernardo Gambarelli detto “il Rossellino”. In appena tre anni Pienza era compiuta.

Sulla Piazza Pio II, fulcro prospettico della città, si affacciano il Duomo, il Palazzo Vescovile e il Palazzo Piccolomini, eseguito sul modello di Palazzo Rucellai a Firenze in pietra arenaria e travertino. La piazza ha pianta trapezoidale, con il lastricato suddiviso in grandi rettangoli, ad enfatizzare la studiata combinazione tra lo spazio che questa occupa in misurata proporzione con gli edifici che la circondano. Ai lati del Duomo la piazza presenta due tagli che si aprono sul paesaggio della Val d’Orcia e dell’Amiata, dando una sensazione di grande ampiezza e profondità dello spazio.[2]



 

 

A pochi passi dall’abitato scendendo a piedi, da dietro il Duomo, si può visitare l’antica pieve di Corsignano, isolata, in mezzo alla campagna, caratterizzata dalla particolare torre campanaria, di forma cilindrica, databile tra il X e l’XI secolo. La facciata della chiesa, piuttosto tozza e massiccia, presenta una tipologia nordica, da preromanico lombardo ravennate, abbastanza rara in Toscana.
La chiesa, anch’essa di origini molto antiche, ha subito rimaneggiamenti tra il XII e il XIII secolo.[2]
 


Pieve di Corsignano

 

La Chiesa di Santa Caterina

La costruzione risale alla fine del secolo XVII. Nel 1722 era già aperta al culto e nel 1731 fu solennemente consacrata. La semplice facciata è in laterizio, con il portale affiancato da due piccole finestre mentre una finestra di forma semicircolare chiude in alto la facciata. L'interno è ad unica navata con due altari laterali in stucco con dipinti del sec. XVII e l'altare maggiore di forme barocche che ospita un affresco di scuola senese del secolo XIV, di cui è visibile solo la "Madonna col Bambino", racchiuso entro una tela di scuola senese del secolo XVII. L'immagine forse proveniente da un tabernacolo è molto venerata.

   

Alcune pareti degli ambienti vengono scolpite con volti, figure antropomorfe, zoomorfe e fitomorfe. La stanza più ricca è quella attigua alla cappella.
Tra le sculture presenti ci sono la statua di un frate, una testa di Cristo, una sirena bicaudata, simile a quella della vicina pieve di Corsignano. Il gruppo di altorilievi più consistente è rappresentato dai resti di quattro figure umane quasi a tutto tondo, delle quali almeno due femminili, avvolte in lunghe vesti che dovevano affiancare un cristo alla colonna ormai scomparso. [1]

 

Il Romitorio di Pienza

Il Romitorio di Pienza [1]

La lama di luce che, entrando dalle finestrelle, le sfiora, mette in risalto i profili e le pieghe delle vesti, creando un'atmosfera da sepolcro orientale. Ma tutto l'ambiente con i suoi giochi di luci e di ombre, con i suoi angoli di mistero, suggestiona ed avvince il visitatore, dandogli la sensazione di trovarsi in un luogo profondamente permeato di sacro e di mistero.

 


[1] Fonte: scheda nei www.archeospot.it
[2] Tratto di www.museisenesi.org
[3] Il Romitorio di Pienza | www.portalepienza.it
[4] Fonte: Umberto Bindi, Pienza, i luoghi dell’acqua | Dalle fonti della Pieve di Corsignano alla Bonifica della Val d’Orcia, Le Balze, 2002



   

 


C’è una striscia di terra tra due fiumi: l’Ombrone e l’Orcia. In questo spicchio di terra tra la provincia di Siena e quella di Grosseto, o se vogliamo, tra il Brunello e il Montecucco, precisamente nella frazione di Castiglioncello Bandini, sorge Podere Santa Pia. Podere Santa Pia è una classica casa toscana, antica ma interamente ristrutturata. Le pietre della facciata sono state riportate ai loro colori naturali, all’interno sono stati riscoperti i vecchi mattoni fatti a mano in originale cotto toscano ed i soffitti hanno tutti i travi a vista.

Case vacanza in Toscana | Podere Santa Pia

         

Podere Santa Pia, con una vista indimenticabile sulla Maremma Toscana


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