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Beato Angelico, Annunciazione, entro il 1435, tempera su tavola, Museo del Prado, Madrid |
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Fra Angelico | L'Annunciazione del Prado, 1435
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L'Annunciazione è un'opera di Beato Angelico (tempera su tavola, 154x194 cm il pannello centrale, 194x194 compresa la predella) conservata nel Museo del Prado a Madrid a databile alla metà degli anni trenta del Quattrocento. L'opera è probabilmente la terza di una serie di tre grandi tavole dell'Annunciazione dipinte dall'Angelico negli anni trenta del Quattrocento; le altre due sono l'Annunciazione di Cortona e l'Annunciazione di San Giovanni Valdarno. La datazione non è però concorde ed alcuni storici dell'arte invertono la serie, proponendo la tavola del Prado come la prima.
Storia
L'opera venne dipinta per il convento di San Domenico dove era frate lo stesso Angelico ed era una delle tre grandi pale d'altare di sua mano che decoravano la chiesa, con la Pala di Fiesole sull'altare maggiore (la più antica, 1424-25, e l'unica ancora in sede) e l'Incoronazione della Vergine del Louvre (1424-1435 circa).
Entro il 1435, quando i lavori al convento dovevano essere conclusi, la pala doveva essere terminata. Ceduta, entrò poi nelle collezioni reali della monarchia spagnola e da qui al Prado.
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Descrizione e stile
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La scena è composta in maniera simile alle altre due Annunciazioni, con alcune differenze. Come nell'Annunciazione cortonese la superficie dipinta è tripartita in tre zone (il giardino, l'arcata dell'Angelo e l'arcata della Vergine), ma come nell'Annunciazione di San Giovanni il punto di fuga è all'interno della casa invece che all'esterno, concentrando maggiormente l'attenzione dello spettatore sull'Annunciazione. Ne risultavano meno evidenti Adamo ed Eva cacciati dal Paradiso terrestre, che nella pala cortonese sono vicini al punto di fuga, per questo l'Angelico ingrandì le loro figure notevolmente. Essi, come nelle altre due opere, si muovono in una giardino fiorito allusivo alla verginità di Maria ("hortus conclusus"), popolato da una moltitudine di piante e pianticelle dipinte con grande cura. Tra le specie legate a valori simbolici si riconoscono la palma, che ricorda il futuro martirio di Cristo, e le rose rosse, che richiamano il sangue della Passione di Cristo. La presenza di Adamo ed Eva sottolinea il ciclo della dannazione dell'umanità, ricomposta tramite la salvezza in Cristo, resa possibile dall'accettazione di Maria.
Dall'angolo in alto a sinistra scende un raggio di luce di divina che, attraverso la colomba dello Spirito Santo, va ad illuminare la Vergine, che si piega accettando remissivamente il suo incarico. Essa è seduta su un seggio coperto da un ricco drappo che funge anche da tappeto, ed ha sulle ginocchia un libro aperto, simbolo delle Scritture che si avverano.
L'Angelo è simile nella posa e nella veste all'opera di San Giovanni, anche se la sua figura appare più statica e le pieghe della veste più schematiche, frutto forse del pennello di un collaboratore.
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La scena si svolge in un portico rinascimentale con arcate leggere scorciate con sapienza in prospettiva, che ricordano la architettura di Michelozzo. la luce appare unificata, a differenza della pala di Cortona, e proviene da sinistra verso destra per tutti gli elementi.
L'effetto di insieme è quello di una descrizione epidermica e preziosa dei vari dettagli, con il ricorso a colori brillanti e freddi, quasi cristallizzati, nelle armonie cangianti degli azzurri e dei rosa.
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Beato Angelico, Annunciazione (dettaglio, angelo), entro il 1435, tempera su tavola, Museo del Prado, Madrid
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Predella
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Beato Angelico, Annunciazione, predella, entro il 1435, tempera su tavola, Museo del Prado, Madrid
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Nella predella si trovano cinque scene della vita di Maria (la Nascita e Sposalizio, la Visitazione, l'Adorazione dei Magi, la Presentazione al Tempio, la Dormizione) nelle quali il maestro lavorò con maggiore libertà compositiva, meno vincolato dall'osservanza alla tradizione iconografica nella scena principale.
Lo Sposalizio presenta lo sfondo di una chiesa rinascimentale con portico, mentre la visitazione mostra una loggia in tralice, scorciata abilmente. Questa scena non raggiunge però la vivida espressione di fatica nella donna che risale il crinale come nella predella dell'Annunciazione di Cortona. L'Adorazione dei Magi invece è originalissima e mostra l'innovativa iconografia frontale, ben prima della rivoluzione di Botticelli (Adorazione dei Magi degli Uffizi, 1475 circa), evidenziata dall'ardito scorcio prospettico delle rovine della capanna. Qui si nota bene anche l'uso della luce distintivo di Beato Angelico, che crea un'illuminazione diafana e cristallina, che modella i volumi al posto del chiaroscuro, esalta l'armonia dei colori e collabora ad unificare le scene.
La scena successiva della Presentazione è ancora più innovativa, con l'ambientazione posta in un tempio circolare che sembra essere proiettato, come attraverso una lente, verso lo spettatore, perfezionando uno schema già presente nella Presentazione al Tempio di Gentile da Fabriano. La Dormitio è la scena più tradizionale, anche se notevole è l'invenzione dell'avvallamento tra i monti dello sfondo, che crea un canale prospettico per la strada celeste tesa dagli angeli in alto. |
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Natività e sposalizio della vergine
(dettaglio)
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Natività
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Beato Angelico, Annunciazione, predella, Natività, entro il 1435, tempera su tavola, Museo del Prado, Madrid |
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[1] Guido di Pietro named Beato Angelico, Italian painter, was born in Florence in circa1395 and died in Rome in 1455. Being already an artist he entered the monastery of San Domenico a Fiesole and became a prior in 1449.
His first famous works were Diurno domenicale 3 (Florence, Biblioteca Laurenziana); Trittico di San Pietro martire (Florence, Mus. di San Marco); Madonna con il Bambino e angeli (Franckfurt, Stadelsches Kunstinstitut), in which could be seen the influence of Lorenzo Monaco and Gentile da Fabriano. But very soon (before 1430) Angelico had got very much interest in work of Masaccio: Madonna e quattro santi (Parma, Pict. Gall.); Annunciazione (Madrid, Mus.del Prado).
Later he develops the inventions of light and color spreading and creates the new conception of space and proportions: Crocifissione (Fiesole, monastery of San Domenico); Annunciazione e Adorazione dei Magi, Giudizio Universale, Messale 558 (Mus. di San Marco); Incoronazione di Maria (Florence, Gall degli Uffizi).
In 40's of the 15th century, Beato Angelico was already renown as the greatest Florentine painter. With the series of such very important and prestigious works as Tabernacolo dei Linaioli (1433, Mus. di San Marco), Incoronazione di Maria (Paris, Louvre) and grandiose Pala di San Marco (see on the right a part of work representing "Sepulchre of saints Cosma and Damian") (1438, Mus. di San Marco), he gave the modern form of "sacred art", of Renaissance ideology, but of deeply religious origins and meaning.
The works created with the assistance and intervention of his pupils are considered to be less valuable in artistic sense: Madonna e santi (Berlin, Staatl.Mus.), Madonna della Stella (Mus. di San Marco), Annunciazione and Trittico di San Domenico in the city of Cortona (Mus.Diocesano) and impressive Polittico (see on the left the part of work representing "Meeting of S.Nicolas with the messenger of the emperor, and miraculous rescue of sailing-ship" in Perugia (1437, Gall.Naz.).
Since 1438 till 1446, Beato conducted the works over the decoration in frescoes of the new monastery of San Marco in Florence, and in particular he executed himself the following parts: Crocifissione (hall of Capitolo); Noli me tangere (see on the right), Trasfigurazione, Annunciazione, Cristo deriso, Incoronazione di Maria, Presentazione al Tempio (in the cells of the eastern wing); Madonna in trono e otto santi (in the eastern corridor).
In 1446 he depicted with frescoes the Chapel of Nicolas V in Vatican with the Storie di santo Stefano e san Lorenzo (see on the left one of frescoes "St.Laurence distributes alms to the poor"), these were his last masterpieces. Less importance have the ultimate works of the artist: Madonna del giglio (Amsterdam, Rijksmus); Giudizio finale (Rome, Palazzo Barberini). In 1447 Angelico, B.Gozzoli and others began decoration in frescoes of the vault of the chapel of San Brizio in Cathedral of the city of Orvieto.
Beato Angelico was considered to be a mysterious painter, who successfully tried to put together the ideas of Modern Times and old religious conceptions of human being and existence. The name Beato ("blessed") was given to him in refference to his life, which served as an exsemple for many years to come.
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Luca Signorelli e Beato Angelico, scena della Predica e fatti dell'Anticristo, Cappella di San Brizio, Orvieto |
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Podere Santa Pia, .
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Podere Santa Pia |
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Podere Santa Pia |
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Vini in Toscana |
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Perugia |
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Montepulciano |
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Firenze, Santa Croce |
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Vini in Toscana |
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Vineti acanto Campo Nuovi
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Tramonto splendido |
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Con splendida vista panoramica sul mare,
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