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Benozzo Gozzoli, La Cappella dei Magi nel Palazzo Medici-Riccardi a Firenze
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Benozzo Gozzoli | La Cappella dei Magii nel Palazzo Medici Riccardi a Firenze. (1459-60)
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Benozzo Gozzoli (c. 1421 – 1497) was an Italian Renaissance painter from Florence. Gozzoli was trained by both Lorenzo Ghiberti and Fra Angelico and from them he evolved a narrative style of great charm. He is best known for a series of murals in the Palazzo Medici-Riccardi depicting festive, vibrant processions with wonderful attention to detail and a pronounced International Gothic influence. The Chapel of the Magi, built and decorated in the fifteenth century, features a harmonious decoration of enchanting beauty. The frescoes of Benozzo Gozzoli, more famous even than the artist himself, constitute one of the most eminent illustrations of Medici Florence.
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La Cappella dei Magi è un famoso ciclo di affreschi di Benozzo Gozzoli, ospitato all'interno di Palazzo Medici Riccardi a Firenze.[1] La Cappella è tuttavia celebre per il ciclo delle pitture murali di Benozzo Gozzoli con gli "Angeli adoranti" nella scarsella e il "Viaggio dei Magi" nell'aula. Il Palazzo Medici Riccardi ha una storia particolarmente affascinante, densa di eventi artistici ma anche politici culturali e mondani. Costruito alla metà del Quattrocento da Michelozzo per volere dei Medici, l’edificio divenne il prototipo dell’architettura civile rinascimentale.
La Cappella dei Magi occupa un luogo eminente nel palazzo dei Medici. Nel suo aspetto originario (precedente cioè il "taglio" di un angolo voluto dai successivi proprietari del palazzo, i marchesi Riccardi, nel 1699) la Cappella era perfettamente simmetrica ed aveva l'ingresso dalla porticina centrale, oggi chiusa. Essa è suddivisa nel suo interno, secondo un disegno di derivazione brunelleschiana, in due quadrati giustapposti: una grande aula, ed una scarsella sopraelevata con l'altare e due piccole sagrestie laterali.
Dipinte negli anni successivi al 1459, e comunque entro il 1463, rappresentano il capolavoro del pittore, che dedicò al soggetto sacro, ma ricco di spunti di fasto ed eleganza secolare, tutta la cura che Cosimo e Piero de' Medici, committenti esigenti ed intenditori d'Arte, si aspettavano da Iui. Le schiere degli angeli cantano e adorano sullo sfondo di una campagna civilmente scompartita, come quella del contado fiorentino, mentre si avvicina a Betlemme la splendida cavalcata dei tre Re con i rispettivi cortei, godendosi per via una signorile partita di caccia con falchi e felini. Le vesti sontuose e varie e le finiture principesche dei personaggi raffigurati fanno di questo ciclo pittorico una testimonianza tra le piu affascinanti dell'arte e del costume di tutti i tempi.
Tra i seguaci dei Magi sono numerosi i ritratti di famiglia: sulla parete nord, nel corteo del Mago giovane Gaspare (che una poetica tradizione considera il ritratto ideale di Lorenzo de' Medici, il futuro Magnifico), sono identificabili Cosimo con i figli Piero, Giovanni e Carlo, i tanciulli Lorenzo e Giuliano di Piero, il pittore Benozzo. Il restauro delle pitture (1987-92), che ha rilevato una tecnica di esecuzione raffinata e complessa, consente di apprezzare in pieno la capacità compositiva di Benozzo, abile costruttore di movimentati fondali paesistici in prospettiva, oltre che analitico testimone dello sfarzo cavalleresco del corteo in cui sono racchiuse le memorie delle splendide parate che nella festa dei Magi e in altre importanti ricorrenze sfilavano per la Via Larga sotto alle finestre del palazzo.
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Benozzo Gozzoli, Cavalcata dei Magi, La parete est (dettaglio), 1459-60, Palazzo Medici-Riccardi, Firenze
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)Benozzo Gozzoli, La Cappella dei Magi, Viaggio dei Magi (dettaglio, autoritratto di Benozzo Gozzoli), (1459 - 1462), Palazzo Medici-Riccardi, Firenze
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Situato al piano nobile del palazzo, fu una delle prime decorazioni eseguite dopo il completamento dell'edificio da parte di Michelozzo, e rappresenta il capolavoro del fiorentino Benozzo Gozzoli, allievo di Beato Angelico. Questo piccolo spazio era la cappella privata di famiglia e fu realizzata nel 1459, a forma originariamente quadrangolare (oggi un angolo è scantonato per via dei lavori seicenteschi allo scalone), con una piccola abside sempre a pianta quadrata, senza finestre.
Nelle tre pareti maggiori è raffigurata la Cavalcata dei Magi, che fa da pretesto per rappresentare un preciso soggetto politico che diede lustro alla casata dei Medici, cioè il corteo di personalità che arrivò a Firenze da Ferrara in occasione del Concilio del 1438-1439 Durante questa occasione i Medici ebbero l'onore di presiedere alla riunificazione fra la chiesa latina e quella bizantina, anche se in realtà questo accordo rimase solo sulla carta ed era il tentativo disperato dell'Imperatore di Bisanzio di ottenere aiuto dall'occidente in vista dell'assedio sempre più stretto del Sultano dei turchi Mehmet il Conquistatore alla città di Costantinopoli, che cadde nel 1453 senza alcun vero aiuto da parte del papa e dei signori occidentali.
Descrizione e stile
Gli affreschi si dispiegano scenograficamente attorno allo spettatore e si ha l'impressione di ammirare il corteo senza interruzioni, dall'interno di una curva del suo percorso. L'opulenza e l'esotismo dei dignitari bizantini sono qui ben rappresentati e ci possono dare una misura dell'impatto sorprendente che ebbe sulla popolazione fiorentina, compresi i numerosi artisti attivi in quel periodo a Firenze.
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Il soggetto: i Magi
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Il fastoso e solenne viaggio dei Magi rappresentato dal Gozzoli nella cappella di Palazzo Medici, parte da Gerusalemme - bianca città fortificata in alto sulla parete orientale, a destra entrando - e si dispiega lungo le tre pareti in senso orario in direzione di Betlemme, cioè verso la scarsella.
I magi sono rappresentati secondo l’iconografia tradizionale dei tre re, ognuno con un dono da offrire al Bambino (oro, incenso e mirra): Gasparre è il re più giovane, Baldassarre è quello dalla pelle scura e in età matura, Melchiorre in rosso è il più anziano in testa al corteo.
Nell’affresco, il saldo impianto prospettico della composizione si coniuga con la ricchezza dei particolari, con il gusto della narrazione mondana e fiabesca. Per produrre tale effetto di magnificenza, l’artista utilizzò materiali rari e costosi, quali il lapislazzuli destinato ai fondali azzurri, le lacche lucenti, l’oro scintillante alla luce tremula delle candele.
I volti dei personaggi - ritratti dei Medici, ma anche di loro alleati, collaboratori, ospiti illustri -, il paesaggio florido e vario, le piante e i fiori, gli animali anche esotici, i costumi, le oreficerie, le bardature, invitano l’osservatore a sostare su infiniti dettagli e ammirarne la preziosità e la descrizione vivace e minuta. La celebrazione dei Medici e della loro consorteria passa anche attraverso le innumerevoli citazioni delle ‘palle’ dello stemma e dei simboli tratti da ‘divise’ o imprese disseminate nelle vesti, nei finimenti, negli accessori dei personaggi e alluse probabilmente dalla presenza di certi animali (come il falcone nella parete orientale e il pavone nella scarsella) e dalla scelta di colori, come il rosso, il bianco e il verde. Del resto tali simboli desunti dall’immaginario araldico mediceo sono diffusi nella decorazione dell’intera cappella.
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Benozzo Gozoli, Autoritratto (Opus Benotii) nella Cappella dei Magi
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La Cavalcata dei Magi | Parete est
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Sulla parete occidentale, il mago anziano, Melchiorre, guida il corteo dei tre Magi con il suo seguito vestito di rosso. I Magi sono preceduti da una processione di personaggi coevi, molti dei quali con fisionomie ben caratterizzate, fra le quali è forse possibile riconoscere ritratti di banchieri, collaboratori e sostenitori politici dei Medici.
Melchiorre con il suo seguito, porta in dono l’incenso, simbolo della preghiera e della sacralità e dunque allusivo alla divinità di Gesù Cristo.
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Benozzo Gozzoli, Cavalcata dei Magi, La parete est (dettaglio), 1459-60, Palazzo Medici-Riccardi, Firenze
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In un paesaggio di gusto quasi tardogotico, ricco di dettagli cortesi come castelli, scene di caccia e piante fantastiche, ispirato probabilmente ad arazzi fiamminghi, i ritratti della famiglia Medici sono posti in primo piano nella parete a destra dell'altare, personificati nelle figure a cavallo: un giovane, forse un ritratto idealizzato di Lorenzo il Magnifico in pompa magna, precede il corteo su un cavallo bianco, lo seguono suo padre Piero il Gottoso ed il nonno e capofamiglia Cosimo il Vecchio.
Seguono due dignitari italiani, Sigismondo Malatesta e Galeazzo Maria Sforza, signori rispettivamente di Rimini e di Milano, che furono in quegli anni ospitati dai Medici, e sono qui rappresentati per celebrare i successi politici della casata. In un certo senso le casate dei Malatesta e degli Sforza si erano recentemente imparentate con i Paleologi di Bisanzio, per questo essi sembrano fare da "garanti" al corteo dei partecipanti al concilio che si svolge dietro di essi, come se fossero dei protettori alleati ai Medici.
Dietro di loro si dispiega un corteo di filosofi platonici italiani e bizantini, tra i quali gli umanisti Marsilio Ficino e i fratelli Pulci e lo stesso pittore Benozzo, riconoscibile perché guarda verso lo spettatore (secondo le istruzioni di Leon Battista Alberti) e per la chiara iscrizione sul tessuto del cappello rosso: Opus Benotii d.. Nella stessa fila, secondo la studiosa Silvia Ronchey, si troverebbe, girato di tre quarti, il vero ritratto di Lorenzo de' Medici adolescente.
In terza fila si riconosce una fila di dignitari bizantini (dalla lunga barba) dove forse potrebbero essere stati raffigurati Giorgio Gemisto Pletone, Giovanni Argiropulo, Isidoro di Kiev, Teodoro Gaza e Niccolò Perotti.
Nella fila successiva si scorge un con un berretto rosso e un ricco fregio dorato: quasi certamente si tratta di enea Silvio Piccolomini, futuro papa Pio II all'epoca ancora cardinale.
Il realismo dei volti è notevole ed è tipico dell'arte rinascimentale.
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Benozzo Gozzoli, Cavalcata dei Magi, La parete est
Il corteo e guidato da Lorenzo il Magnifico, seguito da sua padre Piero e suo nonno Cosimo il Vecchio.
Dietro di loro il corteo di fiorentini illustri
East Wall, alleged portrait of Lorenzo il Magnifico
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La Cavalcata dei Magi | Parete sud
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Benozzo Gozzoli, La Cavalcata dei Magi, Parete sud, 1459-60, affresco, Palazzo Medici-Riccardi, Florence
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Sulla parete meridionale si conclude il drappello del mago Gaspare con l’avanguardia costituita dai tre giovani a cavallo in abito bianco, erroneamente identificati in passato con le effigi delle tre figlie di Piero de’ Medici e Lucrezia Tornabuoni, Bianaca, Nannina, Maria.
Gaspare, il mago giovane, biondo e imberbe, porta in dono la mirra, il balsamo cosparso sul corpo dei defunti e dunque allusivo alla natura terrena di Gesù Cristo. Vestito di bianco come i partecipanti al suo drappello, il mago guida il corteo della famiglia Medici e di parenti, alleati e ospiti illustri.
Segue il drappello di Baldassarre, il mago di età virile, con la pelle scura. Vestito di verde come il suo seguito, Baldassarre occupa il segmento mediano del corteo dei tre re. La pittura soffre qui perdite ingenti: a sinistra per l’apertura della finestra e a destra per la traslazione della porzione della parete occidentale. L’operazione disastrosa ha provocato l’abbattimento della fascia di parete dove erano raffigurati i paggi recanti il dono e la spada di Baldassarre.
Angolo sud-occidentale
Le due porzioni di parete dell’angolo sud-occidentale furono spinte verso l’interno della cappella, a seguito della costruzione dello scalone con il relativo pianerottolo nel 1688-1689 (vedi la scheda generale su la Cappella dei Magi). La traslazione muraria ha provocato importanti perdite delle pitture del Gozzoli: infatti, è sopravvissuta solo la parte inferiore sinistra della porzione di parete ovest (comprendente, fra l’altro, il posteriore della mula di Melchiorre). Per il resto, cioè la parte superiore di tale fascia e la porzione con i paggi di Baldassarre sulla parete sud, sono andate perdute. Negli anni della ristrutturazione Jacopo Chiavistelli ebbe ordine di integrare le mancanze irrecuperabile. L’artista lo fece dipingendo un paesaggio generico, privo di animali e uomini, con i caratteri ispirati al paesaggio quattrocentesco.
Nella pittura sopravvissuta del Gozzoli, i tre paggi a cavallo dell’avanguardia di Baldassarre e i quattro paggi a piedi armati alla leggera del corteo di Melchiorre sono stati attribuiti Giovanni d’Antonio della Cecca di Mugello, nipote dell’Angelico e compagno e collaboratore fedele del Gozzoli.
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Giovanni VIII Paleologo rappresentato nella cappella dei magi. [3] |
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La Cavalcata dei Magi | Parete ovest
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Benozzo Gozzoli, La Cavalcata dei Magi, Parete ovest, 1459-60, fresco, Chapel, Palazzo Medici-Riccardi, Florence
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Infine nella parete di sinistra si riconosce la figura di un anziano su una mula, ritratto di Giuseppe, patriarca di Costantinopoli, anticipato dal fratello minore di Lorenzo, Giuliano de' Medici con un leopardo maculato sul cavallo. Nella stessa scena sono raffigurati Sigismondo Pandolfo Malatesta e Galeazzo Maria Sforza e una serie di dignitari bizantini fra esotiche fiere come linci e falconi.
Abside
Nell'abside sono stati affrescati due cori di angeli, nello stile del Beato Angelico, che coronano la pala d'altare, una copia di fine del Quattrocento dell'originale Adorazione del Bambino di Filippo Lippi, oggi conservata a Berlino.
Altri decori
Ai vivi colori ed alla ricchezza dei preziosi dettagli dipinti, fanno da cornice i mosaici colorati del pavimento, il soffitto dorato e gli stalli lignei intagliati ed intarsiati magistralmente su disegno di Giuliano da Sangallo. L'effetto che ne deriva è di sapiente e minuziosa continuità decorativa, non intaccata nemmeno dai rimaneggiamenti successivi, come la ridipintura degli affreschi perduti nel taglio angolare della cappella, dove oggi è situato l'ingresso, operato nel Seicento per fare spazio al nuovo scalone.
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Cappella dei magi, secondo autoritratto di Benozzo Gozzoli
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Benozzo Gozzoli,La Cavalcata dei Magi, Parete ovest, dettaglio,, 1459-60, fresco, Chapel, Palazzo Medici-Riccardi, Florence
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[1] Quando Benozzo Gozzoli venne chiamato da Cosimo il Vecchio e Piero il Gottoso in Palazzo Medici a rivestire le pareti della sontuosa cappella con straordinari affreschi, l’artista aveva già fama di ottimo ‘frescante’.
Del resto Benozzo si era formato nella bottega dell’Angelico e aveva esercitato tale tecnica, nobile e sapiente, sulle pareti del convento di San Marco (1438/39 – 1443/44), dipingendo fra l’atro la cella che spettava a Cosimo il Vecchio. Una volta intrapresa la propria attività indipendente, Benozzo, diversamente da altri artisti del suo tempo, costruì la propria carriera e dunque la propria notorietà lavorando soprattutto fuori Firenze e fuori della Toscana, soggiornando a Roma - tramite l’Angelico introdotto nella corte papale – ma anche nel Lazio e in Umbria. Lavorò sia su tavola che in affresco, ma fu soprattutto nell’affresco – praticato di frequente - che eccelse.
Dopo la morte dell’Angelico, Benozzo aveva assunto il ruolo di suo erede, compito difficile portato avanti egregiamente al punto da meritargli l’incarico degli affreschi nella cappella di Palazzo Medici.
Dopo tale impresa, la cui fama superò quello dello suo stesso artefice, il Gozzoli lasciò nuovamente la sua città per lavorare nei centri dell’alta Toscana, a San Gimignano, nella Val d’Elsa, Pisa, Pistoia. In anni di attività molto intensa, questo “optimo maestro [...] in muro”,come lo giudicano le fonti, lasciò importanti decorazioni ad affresco, la cui qualità eccelsa li rende spesso alcune delle testimonianze più significative del Quattrocento toscano.
[2]
[3] Giovanni VIII Palaiologo (Costantinopoli, 18 dicembre 1392 – Costantinopoli, 31 ottobre 1448) è stato un imperatore bizantino. Fu basileus dei romei dal 21 luglio 1425 fino alla sua morte. Era chiamato lo emperador Calojani.Giovanni era figlio primogenito di Manuele II Paleologo e di Elena Dragaš. Il nonno materno di Giovanni era il principe serbo Costantino Dragaš. I suoi fratelli erano l'imperatore bizantino: Costantino XI Paleologo (che gli succederà), così come Teodoro II Paleologo, Demetrio Paleologo e Tommaso Paleologo che furono despoti della Morea, e Andronico Paleologo, fu despota di Tessalonica. Fu associato al trono dal padre nel 1421. Nei confronti degli ottomani assunse un atteggiamento prudente e nel 1423 resistette ad un assedio su Costantinopoli, condotto dal sultano Murad II. Giovanni salì al trono alla morte del padre, il 21 luglio del 1425
Per ottenere aiuti contro l'espansione ottomana si avvicinò al papato e manifestò il suo consenso all'unione della Chiesa ortodossa con la Chiesa cattolica. Nel 1438 e 1439 partecipò al Concilio di Ferrara e Firenze convocato da Papa Eugenio IV. In questa missione venne accompagnato da un seguito di 700 persone, di cui facevano parte i più illustri ecclesiastici e studiosi del tempo nell'impero, tra i quali:
* l'arcivescovo di Nicea Giovanni Bessarione;
* Giorgio Scolario, che poi divenne Patriarca Gennadio II;
* Giorgio Gemisto Pletone, un filosofo neoplatonico molto influente tra gli accademici italiani e tra tutti gli studiosi che in quegli anni stavano ponendo le basi del Rinascimento.
L'unione delle due chiese venne proclamata alla conclusione del concilio, ma rimase un nulla di fatto, a causa dell'avversione nei confronti dei latini di gran parte del clero bizantino.
Al concilio di Ferrara era presente anche Pisanello, artista italiano, testimone del Concilio tra Giovanni VIII e papa Eugenio IV. Quando l'imperatore andò a Firenze, la popolazione restò strabiliata, affascinata dal suo modo di vestire: infatti Giovanni condizionò la moda fiorentina per oltre un secolo, pur non essendo amato dalla popolazione, che lo considerava una persona cattiva e sarcastica, semplicemente perché era un bizantino.
In aiuto di Costantinopoli furono inviate truppe occidentali al comando del re di Polonia e Ungheria Ladislao III Jagellone. Queste però, dopo alcuni successi iniziali, vennero sconfitte nella battaglia di Varna nel 1444 e Giovanni VIII fu costretto a sottomettersi ulteriormente al potere ottomano.
In politica interna Giovanni cercò con ogni mezzo di riorganizzare l'impero e di ridargli prestigio: utilizzò l'oro del palazzo reale per armare un esercito che poi spedì in Morea, istituì imposte doganali e cercò di migliorare le difese dell'Impero costruendo una flotta di 48 galee e promuovendo leve militari per la difesa, licenziando gli infidi mercenari e ci riuscì, ma ormai era troppo tardi. Privo di eredi, alla sua morte gli succedette il fratello Costantino XI Paleologo (1449-1453), che sarà l'ultimo imperatore bizantino, anche se Giovanni fu l'ultimo imperatore ad essere ufficiale, in quanto incoronato dal patriarca di Costantinopoli.
Palazzo Medici - Le pitture murali di Benozzo Gozzoli - Mediateca di Palazzo Medici Riccardi | Medici Riccardi Palace | www.palazzo-medici.it
'Le pareti della cappella sono interamente rivestite da affreschi di Benozzo Gozzoli. Le pitture murali sono concepite in maniera da integrarsi perfettamente all’architettura e all’arredo della cappella. Come fa intendere la finta incorniciatura, le varie scene, che coprono integralmente la porzione di muro sgombra da arredi su ciascuna parete, intendono richiamare gli arazzi coevi, preziosi e dai colori variegati commisti all’oro, perlopiù di manifattura fiamminga, che rivestivano altre stanze di Palazzo Medici.
Nel vestibolo antistante la cappella (ora facente parte degli ambienti della Prefettura), sopra l’ingresso originario, è affrescato l’Agnello Mistico e i sette candelabri dell’Apocalisse. Entrando nella cappella, il ciclo pittorico corre lungo le pareti raffigurando: il Viaggio dei Magi nel vano maggiore, La veglia dei pastori in attesa dell’annuncio sopra le porte delle sagrestie, gli Angeli adoranti e cantori ai lati della scarsella, e i Simboli degli Evangelisti Giovanni e Matteo sulla parete di fondo, dietro l’altare.
Il ciclo pittorico del Gozzoli era concepito in stretta relazione tematica e figurativa con l’originaria pala d’altare di Filippo Lippi raffigurante l’Adorazione del Bambino, la cui iconografia pone in particolare risalto i temi della Santissima Trinità e dell’Incarnazione. La pala era il fulcro dell’insieme pittorico e il punto di arrivo del percorso figurativo indicato dalle pitture murali. Al di sopra di essa, il monogramma di Cristo entro il sole raggiante, caro a San Bernardino, che brilla dorato nel soffitto ligneo della scarsella su fondo azzurro, sembra assumere il ruolo della stella che indica il luogo della nascita del Redentore. Inoltre, in origine, la tematica presentata dalla decorazione figurata del sacello si amplificava con la presenza de reliquiario detto ‘del Libretto’, dove erano custoditi sacri resti della croce di Cristo e degli strumenti della Passione: la preziosa oreficeria, acquistata da Piero de’ Medici e posta sull’altare davanti alla pala, richiamava dunque la morte di Cristo per la Redenzione dell’uomo dal peccato.' (...)
'Journey of the Magi' in Medici Riccardi Palace | www.museumsinflorence.com
Castelfiorentino | www.museobenozzogozzoli.it
BEGO - Museo Benozzo Gozzoli | Storie di sant'Agostino | www.museobenozzogozzoli.it
Museo Benozzo Gozzoli | La Regola di Agostino | La filosofia di Agostino | Agostino e il neoplatonismo nell’estetica rinascimentale
Biografia | Il ritorno a Firenze e la partenza per San Gimignano (1459 - 1467)
Arte in Toscana | Benozzo Gozzoli
Diane Cole Ahl, Gozzoli, Benozzo: Benozzo Gozzoli, New Haven: Yale University Press, 1996.
Gardens in Tuscany | Garden of Palazzo Medici-Riccardi in Firenze
Art in Tuscany | Benozzo Gozzoli, Procession of the Magi in the Palazzo Medici-Riccardi in Florence | The Vintage and Drunkenness of Noah and other frescoes in Pisa | Fresco cycle in the apsidal chapel of Sant'Agostino, San Gimignano Sant'Agostino | Saint Sebastian
Giorgio Vasari | Lives of the Most Excellent Painters, Sculptors, and Architects | Benozzo Gozzoli
Giorgio Vasari | Le vite de' più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani, da Cimabue insino a' tempi nostri | Benozzo Gozzoli |
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Benozzo Gozzoli, Procession of the Middle King (south wall, detail with Nannina de' Medici with her sisters Maria and Bianca)
Benozzo Gozzoli, La Cavalcata dei Magi (sezione rimossa), parete ovest
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Il meglio della Maremma | Case Vacanze | Podere Santa Pia
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Podere Santa Pia |
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Pienza |
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Capella Vitaleta, tra San Quirico d'Orcia e Pienza |
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Vini in Toscana |
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Tramonto in Maremma |
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Bellissima la posizione collinare con vista aperta sulla valle sottostante,, fino al mar Tirreno e Montecristo
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La famiglia Medici
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La più celebre famiglia fiorentina governò Firenze dal secolo XV al 1737. Discesero dal Mugello a Firenze al principio del secolo XIII. Nel corso di quel secolo passarono dal popolo minuto a quello grosso: un Ardingo de' Medici nel 1291 è priore delle arti, nel 1296 gonfaloniere di giustizia. Nel novembre 1301 gente di casa Medici (di tradizione guelfa e di parte Nera) inizia un attacco a mano armata contro i Bianchi. Nella seconda metà del secolo XIV i Medici figurano tra le famiglie principali della parte popolare, avversa all'oligarchia degli Albizi. Personaggio di grande importanza fu Salvestro di Alamanno che, gonfaloniere, nel 1378 capitanò il tumulto dei Ciompi. Fu quindi esiliato e richiamato per morire nel 1388. Vieri di Cambio fu pure caro al popolo, che l'avrebbe voluto nel 1393 a capo di un'insurrezione: Machiavelli dice che, se avesse voluto, avrebbe potuto farsi signore di Firenze. Si adoperò invece a ristabilire la quiete e morì nel 1395. Questi Medici non appartenevano al ramo che prese il nome di Medici di Cafaggiolo (nel Mugello).
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Sovicille |
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Migliori Spiagge in Toscana
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Pisa |
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