Benozzo Gozzoli, Procession of the Magi (detail), 1459-60, Palazzo Medici-Riccardi, Firenze
Benozzo Gozzoli, La Cappella dei Magi, Viaggio dei Magi (dettaglio, autoritratto di Benozzo Gozzoli), (1459 - 1462), Palazzo Medici-Riccardi, Firenze

   
 

Giorgio Vasari | Le vite de' più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani, da Cimabue insino a' tempi nostri

BENOZZO

Pittore Fiorentino


 
 

Chi camina con le fatiche a la strada della virtú, ancora che ella sia (come e’ dicono) e sassosa e piena di spine, a la fine della salita si ritruova pur finalmente in un largo piano, con tutte le bramate felicità. E nel riguardare a basso, veggendo i cattivi passi con periglio fatti da lui, ringrazia Dio che a salvamento ve lo ha condotto, e con grandissimo contento suo benedice quelle fatiche che già tanto gli rincrescevano. E cosí ristorando i passati affanni con la letizia del bene presente, senza fatica pur si affatica per far conoscere a chi lo guarda come i caldi, i geli, i sudori, la fame, la sete e gli incomodi che si patiscono per acquistare la virtú, liberano altrui da la povertà e lo conducono a quel sicuro e tranquillo stato, dove con tanto contento suo lo affaticato Benozzo si riposò. Costui fu discepolo dello Angelico fra’ Giovanni, a ragione amato da lui, e da chi lo conobbe tenuto pratico di grandissima invenzione, e molto copioso negli animali, nelle prospettive, ne’ paesi e negli ornamenti. Fece tanto lavoro nella età sua, che e’ mostrò non essersi molto curato d’altri diletti; et ancora che e’ non fusse molto eccellente a comparazione di molti che lo avanzarono di disegno, superò nientedimeno col tanto fare tutti gli altri della età sua, perché in tanta moltitudine di opere gli vennero fatte pure delle buone. Dipinse in Fiorenza nella sua giovanezza alla Compagnia di San Marco la tavola dello altare; et in San Friano un Transito di San Ieronimo, che è stato guasto per acconciare la facciata della chiesa lungo la strada. Nel palazzo de’ Medici fece in fresco la cappella con la storia de’ Magi, et a Roma in Araceli, nella cappella de’ Cesarini, le storie di Santo Antonio da Padova, et in Santo Apostolo la cappella dello altar maggiore. La quale per le fatiche duratevi e per alcune figure scortate ebbe grido e fama grandissima in quella città, e fu cagione di farlo conoscere per molto pratico e diligente nella arte. Non mancano però alcuni che attribuischino questa cappella a Melozzo da Furlí, il che a noi non pare verisimile, sí perché di Melozzo non abbiamo visto già mai cosa alcuna, e sí ancora perché e’ vi si riconosce tutta la maniera di Benozzo; pure ne lasciamo il giudicio libero a chi la intende meglio di noi. Dipinse in questa cappella la Ascensione di Cristo, con assai ornamenti di prospettiva, ad instanzia, dicono, del Cardinale Riario, nipote di Papa Sisto IIII, dal quale ne fu molto remunerato. Fu costui abbondante di figure e di ogni altra cosa ne’ suoi lavori, e molto si dilettò di fare scortar le figure di sotto in su: cosa difficile e faticosa nella pittura. Fu chiamato dalla opera di Pisa e lavorò nel cimiterio a•llato al duomo detto Campo Santo una parete di muro lunga quanto tutto lo edifizio, e vi fece storie del Testamento vecchio, con grandissima invenzione di figure. E bene si può veramente chiamar questa una opera terribilissima, per esservi distintamente le storie della creazione del mondo a giorno per giorno, tutte quelle di Noè che fabrica l’arca e vi riceve gli animali, la inondazione del diluvio espressa con bellissimi componimenti e copiosità di figure e con ogni bello ornamento. Inoltre la superba edificazione della torre disegnata da Nebrot, lo incendio di Soddoma e delle altre città vicine, le istorie di Abramo, nelle quali sono da considerare affetti bellissimi; perché ancora che Benozzo non avesse molto singular disegno nelle figure, e’ dimostrò nientedimanco l’arte efficacemente nel sacrifizio di Isaac, per avere situato in iscorto uno asino in tale maniera, che e’ si volta per ogni banda; il che è tenuto cosa bellissima. Seguí appresso il nascere di Mosè, con que’ tanti segni e prodigii sino a che e’ trasse il popolo fuori de lo Egitto e lo cibò tanti anni dentro al deserto. Aggiunse a questo tutte le storie ebree sino a Davit et a Salomone suo figliuolo, sino che a lui viene la Regina Saba. E dimostrò veramente Benozzo in questo lavoro uno animo piú che invitto, perché dove sí grande impresa arebbe giustamente fatto paura ad una legione di pittori, egli solo la fece tutta e la condusse a perfezzione. Di maniera che avendone acquistato fama grandissima, meritò che nel mezzo di quel lavoro gli fusse posto questo epigramma:

QVID SPECTAS VOLVCRES, PISCES ET MONSTRA FERARVM
ET VIRIDES SILVAS AETHEREASQVE DOMOS?
ET PVEROS, IVVENES, MATRES, CANOSQVE PARENTES
QVEIS SEMPER VIVVM SPIRAT IN ORE DECVS?
NON HAEC TAM VARIIS FINXIT SIMVLACRA FIGVRIS
NATVRA, INGENIO FOETIBVS APTA SVO:
EST OPVS ARTIFICIS; PINXIT VIVA ORA BENOXVS.
O SVPERI, VIVOS FVNDITE IN ORA SONOS.

Nella medesima città di Pisa, nelle monache di San Benedetto a Ripa d’Arno, finí tutta la storia della vita monastica di quel santo, che non è piccola. Et inoltre molte opere a tempera in fresco et in tavola si veggono per tutta quella terra, facilissimamente lavorate da lui, come nella Compagnia de’ Fiorentini dirimpetto a San Girolamo, et infiniti altri luoghi che troppo sarebbe lungo il contargli. Dipinse a San Gimignano, et a Volterra tanto, che logoro finalmente dalla fatica in età di LXXVIII anni, se ne andò a ’l vero riposo nella stessa città di Pisa, in una casetta che in sí lunga dimora vi si aveva comperata nella carraia di San Francesco. La qual casa lasciò morendo alla sua figliuola, e con lagrime di tutta quella città onoratamente fu sepellito in Campo Santo con questo epitaffio:

HIC TIMVLVS EST BENOTII FLORENTINI QVI PROXIME HAS PINXIT HISTORIAS. HVNC SIBI PISANORVM DONAVIT HVMANITAS.
MCCCCLXXVIII.

Visse Benozzo costumatissimamente sempre, e da vero cristiano, consumando tutta la vita sua in esercizio onorato; per il che e per la buona maniera e qualità sua lungamente fu ben veduto in quella città e tenuto in pregio. Lasciò dopo sé, discepoli suoi, Zanobi Machiavegli fiorentino, et alcuni altri che non accade farne memoria.

Benozzo Gozzoli, La Cappella dei Magi, Viaggio dei Magi (dettaglio, autoritratto di Benozzo Gozzoli), (1459 - 1462), Palazzo Medici-Riccardi, Firenze
 
 

 

 
Vendemmia ed ebrezza di Noë, Camposanto, Pisa


Benozzo Gozzoli, Storie del Vecchio e Nuovo testamento, Vendemmia ed ebrezza di Noè, (foto Alinari 1890 ca.), Camposanto, Pisa


Benozzo Gozzoli, Storie del Vecchio e Nuovo testamento, Vendemmia ed ebrezza di Noè, Camposanto, Pisa


La Cappella dei Magi, (1459 - 1462), Palazzo Medici-Riccardi, Firenze


Benozzo Gozzoli, La Cappella dei Magi, Viaggio dei Magi, (1459 - 1462), Palazzo Medici-Riccardi, Firenze

 

 
Benozzo Gozzoli, Storie di San Francesco, ciclo di affreschi, (Scene 1, north wall), 1452, affresco, 304 x 220 cm, Chiesa di San Francesco, Montefalco

 

 

 
Benozzo Gozzoli, San Sebastiano, 1464-1465, affresco (dettaglio), Chiesa di Sant'Agostino, San Gimignano


 

 

 
Benozzo Gozzoli, Storie della vita di San Francesco, La Predica agli uccelli e la Benedizione di Montefalco, affresco, 304 x 220 cm, Chiesa di San Fortunato in Montefalco
 
Benozzo Gozzoli, La Predica agli uccelli e la Benedizione di Montefalco (dettaglio), affresco, 304 x 220 cm, Chiesa di San Fortunato in Montefalco
 
 
 
Opere di Benozzo Gozzoli


Pittura

   

* Vergine con Bambino e nove angeli (Madonna del Baldacchino), tempera su tavola, 1440- 1445; Londra, National Gallery, proveniente da Firenze.
* Ratto di Elena, tempera su tavola, 1445 circa; Londra, National Gallery, proveniente da Firenze.
* Cristo in pietà, tempera su tavola, 1445- 1450; Verona, Museo di Castelvecchio.
* Adorazione dei Magi (tondo), tempera su tavola, 1447- 1450 (in collaborazione con Filippo Lippi); Washington, National Gallery of Art.
* Affreschi del convento di San Marco, ciclo di affreschi, 1440- 1444 (in collaborazione con Beato Angelico); Firenze, Museo Nazionale di San Marco;
      Adorazione dei Magi, cella n.39;
      Cristo deriso (meditazione), cella n.7;
      Crocifissione e la Vergine, cella n.22;
      Crocifissione con la Vergine e San Pietro martire, cella n. 29;
      Cristo nel Getsemani e la Vergine in meditazione, cella n. 43
* Cristo giudice e angeli; decorazioni a racemi", affreschi, 1447 (in collaborazione con Beato Angelico); Duomo di Orvieto.
* Il coro dei Profeti, affresco, 1447 (in collaborazione con Beato Angelico); Duomo di Orvieto.
* San Lorenzo davanti a Decio, affresco, 1448 (in collaborazione con Beato Angelico); Città del Vaticano, Cappella Niccolina.
* Martirio di San Lorenzo, affresco, 1448 (in collaborazione con Beato Angelico); Città del Vaticano, Cappella Niccolina.
* Madonna con Bambino benedicente, tempera su seta applicata a tavola, 1449; Roma, Basilica di Santa Maria sopra Minerva.
* Natività, tempera su tavola, 1451- 1453 (dall'Armadio degli Argenti di Beato Angelico, Firenze, Museo Nazionale di San Marco), proveniente dalla Basilica della Santissima Annunziata a Firenze.
* Vergine con Bambino e due angeli, affresco (frammentario), 1450 circa; Roma, chiesa dei Santi Domenico e Sisto.
* Cristo in pietà tra la Vergine e san Giovanni evangelista, tempera su tavola, 1449- 1450; Firenze, collezione Johnson.
* Annunciazione, tempera su tavola, 1450- 1455; Narni, Museo Eroli.
* Angelo nunziante, affresco staccato e riportato su tela, 1449-1450; Pinacoteca civica di Foligno, proveniente dalla chiesa di San Domenico a Foligno.
* Ecce Homo, tempera su pergamena incollata su tavola, 1450 circa; Assisi, Museo del tesoro della basilica di San Francesco e collezione Perkins.
* Annunciazione (tondo), tempera su tavola, 1450 circa; San Diego, Museum of Fine Art.
* Crocifissione e sant'Antonio da Padova, tempera su tavola, 1450 circa; Parigi, collezione privata, proveniente dal convento di San Fortunato a Montefalco.
* Sant'Orsola, tempera su tavola, 1450 circa; Washington, National Gallery of Art, proveniente da Montefalco.
* Madonna con Bimbo e angelo musicante, affresco, 1450; Montefalco, eremo di San Fortunato.
* San Fortunato in trono, affresco, 1450; Montefalco, eremo di San Fortunato.
* Madonna con Bambino, i santi Francesco e Bernardino e sette angeli, affresco, 1450; Montefalco, eremo di San Fortunato.
* Pala di San Tommaso (o San Fortunato), tempera su tavola, 1450- 1451; Città del Vaticano, Pinacoteca Vaticana, proveniente dall'eremo di San Fortunato a Montefalco.
* Storie di San Francesco, ciclo di affreschi, 1452; Montefalco, chiesa di San Francesco.
* San Francesco in gloria e santi, ciclo di affreschi sulla volta, 1452; Montefalco, chiesa di San Francesco.
* Storie di Cristo e di san Girolamo, ciclo di affreschi, 1452; Montefalco, chiesa di San Francesco.
* Finto polittico, affresco, 1452; Montefalco, chiesa di San Francesco.
* Madonna con Bambino, i santi Francesco e Bernardino e il committente fra' Jacopo da Montefalco, tempera su tavola, 1452- 1453; Vienna, Kusthistoriches Museum, proveniente dalla chiesa di San Francesco a Montefalco (?).
* Santa Chiara, affresco, 1452 (rifacimento di un'opera del 1430); Montefalco, monastero di Santa Chiara.
* Testo di Cristo, affresco staccato, 1455 circa; Roma, Museo nazionale di Palazzo Venezia, proveniente dalla chiesa di Santa Chiara a Piperno di Montefalco.
* Pala della Sapienza Nuova, tempera su tavola, 1456; Perugia, Galleria nazionale dell'Umbria, proveniente dal collegio di San Girolamo (Sapienza Nuova) a Perugia.
* La Vergine protegge Sermoneta, tempera su tavola, 1458; Sermoneta, Cattedrale.
* Sant'Antonio da Padova con due donatori, affresco, 1458- 1460: Roma, Basilica di Santa Maria in Ara Coeli.
* Il corteo dei Magi, affresco, 1459; Firenze, Palazzo Medici Riccardi.
* Il giardino del Paradiso, affresco, 1459- 1460; Firenze, Palazzo Medici Riccardi.
* Agnus dei, affresco, 1459; Firenze, Palazzo Medici Riccardi.
* Madonna con Bambino, tempera su tavola, 1460- 1461; Cambridge, Fogg Art Museum, proveniente da Firenze (?).
* Madonna con Bambino e cherubini, tempera su tavola, 1460 circa; Detroit, collezione Ford.
* Pala della Compagnia della Purificazione e di San Zanobi, tempera su tavola, 1461; proveniente dalla Basilica di San Marco (Firenze):
      Madonna con Bambino, angeli e i santi Giovanni Battista, Girolamo, Zanobi, Pietro, Domenico e Francesco, Londra, National Gallery.
      San Zanobi resuscita un bambino, Berlino, Staatliche Museen.
       Festino di Erode e decollazione del Battista, Washington, National Gallery of Art.
       San Domenico resuscita un bambino, Milano, Pinacoteca di Brera.
      Purificazione della Vergine, Filadelfia, collezione Johnson.
      Caduta di Simon Mago, Londra, Hampton Court.
       Pilastrino con i santi Bartolomeo, Giacomo maggiore e Giovanni Battista, Firenze, Galleria dell'Accademia.
* Matrimonio mistico di Santa Caterina, tempera su tavola, 1461-1464; Firenze, Museo nazionale di San Marco, proveniente dalla Basilica di Santa Croce a Firenze.
* Cristo in pietà tra i santi Giovanni evangelista e Maria Maddalena, tempera su tavola, 1461- 1464; Firenze, Museo nazionale di San Marco, proveniente dalla Basilica di Santa Croce a Firenze.
* I santi Antonio abate e Benedetto, tempera su tavola, 1461- 1464; Firenze, Museo nazionale di San Marco, proveniente dalla Basilica di Santa Croce a Firenze.
* Predella dell'Altare Alessandri, tempera su tavola, 1462- 1463; New York, Metropolitan Museum, proveniente dalla chiesa di San Pier Maggiore (Firenze) (distrutta).
* Crocifissione tra i santi Girolamo e Domenico, tempera su tavola, 1459- 1464; Locko Park, collezione Drury- Lowe, proveniente da Firenze.
* Madonna dell'Umiltà e due angeli, tempera su tavola centinata, 1460- 1465; Monaco di Baviera, collezione privata.
* Storie di Sant'Agostino, ciclo di affreschi, 1464- 1465; Chiesa di Sant'Agostino (San Gimignano).
* Santi e loro storie, ciclo di affreschi, 1464- 1465; chiesa di Sant'Agostino (San Gimignano).
* Evangelisti, affreschi, 1464- 1465; chiesa di Sant'Agostino (San Gimignano).
* San Sebastiano intercessore, affresco, 1464; Chiesa di Sant'Agostino (San Gimignano).
* Martirio di San Sebastiano, affresco, 1464; Duomo di San Gimignano.
* Madonna con Bambino, angeli e i santi Andrea e Prospero; predella, tempera su tavola, 1466; Museo Civico (San Gimignano).
* Crocifissione e profeti, affresco, 1466; San Gimignano, convento di Monte Oliveto.
* Due santi, affresco, 1467; Palazzo Comunale (San Gimignano).
* Crocifissione, i santi Girolamo e Francesco e committente, affresco staccato, 1467- 1468; Palazzo Comunale (San Gimignano),
* Matrimonio mistico di santa Caterina con i santi Lucia, Bartolomeo e Francesco, tempera su tavola, 1466; Terni, Pinacoteca Comunale, proveniente dalla chiesa di Santa Maria dell'Oro a Terni.
* Madonna con Bambino, due angeli e i santi Maria Maddalena, Giovanni Battista, Agostino e Marta, tempera su tavola, 1466- 1467; Museo Civico (San Gimignano), proveniente dalla chiesa della Maddalena a San Gimignano.
* Tabernacolo dei Giustiziati, affreschi staccati, 1467 (in collaborazione con altri); Certaldo, Ex chiesa dei Santi Tommaso e Prospero.
* Santa Maria maddalena e la Beata Fina da San Gimignano, tempera su tavola, 1467- 1470; Avignone, Musée du Petit Palais, proveniente da San Gimignano.
* San Girolamo e un beato, tempera su tavola, 1467- 1470; Lugano, collezione Thyssen, proveniente da San Gimignano.
* Cristo passo, tempera su tavola, 1467- 1470; Milano, Pinacoteca di Brera, proveniente da San Gimignano (?).
* San Giovanni evangelista, tempera su tavola, 1470 circa; Bergamo, Accademia Carrara.
* Affreschi del Camposanto, ciclo di affreschi, 1469- 1484; Pisa, Camposanto monumentale.
* Sinopie degli affreschi del Camposanto, sinopie, 1469- 1484; Pisa, Museo delle sinopie, provenienti dal Camposanto monumentale di Pisa.
* La Vergine con Bambino e i santi Rocco, Lorenzo, Antonio abate e Bernardino e i committenti, tempera su tavola, 1470 (aiuti di bottega); Pisa, Museo dell'Opera del Duomo, proveniente dalla chiesa di San Lazzaro fuori le mura a Pisa.
* Trionfo di San Tommaso d'Aquino, tempera su tavola, 1470- 1473; Parigi, Louvre, proveniente dal Duomo di Pisa.
* Madonna con Bimbo in trono e i santi Giovanni Battista, Gregorio, Domenico, Giovanni evangelista, Giuliano e Francesco, tempera su tavola, 1473- 1478; Ottawa, National Gallery of Canada, proveniente da Pisa.
* Tabernacolo di Legoli, ciclo di affreschi, 1479- 1480; Cappella di Santa Caterina (Legoli).
* Crocifissione con le Pie donne e santi domenicani, affresco, 1480 circa: Chiesa di San Domenico (Pisa).
* Compianto sul Cristo morto, tempera su tavola, 1480- 1490; Melbourne Hall, collezione privata, proveniente da Pisa.
* Gli intercessori santi Nicola da Tolentino, Rocco, Sebastiano e Bernardino, angeli e committenti, tempera su tavola trasportata su tela, 1481; New York, Metropolitan Museum, proveniente da Pisa.
* La Santa Croce tra due angeli, San Giovanni evangelista e l'Addolorata, affresco, 1480- 1485; Chiesa di San Benedetto (Pisa).
* Madonna con Bambino, due angeli e i santi Scolastica, Benedetto, Orsola e Giovanni Gualberto, tempera su tavola, 1490 circa; Pisa, Museo nazionale di San Matteo, proveniente dalla chiesa di San Benedetto (Pisa).
* Cavalcata dei Magi, affresco, 1485- 1490; Duomo di Volterra.
* Affreschi del Tabernacolo della Madonna della Tosse, ciclo di affreschi, 1484 (aiuti di bottega); Castelfiorentino, BEGO-Museo Benozzo Gozzoli, proveniente dal tabernacolo della Madonna della Tosse a Castelfiorentino.
* Affreschi del Tabernacolo della Visitazione, ciclo di affreschi, 1491 (aiuti di bottega); Castelfiorentino, BEGO-Museo Benozzo Gozzoli, proveniente dal Tabernacolo della Visitazione a Castelfiorentino.
* Madonna con Bambino, tempera su tavola centinata, 1490-1495; Calci, Pieve.
* Madonna con Bambino e due angeli, tempera su tavola, 1495 circa (ritocchi del XVI secolo); Praga, Galleria Nazionale; proveniente da Pisa (?).
* Deposizione dalla Croce, olio su tela, 1496-1497; Firenze, Museo Horne, proveniente dal Duomo di Pistoia.
* Resurrezione di Lazzaro, olio su tela, 1497; Washington, National Gallery of Art, proveniente dal Duomo di Pistoia.
* San Girolamo penitente, tempera su tavola, 1495- 1496; Firenze, Museo Bardini.
* Madonna con Bambino, angeli e santi, sinopia, 1497; Pistoia, Palazzo Comunale.

Disegno

* Storie della vita di Santa Chiara da Montefalco, 1450- 1452; Londra, National Gallery, proveniente dalla chiesa di Santa Chiara a Montefalco.
* Morte di Santa Chiara da Montefalco, 1450- 1452; Dresda, Gemäldegalerie Alte Meister, proveniente dalla chiesa di Santa Chiara a Montefalco.
* Nascita della Vergine (disegno per ricamo), 1490- 1491; New York, Metropolitan Museum, proveniente da Pisa.

Miniatura

* Papa Eugenio IV, dal codice delle profezie di Gioacchino da Fiore, 1445- 1447; Londra, British Library, proveniente da Firenze.
* Il sogno di Innocenzo III, dal manoscritto VI, 1496- 1497; Pistoia, Convento di Giaccherino.

Scultura

* Formelle della porta del Paradiso, bronzo dorato, 1445- 1448 (in collaborazione con Lorenzo Ghiberti); Firenze, Museo dell'Opera del Duomo, proveniente dal Battistero di San Giovanni (Firenze):

o Incontro della regina di Saba con Salomone
o La presa di Gerico


La Mediateca Medicea | La Mediateca Medicea è un archivio digitale su Palazzo Medici Riccardi, uno degli edifici più importanti e significativi di Firenze, oggi proprietà e sede dell'Amministrazione Provinciale.
La banca dati è costituita da materiali multiformi che si integrano vicendevolmente: testi, immagini, ricostruzioni grafiche, e quant'altro possa offrire strumenti necessari alla conoscenza dell'edificio dal punto di vista storico, architettonico, artistico e culturale. La Mediateca amplia e approfondisce i temi del sito web www.palazzo-medici.it, con cui è connessa.

Palazzo Medici Riccardi | Palazzo Medici Riccardi offre al visitatore l’opportunità di ripercorrere almeno quattro secoli di storia dell’arte, dell’architettura e del collezionismo a Firenze.
L’itinerario inizia al pianterreno, il cui fulcro è il cortile quattrocentesco di Michelozzo, uno dei luoghi più suggestivi del Rinascimento a Firenze.
Vero gioiello del palazzo è la Cappella dei Magi, a cui si accede attraverso l’elegante scalone secentesco. Il sacello, costruito e decorato nel Quattrocento, presenta un insieme decorativo unitario e di incantevole bellezza. In particolare gli affreschi di Benozzo Gozzoli, più celebri del suo stesso autore, sono una delle testimonianze più alte della Firenze medicea.
| www.palazzo-medici.it

Art in Tuscany | Italian Renaissance painting

Art in Tuscany | Giorgio Vasari | Lives of the Most Excellent Painters, Sculptors, and Architects | Benozzo Gozzoli

Le vite de' più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani, da Cimabue insino a' tempi nostri, Giorgio Vasari, 1550 | Fonte del testo
Le vite de' più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani, da Cimabue insino a' tempi nostri. Nell'edizione per i tipi di Lorenzo Torrentino - Firenze 1550
A cura di Luciano Bellosi e Aldo Rossi
Presentazione di Giovanni Previtali
Giulio Einaudi Editore. Torino 1986
Collana: I Millenni
ISBN 88-065-9659-4
Wikisource contiene opere originali di o su Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori.

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Case vacanza in Toscana | Podere Santa Pia

     
Podere Santa Pia
 
Podere Santa Pia, giardino
 
La Maremma e Monte Christo
         


Santa Trinita a Firenze
Piazza della Santissima Annunziata
a Firenze
Choistro dello Scalzo, Firenze
         
The façade and the bell tower of
San Marco a Firenze
Piazza della Santissima Annunziata
a Firenze
Firenze, Duomo
         
Giorgio Vasari (Arezzo, 30 luglio 1511 – Firenze, 27 giugno 1574) è stato un pittore, architetto e storico dell'arte italiano. Fu fortemente influenzato da Michelangelo e da Andrea del Sarto.

La sua formazione artistica fu composita, basata sul primo manierismo, su Michelangelo, su Raffaello e sulla cultura veneta. Come architetto fu la figura chiave delle iniziative promosse da Cosimo I de' Medici, contribuendo, grazie anche alla protezione di Sforza Almeni, a grandi cantieri a Firenze e in Toscana, tra cui spiccano la costruzione degli Uffizi, la ristrutturazione di Palazzo Vecchio e molto altro.
La fama maggiore del Vasari oggi è legata al trattato delle Vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori italiani, da Cimabue insino a' tempi nostri, pubblicato nel 1550 e riedito con aggiunte nel 1568. L'opera, preceduta da un'introduzione di natura tecnica e storico-critica sulle tre arti maggiori (architettura, scultura e pittura) è una vera e propria pietra miliare della storiografia artistica, punto di partenza tutt'oggi imprescindibile per lo studio della vita e delle opere dei più di 160 artisti descritti.

La prima edizione, pubblicata a Firenze dall'editore ducale Lorenzo Torrentino nel 1550 e dedicata al granduca Cosimo I de' Medici, includeva un prezioso trattato sui metodi tecnici impiegati nelle varie arti. Fu in parte riscritto e arricchito nel 1568, con l'aggiunta di xilografie di ritratti degli artisti, taluni ipotetici. La prima edizione si presentava più corposa e più artistica della seconda edizione giuntina. Quest'ultima, con l'aggiunta di integrazioni e di correzioni, risulta più piatta, ma è anche quella che ha riscosso più successo e diffusione, con le sue 18 edizioni italiane ed 8 traduzioni straniere, a fronte di una sola edizione dell'opera originaria.
Un proemio introduce ognuna delle tre parti. Descrive vite ed opere degli artisti da Cimabue in poi, sostenendo che solo gli artisti fiorentini hanno fatto rinascere l'arte dal buio del Medioevo, talvolta esponendo idee per partito preso. Si può comunque dire che Vasari con quest'opera è stato l'iniziatore della critica artistica e molti artisti toscani devono la loro celebrità internazionale all'opera di valorizzazione e divulgazione da lui iniziata, molto prima che si cominciassero a studiare altre scuole, seppur altrettanto importanti (come la scuola romana del Duecento, la pittura dell'Italia settentrionale del Quattro e Cinquecento), ma tutt'oggi sconosciute al pubblico non specializzato.

Come primo storico dell'arte italiana iniziò il genere, tuttora in voga, dell'enciclopedia di biografie artistiche. Vasari coniò il termine "Rinascita", sebbene una consapevolezza del fenomeno artistico che stava avvenendo era già nell'aria sin dai tempi di Leon Battista Alberti.
 

La copertina de "Le Vite"