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Piero della Francesca | (Sansepolcro, 1416-1417 circa – Sansepolcro, 12 ottobre 1492)
Piero della Francesca (Borgo Sansepolcro, 1 giugno 1414 - Arezzo, 12 ottobre 1492) fu un pittore e matematico italiano la cui opera pittorica - centrata quasi esclusivamente su temi di carattere religioso - servì come punto di riferimento per molti artisti rinascimentali, primo fra tutti l'altro grande maestro della prospettiva nel Quattrocento, Melozzo da Forlì.
Fin dalle prime opere note si evidenziarono le caratteristiche di Piero: estrema attenzione all'organizzazione prospettica e ritmica, semplicazione geometrica dei volumi, accordo tra immobilità cerimoniale e verità umana, luce altissima che schiarisce le ombre e intride i colori.
Nacque da Benedetto de' Franceschi, calzolaio e conciatore, e da Romana di Perino da Monterchi. La data esatta della nascita è stata ricostruita dalla data di commissione del dipinto il Battesimo di Cristo da parte di Baldaccio Bruni di Anghiari, in concomitanza delle sue nozze nel 1438).
Piero lavorò come garzone di bottega, insieme al padre Benedetto e al pittore Antonio di Anghiari al battistero di Anghiari, edificato a spese di Baldaccio Bruni per la sua terra natia, come sembra provato dall'esame della parete del battistero.
La sua formazione avvenne nella bottega di Domenico Veneziano a Firenze e a contatto con il Beato Angelico, suo mediatore verso Masaccio e Brunelleschi. Insieme al primo dipinse gli affreschi, oggi perduti, per il coro della chiesa di Sant'Egidio a Firenze.
Nel 1442 ritornò a Borgo Sansepolcro dove, tre anni più tardi ricevette la commissione del polittico per l'altare della chiesa della Misericordia.
Nel 1447 la famiglia aretina Bacci affidò a Bicci di Lorenzo l'incarico di decorare la Cappella Maggiore della chiesa di San Francesco, allora sotto il loro patronato. Nel 1452, alla morte del pittore, erano stati dipinti, nella grande volta a crociera, soltanto i quattro Evangelisti, il prospetto dell’arco trionfale con il Giudizio Universale e due Dottori della Chiesa nell’intradosso dell’arco. Piero della Francesca ha proseguito i lavori, iniziando dalla parte interrotta. Il tema del ciclo è tratto dalla Leggenda Aurea di Jacopo da Varagine. Come risulta da un documento notarile, i lavori, interrotti negli anni 1458-1459, risultano terminati nel 1466. Gli affreschi sono posti sulle pareti laterali su tre livelli e sul fondo sempre in tre livelli; Piero non si cura dell'andamento cronologico ma crea rispondenze simmetriche fra i tipi di scene dipinte, in alto sia nella parete sinistra che in quella di destra c'è una scena all'aperto, nel registro mediano una scena di corte, e in fondo una scena di battaglia.
A Ferrara nel 1449 lavorò nel Castello Estense e nella chiesa di Sant'Agostino (affreschi perduti). Negli anni Quaranta del Quattrocento dipinse il "Battesimo di Cristo" e i pannelli con "Crocefissione e i santi Sebastiano e Giovanni Battista" per il "polittico della Misericordia".
Nel 1451 fu a Rimini, chiamato da Sigismondo Pandolfo Malatesta a lavorare al Tempio Malatestiano dove lasciò l'affresco votivo raffigurante Sigismondo in ginocchio davanti a san Sigismondo. Qui conobbe Leon Battista Alberti, e si spostò ancora ad Ancona, Pesaro e Bologna.
Nel 1452 fu chiamato a sostituire Bicci di Lorenzo negli affreschi di San Francesco ad Arezzo.
Nel 1453 ritornò ancora a Borgo San Sepolcro, dove, nell'anno successivo stipulò il contratto per il polittico dell'altare maggiore della chiesa di Sant'Agostino. Poco dopo, chiamato da papa Niccolò V, si recò a Roma, dove eseguì affreschi per la basilica di Santa Maria Maggiore (dei dipinti restano solamente alcuni frammenti). In un secondo viaggio a Roma nel 1455 lavorò ad affreschi oggi perduti nei Palazzi Vaticani. A questo periodo si possono far risalire il "Battesimo di Cristo", la "Flagellazione", la "Madonna del parto" e la "Resurezione".
Fu quindi a Urbino alla corte di Federico da Montefeltro dove entrò in contatto con Melozzo da Forlì e con Luca Pacioli. Dipinse il "dittico" con le immagini del duca e di sua moglie, la "Sacra Conversazione", la "Madonna di Senigallia" e la "Natività".
Documentato a Rimini nel 1482, fece testamento nel 1487 e morì a Sansepolcro il 12 ottobre 1492.
Alla sua bottega studiarono fra gli altri Luca Signorelli e Pietro Perugino. Negli ultimi anni scrisse De Perspectiva Pingendi, De quinque corporibus regularibus e un manuale di calcolo De Abaco. I due libri di geometria e matematica dimostrano l'ottima conoscenza che Piero aveva della materia.
[Quartiere di Porta Crucifera - Giostra del Saracino Arezzo
| Piero della Francesca]
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Piero della Francesca | Opere
Lista di opere (dipinti su tavola e affreschi) in ordine cronologico.
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* Madonna col Bambino, 1440 circa, tempera su tavola, 53x41 cm, collezione privata, Italia
* Polittico della Misericordia, 1444-1465, tecnica mista su tavola, 273x330 cm, Museo Civico, Sansepolcro
* Battesimo di Cristo, 1440-1460 (datazione incerta), tempera su tavola, 167x116 cm, National Gallery, Londra
* San Girolamo penitente, 1450, tempera su tavola, 51x38 cm, Gemäldegalerie, Berlino
* San Girolamo e il donatore Girolamo Amadi, 1450 circa, tempera su tavola, 49x42 cm, Gallerie dell'Accademia, Venezia
* Sigismondo Pandolfo Malatesta in preghiera davanti a san Sigismondo, 1451, affresco, 257x345 cm, Tempio Malatestiano, Rimini
* Ritratto di Sigismondo Pandolfo Malatesta, 1451-1460, tecnica mista su tavola, 44,5x34,5 cm, Louvre, Parigi
* Storie della Vera Croce, 1452-1466, affreschi, Basilica di San Francesco, Arezzo
Morte di Adamo, 390x747 cm
Adorazione del sacro legno e incontro di Salomone con la Regina di Saba, 336x747 cm
Sollevamento del legno della Croce (esecuzione di Giovanni da Piamonte), 356x190 cm
Annunciazione, 329x193 cm
Vittoria di Costantino su Massenzio, 322x764 cm
Tortura dell'ebreo (con Giovanni da Piamonte), 356x193 cm
Ritrovamento e verifica della vera Croce, 356x747 cm
Battaglia di Eraclio e Cosroè, 329x747 cm
Eraclio riporta la Vera Croce a Gerusalemme, 390x747 cm
Profeta Ezechiele (esecuzione di Giovanni da Piamonte), base 193 cm
Profeta Geremia, 245x165 cm
Angelo, frammento, base 70 cm
Cupido, base 70 cm
* Polittico di Sant'Agostino, 1454-1469, tecnica mista su tavola, smembrato e parzialmente disperso
Sant'Agostino, 133x60 cm, Museu Nacional de Arte Antiga, Lisbona
San Michele Arcangelo, 133x59,5 cm, National Gallery, Londra
San Giovanni Evangelista, 131,5x57,8 cm, Frick Collection, New York
San Nicola da Tolentino, 136x59 cm, Museo Poldi Pezzoli, Milano
Santa Monica, 39x28 cm, Frick Collection, New York
Santo agostiniano, 39x28 cm, Frick Collection, New York
Sant'Apollonia, 39x28 cm, National Gallery of Art, Washington
Crocifissione, 37,50x41 cm, Frick Collection, New York
* San Giuliano, 1454-1458, affresco frammentario staccato, 130x80 cm, Museo Civico, Sansepolcro
* Maria Maddalena, 1460-1466, affresco, 190x105 cm, Duomo, Arezzo
* Madonna del parto, 1455-1465, affresco staccato, 260x203 cm, Museo della Madonna del Parto, Monterchi
* Resurrezione, 1450-1463, affresco, 225x200 cm, Museo Civico, Sansepolcro
* San Ludovico di Tolosa, 1460, affresco frammentario staccato, 123x90 cm, Museo Civico, Sansepolcro
* Polittico di Sant'Antonio, 1460-1470, tecnica mista su tavola, 338x230 cm, Galleria nazionale dell'Umbria, Perugia
* Doppio ritratto dei Duchi di Urbino, sul verso Trionfo di Federico da Montefeltro e di Battista Sforza, 1465-1472 circa, olio su tavola, 47x33 cm ciascun pannello, Uffizi, Firenze
* Pala di Brera, 1469-1474, tecnica mista su tavola, 248x170 cm, Pinacoteca di Brera, Milano
* Flagellazione di Cristo, 1470 circa, tecnica mista su tavola, 58,4x81,5 cm, Galleria Nazionale delle Marche, Urbino
* Ercole, 1470 circa, affresco staccato, 151x126 cm, Isabella Stewart-Gardner Museum, Boston
* Madonna di Senigallia, 1470-1485, olio su carta riportata su tavola, 61x53,5 cm, Galleria nazionale delle Marche, Urbino
* Natività, 1470-1485, olio su tavola, 124x123 cm, National Gallery, Londra
* Madonna col Bambino e quattro angeli, 1475-1482, tecnica mista su tavola, 107,8x78,4 cm, Clark Art Institute, Williamstown (Massachusetts)
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Piero della Francesca, Esaltazione della Croce (dettaglio), 1458-1466, affresco, (390 x 747 cm), Basilica di San Francesco, Arezzo |
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[1] Flavio Eraclio, meglio noto come Eraclio I (latino: Flavius Heraclius; Cappadocia, 575 – Costantinopoli, 11 febbraio 641), è stato un imperatore bizantino dal 5 ottobre 610 fino alla morte.
Eraclio I, figlio dell’esarca d’Africa, nel 610, deposto Foca, salì al trono d’Oriente. La situazione dell’Impero era disastrosa per via della rivolta dei monofisti che aggravavano le condizioni difensive dei confini. I Persiani, condotti da Cosroe II Parviz, infatti, conquistarono Antiochia (611) e Gerusalemme (614), che, dopo essere stata assediata per tre settimane e profanata per tre giorni, fu rapinata di “tutte le più venerate Reliquie del primo Cristianesimo”.
Quando gli Avari entrarono in Costantinopoli, saccheggiandola, Eraclio trasferì la capitale nell’Africa bizantina trasportandovi il tesoro della Chiesa datogli in prestito dal patriarca Sergio.
L’imperatore, mentre il nemico era sicuro in Asia Minore e in Egitto, ebbe modo di riorganizzare l’esercito; quindi sbarcato in Nicomedia (622), attaccò i Persiani respingendoli prima sull’Eufrate e annientandoli poi a Ninive.
L’anno successivo, con la occupazione di Dastagerd, provocò una rivolta tra i Persiani ed il conseguente rovesciamento del re Cosroe II Parviz.
Il successore di questi, Kavadh Shiroe fu costretto alla restituzione dei territori e delle sacre Reliquie trafugate a Eraclio, il quale riportò trionfalmente la Croce a Gerusalemme consegnandola al patriarca Zaccaria.
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Giorgio Vasari | Le vite de' più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani, da Cimabue insino a' tempi nostri | Piero della Francesca
Art in Tuscany | Giorgio Vasari's Lives of the Artists | Piero della Francesca
Birgit Laskowski, Piero della Francesca, collana Maestri dell'arte italiana, Gribaudo, Milano 2007. ISBN 978-3-8331-3757-0
Attilio Brilli, Borgo San Sepolcro. Viaggio nella città di Piero, Città di Castello, Tibergraph Editrice, 1988.
Luca Madrignani (21-10-2007). Insurrezione e lotta armata a Sansepolcro. Patria Indipendente: pp. 25-27
Il Museo di Piero della Francesca sorge nell’antico Palazzo della Residenza di Sansepolcro, uno dei più rappresentativi di tutta la Toscana. All’interno, su una parete della Sala dei Conservatori, fu affrescata intorno al 1460, più o meno in contemporanea con l’altrettanto famosa Madonna del parto di Monterchi, la celebre Resurrezione, opera, a ragione, definita dallo scrittore inglese Aldous Huxley “la più bella pittura del mondo”. Proprio da questa illustre presenza scaturì, già nel Cinquecento, l’idea di riunire in questa stanza un gruppo di opere d’arte realizzando così la prima collezione artistica cittadina. Questo stesso ambiente oggi, accanto al celebre affresco, conserva le altre opere che Piero eseguì per la sua città natale alla quale rimase sempre legato.
Museo Civico, Via Niccolò Aggiunti, 65, 52037 Sansepolcro Arezzo | www.museocivicosansepolcro.it
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La Casa Vacanze Podere Santa Pia è situata nelle immediate vicinanze del paese della Maremma, centrale per la visita ad alcune delle più famose emergenze storiche, naturalistiche e artistiche della Toscana.
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Case vacanza in Toscana | Podere Santa Pia
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Podere Santa Pia |
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Podere Santa Pia, giardino |
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Spiaggia Cala Violina |
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Sansepolcro |
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Siena, duomo |
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Loggia del Bigallo, Firenze |
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Val d'Orcia" tra Montalcino Pienza e San Quirico d’Orcia. |
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Arezzo |
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Massa Marittima |
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Questo articolo è basato sugli articoli Esaltazione della Croce e Eraclio I di Bisanzio dell' enciclopedia Wikipedia ed è rilasciato sotto i termini della GNU Free Documentation License.
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