Piero della Francesca

Giorgio Vasari | Le vite | Piero della Francesca


Opere in ordine cronologico


Polittico della Misericordia

Battesimo di Cristo

San Girolamo penitente


San Girolamo e il donatore Girolamo Amadi,


Sigismondo Pandolfo Malatesta in preghiera davanti a san Sigismondo

Ritratto di Sigismondo Pandolfo Malatesta,

Storie della Vera Croce
       Morte di Adamo
       Adorazione del sacro legno e incontro di Salomone con        la Regina di Saba
       Sollevamento del legno della Croce
       Annunciazione
       Vittoria di Costantino su Massenzio
       Tortura dell'ebreo
       Ritrovamento e verifica della vera Croce
       Battaglia di Eraclio e Cosroè
       Profeta Geremia
       Angelo

Maria Maddalena

Polittico di Sant'Agostino


San Giuliano

Madonna del parto

Resurrezione

San Ludovico di Tolosa

Polittico di Sant'Antonio

Doppio ritratto dei Duchi di Urbino, sul verso Trionfo di Federico da Montefeltro e di Battista Sforza

Pala di Brera

Flagellazione di Cristo

Ercole

Madonna di Senigallia

Natività

Madonna col Bambino e quattro angeli






 





 
Arte in Toscana
             
 
Piero della Francesca, Vittoria di Costantino su Massenzio, affresco (322 x 764 cm), Basilica di San Francesco, Arezzo
 
       
   

Piero della Francesca | Storie della Vera Croce, 1452-1466, Vittoria di Costantino su Massenzio


   
   
La Vittoria di Costantino su Massenzio è un affresco (322x764 cm) di Piero della Francesca e aiuti, facente parte delle Storie della Vera Croce nella cappella maggiore della basilica di San Francesco ad Arezzo, databile al 1458-1466. L'affresco fu probabilmente dipinto nella seconda parte dei lavori, dopo il soggiorno del pittore a Roma (1458-1459), dove probabilmente vide la Colonna Traiana e gli antichi sarcofagi, da cui trasse ispirazione per le due scene di battaglia del ciclo affrescato. Un'altra fonte di ispirazione potrebbero esser gli arazzi fiamminghi, caratterizzati da una densità compositiva simile a quella dei fregi romani, che Piero aveva probabilmente avuto modo di vedere a Rimini.


Piero della Francesca, Vittoria di Costantino su Massenzio (dettaglio), affresco (322 x 764 cm), Basilica di San Francesco, Arezzo
Piero della Francesca, Vittoria di Costantino su Massenzio (dettaglio), affresco (322 x 764 cm), Basilica di San Francesco, Arezzo


Descrizione e stile

   

Nella scena precedente del Sogno di Costantino, un angelo aveva consegnato all'imperatore Costantino una piccola croce, simbolo della Vera Croce di Cristo (In hoc signo vinces), con il quale affrontare la battaglia decisiva contro il rivale Massenzio (battaglia di Ponte Milvio del 28 ottobre 312). In seguito a tale vittoria Costantino, secondo la leggenda, si sarebbe convertito al Cristianesimo ed avrebbe dato libertà di culto in tutto l'impero (editto di Milano, 313).

Lo stato di conservazione dell'affresco è fortemente compromesso, ma nella Graphische Sammlung di Düsseldorf si conserva una copia ad acquerello della scena di Johann Anton Ramboux del 1820, dove l'opera compare in condizioni migliori.

La scena è composta in maniera compatta, con l'esercito di Costantino a sinistra che avanza deciso e vittorioso dietro l'imperatore. Egli, con la sola imposizione della croce divina, mette in fuga l'esercito avversario, che nella parte destra se la dà a gambe a rotta di collo. Il diverso trattamento dei due eserciti è reso con efficacia grazie a un diverso uso compositivo delle linee prevalenti: orizzontali e verticali nella parte sinistra, diagonali nella parte destra.

Al centro si trova un suggestivo paesaggio fluviale del Tevere, che divide le due metà e spinge lo sguardo dello spettatore in profondità. Anche in questo caso, come nel Battesimo di Cristo o in altre opere, Piero trattò la superficie dell'acqua a specchio, dove si riflettono il cielo, gli alberi e le case. Il paesaggio è estremamente sereno e idilliaco (con viandanti sulla riva, uccelli che galleggiano sull'acqua), in netto contrasto con la battaglia in primo piano. Come nel Battesimo il fiume si interrompe innaturalmente in primo piano, senza riflettere i personaggi principali: la presenza del corso d'acqua è solo suggerita dal cavallo che vi è affondato e cerca di riguadagnare la riva.

Costantino ha le fattezze e l'inconfondibile berretta dell'imperatore bizantino Giovanni VIII Paleologo, che venne in Italia per il concilio di Ferrara-Firenze del 1438-1439. In quell'occasione venne effigiato da Pisanello su una famosa medaglia, dalla quale Piero trasse il profilo, usato anche in altre opere come la Flagellazione di Cristo. La presenza della citazione va spiegata nel quadro storico della riunione tra Chiesa latina e Chiesa greca, promosso proprio dal concilio, che vedeva nel simbolo dell'imperatore colui che avrebbe salvato l'Europa dalla minaccia ottomana. L'affresco poteva quindi essere letto come un'esortazione a una nuova crociata contro i Turchi dopo la caduta di Costantinopoli (1453), fortemente promossa, pur senza successo, da Pio II, con il quale Piero ebbe molteplici contatti.

I soldati sono rappresentati a cavallo, raggruppati fittamente in un groviglio dal quale spuntano i fastosi cimieri degli elmi ed una foresta di lance e di bandiere colorate. L'insegna araldica dell'aquila simboleggia il potere imperiale, e la sua stessa figura, in campo oro con verso rosso, è rivolta minacciosa contro il nemico, con il becco aperto. La bandiera del drago degli avversari ha i colori invertiti: recto rosso e verso oro. Un simile effetto "a scacchiera" è dato dall'alternanza di colori chiari a scuri dei cavalli, che permette di distinguere in profondità i vari piani. L'effetto di moltitudine degli eserciti è dato soprattutto dalle lance, che superano di gran lunga il numero dei cavalieri visibili. La lancia più avanzata dell'esercito di Costantino, di colore bianco, si trova davanti all'imperatore stesso e ne esalta elegantemente il profilo. Nello schieramento opposto esisteva una figura, ormai perduta, con una berretta simile a quella dell'imperatore, ma dai colori invertiti.

Da un punto di vista formale, i soldati dell'affresco sono rappresentati con grande fantasia, mescolando cotte e armature quattrocentesche, dalle forme vistose, con l'abbigliamento militare degli antichi romani.
Nell'insieme la battaglia non dà un effetto dinamico, come d'altronde non lo dà il suo più concitato pendant sulla parete opposta con la Battaglia di Eraclio e Cosroè. Questa scena in particolare assomiglia più a una parata, con movimenti solenni e rallentati, che si congelano soprattutto al centro, nel braccio teso e nello sguardo fisso di Costantino, per spegnersi completamente nel paesaggio centrale.

 

Piero della Francesca, Vittoria di Costantino su Massenzio, dettagli

   
   
Piero della Francesca, Vittoria di Costantino su Massenzio (dettaglio), affresco (322 x 764 cm), Basilica di San Francesco, Arezzo
Piero della Francesca, Vittoria di Costantino su Massenzio (dettaglio), affresco (322 x 764 cm), Basilica di San Francesco, Arezzo
 
   

Piero della Francesca
(Sansepolcro, 1416-1417 circa – Sansepolcro, 12 ottobre 1492)

Piero della Francesca, un genio della pittura — e della matematica, e della geometria, e dell’architettura, e probabilmente della filosofia — non solo rivoluzionò la storia della pittura e segnò il passaggio dal medioevo al rinascimento introducendo quella che Salvatore Settis ha chiamato “la sua arma assoluta”, la prospettiva; ma consegnò al nostro patrimonio, e a quello dell’umanità, opere di una tale altezza intellettuale e spirituale, e nello stesso tempo di una tale capacità di esortazione civile e di rifl essione politica, da destare negli spettatori un’emozione profonda, e da influenzare non solo i suoi contemporanei, ma, con la sua riscoperta ottocentesca, il nascere stesso dell’arte del Novecento.




Piero della Francesca | Opere


Lista di opere (dipinti su tavola e affreschi) in ordine cronologico
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* Madonna col Bambino, 1440 circa, tempera su tavola, 53x41 cm, collezione privata, Italia
* Polittico della Misericordia, 1444-1465, tecnica mista su tavola, 273x330 cm, Museo Civico, Sansepolcro
* Battesimo di Cristo, 1440-1460 (datazione incerta), tempera su tavola, 167x116 cm, National Gallery, Londra
* San Girolamo penitente, 1450, tempera su tavola, 51x38 cm, Gemäldegalerie, Berlino
* San Girolamo e il donatore Girolamo Amadi, 1450 circa, tempera su tavola, 49x42 cm, Gallerie dell'Accademia, Venezia
* Sigismondo Pandolfo Malatesta in preghiera davanti a san Sigismondo, 1451, affresco, 257x345 cm, Tempio Malatestiano, Rimini
* Ritratto di Sigismondo Pandolfo Malatesta, 1451-1460, tecnica mista su tavola, 44,5x34,5 cm, Louvre, Parigi
* Storie della Vera Croce, 1452-1466, affreschi, Basilica di San Francesco, Arezzo
       Morte di Adamo, 390x747 cm
       Adorazione del sacro legno e incontro di Salomone con la Regina di Saba, 336x747 cm
       Sollevamento del legno della Croce (esecuzione di Giovanni da Piamonte), 356x190 cm
       Annunciazione, 329x193 cm
       Vittoria di Costantino su Massenzio, 322x764 cm
       Tortura dell'ebreo (con Giovanni da Piamonte), 356x193 cm
       Ritrovamento e verifica della vera Croce, 356x747 cm
       Battaglia di Eraclio e Cosroè, 329x747 cm
       Eraclio riporta la Vera Croce a Gerusalemme, 390x747 cm
       Profeta Ezechiele (esecuzione di Giovanni da Piamonte), base 193 cm
       Profeta Geremia, 245x165 cm
       Angelo, frammento, base 70 cm
       Cupido, base 70 cm
* Polittico di Sant'Agostino, 1454-1469, tecnica mista su tavola, smembrato e parzialmente disperso
       Sant'Agostino, 133x60 cm, Museu Nacional de Arte Antiga, Lisbona
       San Michele Arcangelo, 133x59,5 cm, National Gallery, Londra
       San Giovanni Evangelista, 131,5x57,8 cm, Frick Collection, New York
       San Nicola da Tolentino, 136x59 cm, Museo Poldi Pezzoli, Milano
       Santa Monica, 39x28 cm, Frick Collection, New York
       Santo agostiniano, 39x28 cm, Frick Collection, New York
       Sant'Apollonia, 39x28 cm, National Gallery of Art, Washington
       Crocifissione, 37,50x41 cm, Frick Collection, New York
* San Giuliano, 1454-1458, affresco frammentario staccato, 130x80 cm, Museo Civico, Sansepolcro
* Maria Maddalena, 1460-1466, affresco, 190x105 cm, Duomo, Arezzo
* Madonna del parto, 1455-1465, affresco staccato, 260x203 cm, Museo della Madonna del Parto, Monterchi
* Resurrezione, 1450-1463, affresco, 225x200 cm, Museo Civico, Sansepolcro
* San Ludovico di Tolosa, 1460, affresco frammentario staccato, 123x90 cm, Museo Civico, Sansepolcro
* Polittico di Sant'Antonio, 1460-1470, tecnica mista su tavola, 338x230 cm, Galleria nazionale dell'Umbria, Perugia
* Doppio ritratto dei Duchi di Urbino, sul verso Trionfo di Federico da Montefeltro e di Battista Sforza, 1465-1472 circa, olio su tavola, 47x33 cm ciascun pannello, Uffizi, Firenze
* Pala di Brera, 1469-1474, tecnica mista su tavola, 248x170 cm, Pinacoteca di Brera, Milano
* Flagellazione di Cristo, 1470 circa, tecnica mista su tavola, 58,4x81,5 cm, Galleria Nazionale delle Marche, Urbino
* Ercole, 1470 circa, affresco staccato, 151x126 cm, Isabella Stewart-Gardner Museum, Boston
* Madonna di Senigallia, 1470-1485, olio su carta riportata su tavola, 61x53,5 cm, Galleria nazionale delle Marche, Urbino
* Natività, 1470-1485, olio su tavola, 124x123 cm, National Gallery, Londra
* Madonna col Bambino e quattro angeli, 1475-1482, tecnica mista su tavola, 107,8x78,4 cm, Clark Art Institute, Williamstown (Massachusetts)


Giorgio Vasari | Le vite de' più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani, da Cimabue insino a' tempi nostri | Piero della Francesca
Art in Tuscany | Giorgio Vasari's Lives of the Artists | Piero della Francesca

Birgit Laskowski, Piero della Francesca, collana Maestri dell'arte italiana, Gribaudo, Milano 2007. ISBN 978-3-8331-3757-0

Attilio Brilli, Borgo San Sepolcro. Viaggio nella città di Piero, Città di Castello, Tibergraph Editrice, 1988.

Luca Madrignani (21-10-2007). Insurrezione e lotta armata a Sansepolcro. Patria Indipendente: pp. 25-27

Il Museo di Piero della Francesca sorge nell’antico Palazzo della Residenza di Sansepolcro, uno dei più rappresentativi di tutta la Toscana. All’interno, su una parete della Sala dei Conservatori, fu affrescata intorno al 1460, più o meno in contemporanea con l’altrettanto famosa Madonna del parto di Monterchi, la celebre Resurrezione, opera, a ragione, definita dallo scrittore inglese Aldous Huxley “la più bella pittura del mondo”. Proprio da questa illustre presenza scaturì, già nel Cinquecento, l’idea di riunire in questa stanza un gruppo di opere d’arte realizzando così la prima collezione artistica cittadina. Questo stesso ambiente oggi, accanto al celebre affresco, conserva le altre opere che Piero eseguì per la sua città natale alla quale rimase sempre legato.
Museo Civico, Via Niccolò Aggiunti, 65, 52037 Sansepolcro Arezzo | www.museocivicosansepolcro.it

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The interactive website, Piero della Francesca: The Legend of the True Cross | Piero della Francesca's fresco cycle--one of the most important monuments of Early Renaissance Italian painting--is presented here, on-line in a 3-D walk-through interactive model. Created by an art historian, three computer graphics experts, and a photographer, the model offers movement through the space of the chapel in any direction to view the paintings, some of which are more than forty feet above the floor. Navigation is directed by manipulating a mouse, or simply clicking through a "guided tour" that traces the complex narrative path in chronological sequence. Audio commentary clicks on and off. Behind each visual field are astonishingly beautiful high resolution images brought up with a click of the mouse for detailed viewing. There is no other computerized art historical presentation of comparable visual quality and scholarly depth. It is offered free of charge.

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Navigate in Vittoria di Costantino su Massenzio

 

 

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Le Opere di Piero della Francesca | Itinerario Sansepolcro Monterchi Arezzo

L’itinerario alla scoperta delle opere di Piero della Francesca, nella provincia di Arezzo, si snoda tra la Valtiberina, toccando le località di Sansepolcro e Monterchi, borgo natìo della madre Monna Romana, e la città di Arezzo.
L'Alta valle del Tevere, o Valtiberina, è il lembo più orientale della Toscana e trae il nome dal fiume che l'attraversa in tutta la sua lunghezza, fino al confine con l'Umbria. La Valtiberina fu confine e insieme punto d'incontro tra civiltà diverse, l'umbra e l'etrusca, la bizantina e la longobarda. Piero della Francesca, già nel natio Borgo San Sepolcro, intuì il segreto dello spazio e della luce e lo tradusse in pittura.
Il Museo Civico di Sansepolcro, città natale dell’artista, ospita quattro opere, il Polittico della Misericordia, la Resurrezione, il San Giuliano e il San Ludovico.
Lasciata Sansepolcro l’itinerario continua a Monterchi, nella Val Cerfone. Per questo borgo, adagiato su una collina al confine con l’Umbria, Piero della Francesca realizzò lo straordinario affresco della Madonna del Parto per l’antica chiesa di Santa Maria a Momentana.
L’itinerario nella terra di Piero prosegue e termina in Arezzo. Splendida città posta su una collina nella Toscana orientale a ridosso dell’Appennino Tosco-Romagnolo, fu una delle maggiori città etrusche e successivamente una strategica città romana. Piero della Francesca lasciò in questa città una delle più alte testimonianze pittoriche dell’arte del Rinascimento. La Basilica di San Francesco ospita nella cappella Bacci il ciclo affrescato della Leggenda della Vera Croce, il capolavoro che l’artista eseguì per la chiesa francescana tra il 1452 e il 1466 circa e nel Duomo di Arezzo, in fondo alla navata sinistra, è collocato l’affresco raffigurante la Maddalena.

AREZZO

Basilica di San Francesco | Leggenda della Vera Croce

All'unanimità è considerato il suo capolavoro, il ciclo di affreschi nel coro della Basilica di San Francesco – restaurato nella prima metà degli anni ‘90 con il contributo determinante di Banca Etruria [www.pierodellafrancesca.it] e visibile, oggi, nelle 12 scene create da Piero in tutta la loro coinvolgente teatralità – rappresenta un’umanità che tende all’icona nella sua perfezione terrestre, umana, dove la leggenda, ridotta all’essenziale, assume una risonanza epica.

Duomo | Santa Maria Maddalena

Solidamente dipinta attraverso una geometria del colore levigata e pura, la figura, caratterizzata dagli elementi tipici dell’iconografia della Maddalena, ispira un senso grave e solenne di sacralità.

Piero nella sua Terra | www.mostrapierodellafrancesca.it


 


Piero della Francesca, Madonna del parto (dettaglio), Museo della Madonna del Parto, Monterchi
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