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Walking in Tuscany
             
 
Rocca d'Orcia en Rocca di Tentennano

N L    E N G

Rocca d'Orcia, Rocca di Tentennano


album Surroundings
       
   


Castiglione d'Orcia


   
   

Nel cuore della Terra di Siena c’è un paesaggio perfetto, essenziale. Lo compongono le colline, i calanchi, il corso sinuoso del fiume, i cipressi che coronano isolati le alture o che seguono, in ordinati filari, l’andamento delle strade.

Sui colli, borghi e monumenti isolati di straordinario fascino sorvegliano boschi di querce, oliveti, i vigneti dove si producono il Brunello e gli altri grandi vini di questa parte di Toscana. A occidente chiude il paesaggio il Monte Amiata, il più alto vulcano spento d’Italia.

Il fiume che ha dato il nome alla Val d'Orcia è poco più di un torrentello: per buona parte dell’anno si prosciuga o quasi con la calura dell’estate, ma, con le piogge dell’autunno, diventa un fiume impetuoso che sembra voler travolgere ogni cosa; nasce sui colli, tra Radicofani e Sarteano, scende al centro di un’ampia conca coltivata, poi piega progressivamente a occidente, sfiora i colli di Pienza, San Quirico, Montalcino e Castiglione; schiva l’Amiata sprofondando in una forra selvaggia, prosegue tra le colline dell’alta Maremma; infine si getta nell’Ombrone.

L’acqua, naturalmente, non è solo quella dell’Orcia e dei suoi affluenti. A Bagno Vignoni come a Bagni San Filippo, le acque termali che salgono dal cuore del vulcano tornano alla luce con prepotenza, formano concrezioni di rara bellezza, offrono benessere e salute, da millenni, a un pubblico che arriva anche da molto lontano.

Posto sulla sommità di una dorsale, Castiglione d’Orcia è un piccolo centro prevalentemente agricolo e artigianale.

Rocca d'Orcia (detta anche Rocca a Tentennano o Rocca di Tintinnano) è una frazione del comune di Castiglione d'Orcia.
Le origini della Rocca sono quasi certamente etrusche: negli orti del paese sono stati trovati frammenti di ceramica etrusca e romana.

Dal Vivo d’Orcia, una delle frazioni del Comune di Castiglione, un breve e piacevole percorso ci conduce verso le sorgenti del fiume Vivo, e all’attiguo eremo camaldolese dell’Ermicciolo.



Castiglione d'Orcia

   
   

Castiglione d'Orcia è situato al centro della Val d'Orcia, a poca distanza dalla strada statale Cassia, arroccato su una collina, propaggine della pendice settentrionale del monte Amiata, a lato della valle, comprende anche le frazioni di Rocca d'Orcia, borgo medievale situato su un colle roccioso impervio sopra il quale svetta la Rocca di Tentennano (o Tintinnano), e di Bagni San Filippo, località termale.


Storia



Si hanno notizie del centro dal 714 quando era certamente possedimento degli Aldobrandeschi e aveva il nome di Petra. Nel 1252 divenne Libero Comune, ma la sua indipendenza durò al massimo un secolo; nel 1274 venne incluso nella Contea di Santa Fiora con la spartizione dei possedimenti della famiglia Aldobrandeschi. Nel Trecento si sa con certezza che era già possedimento di Siena, che successivamente la concesse a famiglie potenti in cambio di favori di natura finanziara, come i Piccolomini prima e i Salimbeni successivamente, che usarono Castiglione d'Orcia proprio come una delle basi per la loro rivolta contro i senesi. Successivamente Castiglione passò in mano ai fiorentini, che nel 1605 la affidarono ai nobili bolognesi della famiglia Riario.

Monumenti e luoghi di interesse

 

Palazzo Cervini, Vivo d'Orcia


Il monumento più conosciuto all'interno del territorio comunale di Castiglione d'Orcia è senz'altro la torre della Rocca di Tentennano. Questo imponente cassero è posto sulla cima di un colle calcareo che svetta sulla val d'Orcia e sovrasta il piccolo borgo medievale di Rocca d'Orcia. La rocca fu da sempre un insediamento strategico per le sentinelle che sorvegliavano la Val d'Orcia tra il IX e il XIV secolo. Fu teatro di un duro scontro fra la famiglia dei Salimbeni e la Repubblica di Siena, la quale riuscì a riottenerla nel 1408. Dopo altri due secoli di utilizzo come punto di vedetta, la rocca fu di nuovo teatro dell'ultimo scontro che la vide protagonista, nel XVI secolo fra senesi e fiorentini. Da notare che in entrambe le battaglie la Rocca fu conquistata solo grazie a tradimenti delle forze che la presidiavano. Sebbene molte persone ritengano la Rocca di Tentennano parte integrante del paese di Castiglione d'Orcia, è giusto sottolineare che storicamente i due borghi, per quanto vicini, hanno sempre seguito vicende storiche ben distinte, almeno fino al 1777, anno in cui il Comune della Rocca è stato fuso con quello di Castiglione.

Altra rocca importante è quella Aldobrandesca, sulla sommità di Castiglione d'Orcia, che "guarda" quella di Tentennano, mentre di notevole interesse artistico sono la Piazza il Vecchietta, dedicata a Lorenzo di Pietro (1412-1480) detto appunto il Vecchietta nato a Castiglione. La piazza è situata nel cuore del centro storico e è sede del Comune: in pendio e lastricata con un acciottolato in pietre non lavorate, ha al centro una pozzo in travertino del XV secolo. All'interno del palazzo del comune è conservato un affresco di scuola senese (Madonna con Bambino e due Santi) proveniente da Rocca d'Orcia. Altri monumenti da visitare sono la chiesa di Santa Maria Maddalena e la pieve dei Santi Stefano e Degna. La Chiesa di Santa Maria Maddalena ha origine romanica e restaurata di recente. La pieve dei Santi Stefano e Degna è stata sempre considerata il più significativo edificio religioso di Castiglione, la facciata è cinquecentesca mentre l'impianto è romanico. La chiesa è considerata per la ricchezza delle opere d'arte in essa contenute, tra queste una Madonna col Bambino di Simone Martini e un'altra Madonna col Bambino di Pietro Lorenzetti. Fra i luoghi di culto vanno segnalati inoltre la chiesa e la grotta di San Filippo Benizi, la chiesa di San Biagio, la chiesa della Compagnia di San Giovanni Battista, la chiesa della Madonna delle Querce, la chiesa della Madonna delle Grazie di Manno, la chiesa di San Sebastiano, la chiesa di San Simeone e l'eremo del Vivo con la pieve di San Marcello e l'oratorio di San Bartolomeo.





Galleria fotografica Castiglione d'Orcia e Rocca d'Orcia

 

   
RoccaDOrciaPanorama   RoccaDOrciaTintinnano3   RoccaDOrciaTintinnano1

Rocca d'Orcia, seen from Bagno Vignoni

 

  Rocca d'Orcia  

The Castle Rocca Tintinnano (also called Tentennano or Tintennano) in Rocca d’Orcia, Castiglione d’Orcia

 

RoccaDOrciaChiesaSanSimeone1   Chiesa di San Sebastiano, Rocca d'Orcia   Ex-Church Chiesa del Palazza on Piazza Cisterna in Rocca d’Orcia, Castiglione d’Orcia, Val d’Orcia

Chiesa di San Simeone

 

  Chiesa di San Sebastiano, Rocca d'Orcia   Ex-Church Chiesa del Palazzo on Piazza Cisterna in Rocca d’Orcia, Castiglione d’Orcia, Val d’Orcia
Vivo d'orcia, facciata   Vivo d'orcia, L’ Ermicciolo), l'abside   Vivo d'orcia 036
L’ Ermicciolo, facciata  

L’ Ermicciolo, l'abside

 

  Seccatoi, nella vicinanza dell’Ermicciolo,

Le Briccole

Le Briccole sono un complesso poderale con una piccola chiesa romanica intitolata a San Pellegrino e situato in prossimità della strada Cassia a circa un chilometro a sud di Gallina, una piccola frazione del comune di Castiglione d'Orcia.

Abricula è il nome della XI stazione del diario di viaggio di Sigerico, arcivescovo di Canterbury di ritorno da Roma dove si era recato in pellegrinaggio per ricevere il Pallio, o mantello vescovile, direttamente dalle mani di papa Giovanni VI. È questa una delle relazioni di viaggio lungo la Via Francigena tra le più antiche e più famose, risale al 990 d.C. e descrive con precisione le 79 tappe del suo itinerario, "submansiones de Roma usque ad mare". Scendendo da Sancte Peitr in Pail, X stazione, dirigendosi verso la XII, Sancte Quiric, si giungeva all'XI stazione, Abricula, individuabile con le Briccole basse o Briccole di sotto.

Nel medioevo fu dunque un ospizio per i pellegrini e viaggiatori, dedicato a San Pellegrino, appartenuto in origine ai monaci Camaldolensi di Vivo d'Orcia e successivamente dipendente dalla Badia di San Pietro in Campo.
All'ospitale - come riporta lo storico Emanuele Repetti - si riferiscono varie pergamene dei secoli XI, XII e XIII della Badia di S Mustiola di Siena.
[2]


 

Castiglione d'Orcia e la Val d'Orcia

 

Enlarge map Val d'Orcia

 

 

   
Vivo d'Orcia | Eremo in estate [Copyright © All rights reserved by Bruno Brunelli]



Vivo d'Orcia e' un piccolo borgo che si trova alle pendici del monte Amiata, a 870 m. s.l.m., ed e' ricco di storia e fascino: nel suo territorio si trovano le sorgenti del torrente Vivo d'Orcia, che alimentano l'acquedotto di Siena. La zona delle sorgenti e' detta dell'Ermicciolo perche' vi sorge un antico e piccolo romitorio dedicato a San Benedetto, dipendente dall'Eremo che si trova subito sotto il borgo di Vivo e che e' stato trasformato in Palazzo nel corso dei secoli. Il 22 marzo, in occasione della Festa delle Acque, e' possibile vedere la sorgente del Vivo, che erompe dalle rocce. Il sentiero che si snoda dall'Ermicciolo all'Eremo, lungo il percorso del fiume, ci permette di compiere una delle piu' belle escursioni di tutto il comprensorio del Monte Amiata.L’itinerario si sviluppa in gran parte in un grande bosco di castagni secolari, e l’ombra rende la passeggiata particolarmente piacevole nella stagione calda.
Accanto all’eremo potremo vedere gli antichi “seccatoi”, che servivano per l’esiccazione delle castagne.[1]


 

Borgo dell'Eremo
e la Chiesa di San Marcello

Tutta la zona che circonda la Val d’Orcia e l’Amiata, per la sua origine vulcanica è ricca di acque termali. Da Castiglione d'Orcia si incontrano a pochi chilometri le terme di Bagni San Filippo, Bagno Vignoni, San Casciano dei Bagni, Chianciano e Montepulciano.
Bagni San Filippo è una piccola stazione termale del comune di Castiglione d'Orcia immersa nel verde dei boschi del Monte Amiata in una zona di grande interesse naturalistico celebre per i suoi numerosi alberi monumentali. Il paesaggio si caratterizza per i depositi calcarei formati dalle acque che sgorgano dalle rocce e che creano concrezioni abbondanti lungo il torrente Rondinaia, detto Fosso Bianco. La più imponente ci appare come una cascata solidificata ed è conosciuta come la Balena Bianca.
Aticamente le acque termali del borgo erano già note ai romani, come testimoniano alcuni ritrovamenti archeologici. Furono frequentate nel 1485 da Lorenzo il Magnifico e nel 1635 dal Granduca Ferdinando II, nel tentativo di liberarsi da un persistente "mal di capo". I Bagni, ristrutturati nel 1566 per volontà di Cosimo I de' Medici, raggiunsero fama e prestigio grazie alla citazione di Machiavelli nell’opera la "Mandragola". Alla fine del Settecento Giorgio Santi effettuò una prima analisi chimica delle acque e nell'Ottocento Antonio Targioni Tozzetti le studiò accuratamente, mentre Giuseppe Giuli dopo averne steso una descrizione chimica ne valutò le proprietà terapeutiche.

 
Bagni San Filippo, Balena Bianca
Bagno Vignoni è un minuscolo ed affascinante borgo del comune di San Quirico d'Orcia raccolto attorno alla grande vasca che costituiva l'antica struttura termale. Questa singolarità urbanistica pone anziché la piazza lo specchio d'acqua al centro del paese, rendendolo davvero unico. Introno a questo elemento si sviluppa il centro del villaggio, ricalcando alcuni aspetti propri degli impianti termali romani. Di fianco alle abitazioni e alle locande fu edificata in un secondo tempo la chiesa di San Giovanni Battista dove attualmente è possibile vedere il frammento restaurato dell’affresco raffigurante Cristo risorto attribuito a Ventura Salimbeni, originariamente situato nella cappella di santa Caterina. Dalla vasca, oltrepassato un ponte porticato, le acque raggiungevano le terme e poi andavano ad alimentare una serie di mulini disposti sul ripido ciglio degradante verso il fiume.

Bagno Vignoni nasce come stazione termale nel medioevo, anche se le sorgenti calde furono sfruttate anche in età romana, come ci conferma il ritrovamento di una epigrafe dedicatoria in latino. Il nome deriva dal castello di Vignoni eretto su una vicina altura nel XI secolo. Nel XII secolo il “Bagno” era di proprietà della famiglia Tignosi, signori di Tintinnano, ora Rocca d’ Orcia, sotto la cui signoria rimase fino alla fine del ‘200. All’inizio del ‘300 passò in possesso della famiglia senese dei Salimbeni insieme ai castelli e ai borghi circostanti, a cui rimase fino al 1417 quando il secondo marito di Antonia Salimbeni, Attendolo Sforza, lo vendette al comune di Siena. Le cronache dell'epoca riportano che Caterina da Siena soggiornò più volte a Bagno Vìgnoni, portata dalla madre che intendeva distoglierla dal proposito di farsi monaca. Ma sono molti i personaggi illustri che con la loro presenza attestano la fortuna delle terme, come papa Pio II Piccolomini e Lorenzo il Magnifico, che vi trascorse un periodo nel 1490. Nel ‘500 il dotto senese Lattanzio Tolomei dettò un'iscrizione votiva dedicata alle Ninfe con versi in greco scolpiti su una lapide tuttora visibile su uno dei pilastri del loggiato di santa Caterina.

 


Bagno Vignoni


Bagno Vignoni, fonte

Villa La Foce Villa è la casa della famiglia Origo, e si trova in località La Foce a Chianciano Terme.
Quando Antonio e Iris Origo acquistarono la tenuta di La Foce chiamarono l'architetto inglese Cecil Pinsent - che aveva già lavorato a lungo per Bernard Berenson a Villa I Tatti a Firenze - per ristrutturare gli edifici principali e creare un ampio giardino. Quest'ultimo è stato concepito per valorizzare la casa rinascimentale ed espandere la vista spettacolare sulla Val d’Orcia e il monte Amiata. L'armonia tra edifici, giardino e natura fa di La Foce un esempio ideale dell’evoluzione architettonica e culturale della Toscana nel XX secolo. 

Il giardino è cresciuta a poco a poco, tra il 1925 e il 1939. La casa è circondata da un giardino formale italiano diviso in geometrico 'stanze' da siepi di bosso, con piante di limoni in vasi di terracotta. Scale di travertino portano alla roseto e a un pergolato ricoperto di glicine e delimitato da siepi di lavanda. Pendii terrazzati salgono dolcemente su per il colle, dove ciliegi, pini e cipressi crescono tra ginestra selvatica, timo e rosmarino, e un lungo viale di cipressi porta ad una statua di pietra del XVII secolo. Un sentiero attraversa il bosco e collega il giardino con il cimitero di famiglia, considerato una delle migliori creazioni di Pinsent. 

Oggi La Foce è fulcro di molte attività culturali: il festival Incontri in Terra di Siena organizza concerti e mostre d’arte contemporanea e archeologia etrusca (con reperti provenienti dalla necropoli di Tolle nella proprietà) e diverse manifestazioni assicurano un interesse vivace in ogni stagione.


 

La Foce, garden

Il giardino e la vista spettacolare sull'incantevole Val d'Orcia, con vedute del Monte Amiata sullo sfondo


Villa la Foce indirizzo: Strada della Vittoria - Loc. La Foce

Orari di apertura
: il giardino è aperto al pubblico tutti i mercoledì pomeriggio (tutto l’anno) e il primo week-end dei mesi di aprile, maggio, giugno ed ottobre. Gruppi organizzati (di almeno 20 partecipanti) possono richiedere una visita in altri giorni. Le visite guidate partono dal cortile della fattoria.
Visite guidate soltanto
il mercoledì pomeriggio
da novembre a marzo: ore 15.00 e 16.00 
da aprile a ottobre: 15.00, 16.00, 17.00, 18.00 

il primo week-end dei mesi di aprile, maggio, giugno e ottobre 
ogni ora: 10,00-12,00 ; 15,00-18,00


Gardens in Tuscany | Villa La Foce


Villa La Foce Estate | La Foce - 61, Strada della Vittoria -53042 Chianciano Terme - Siena | www.lafoce.com

La famosa strada con i cipressi è stata ideata dall’architetto Cecil Pinsent, lo stesso che si occupò della realizzazione della Villa e dei giardini della Foce. La strada porta all'interno della Riserva Naturale di Lucciola Bella.

La Riserva Naturale Lucciola Bella, situata a sud-est dellà cittadina di Pienza, lungo la strada che dalla Val d’Orcia porta a Chianciano Terme, circoscrive un piccolo angolo del famoso paesaggio delle Crete Senesi, che qui ha le sue ultime propaggini orientali. Il fiume Orcia, che nasce pochi chilometri ad oriente, sul Monte Cetona, scorre ai piedi dell’area protetta formando un largo letto ciottoloso. Ai confini della Riserva l’Orcia riceve il torrente Miglia e il lungo torrente Formone, che arriva dalle pendici amiatine., situata a sud-est dellà cittadina di Pienza, lungo la strada che dalla Val d’Orcia porta a Chianciano Terme, circoscrive un piccolo angolo del famoso paesaggio delle Crete Senesi, che qui ha le sue ultime propaggini orientali. Il fiume Orcia, che nasce pochi chilometri ad oriente, sul Monte Cetona, scorre ai piedi dell’area protetta formando un largo letto ciottoloso. Ai confini della Riserva l’Orcia riceve il torrente Miglia e il lungo torrente Formone, che arriva dalle pendici amiatine.
 

La famosa strada con i cipressi,
Villa La Foce


L’elemento saliente della Riserva Naturale è certamente costituito dal paesaggio dei calanchi e soprattutto delle biancane, forme erosive caratteristiche del paesaggio delle Crete Senesi legate principalmente alla pratica del pascolo, che ospitano importanti ed esclusivi aspetti vegetazionali e ornitologici. In questi terreni in gran parte nudi si è sviluppata infatti una particolare vegetazione, costituita da piante particolarmente adattate alla aridità, alla salinità e alla forte erosione a cui sono sottoposte le argille. Di questa interessante vegetazione fa parte l’assenzio, un piccolo cespuglio aromatico dalle foglie sfrangiate di color verde-azzurognolo, specie esclusiva dei terreni argillosi in erosione della Toscana e dell’Emilia Romagna. Accanto all’assenzio crescono la scorzonera delle argille e diverse specie di graminacee, come la piccola loglierella ricurva, la loglierella sottile e l’orzo marittimo, specie tipiche dei litorali e molto rare all’interno.


Castiglione d'Orcia

 


Mappa pił grande
 
   
 
Castiglione d'Orcia fa parte del Parco Artistico, naturale, culturale della Val d'Orcia, dal 2004 Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO.

Bagni San Filippo, Belvedere, Campiglia d'Orcia, Masse, Montieri, Osteria Gallina, Ripa, Rocca d'Orcia, Vivo d'Orcia sono frazioni di Castiglione d'Orcia.
Comuni confinanti sono Abbadia San Salvatore, Castel del Piano, Montalcino, Pienza, Radicofani, San Quirico d'Orcia, Seggiano.


[1] Fonte: Fondazione Musei Senesi | Musei in mostra in Castiglione d'Orcia

[2] Fonte: www.terresiena.it


Comune di Castiglione d'Orcia | www.comune.castiglionedorcia.siena.it

Renato Stopani, La val d'Orcia, un'«area di strada» del Medioevo-La val d'Orcia. A medieval road area, Firenzelibri (January 1, 2012)

Castiglione d'Orcia | Sala d'Arte San Giovanni
La Sala d’Arte San Giovanni è ubicata nell'antica sede dell’omonima confraternita e conserva, come un piccolo prezioso scrigno, i dipinti eseguiti per Castiglione e Rocca d’Orcia da alcuni dei maggiori esponenti della scuola senese dei secoli XIV e XV: Simone Martini, Vecchietta e Giovanni di Paolo.
A questi si affiancano numerosi arredi liturgici provenienti da chiese e confraternite della zona. Poco lontano si erge su di uno sperone di roccia calcarea, a guardia della sottostante Val d’Orcia, la possente Rocca di Tentennano. Costruita nel secolo XIII dai conti Tignosi da Tintinnano come presidio sulla sottostante via Francigena, l’imponente fortezza, in cui soggiornò anche santa Caterina da Siena, ebbe sempre un’importante funzione strategica per il controllo del territorio meridionale dell’antico stato senese. Dalla sua sommità si gode uno splendido panorama.[1]

Orari
Via San Giovanni, 10 - 53023 Castiglione d’Orcia
Tel. 0577 888986
Aprile-ottobre: dal martedì alla domenica
10.00-12.30/14.30-17.30
Ottobre-marzo: sabato, domenica e festivi
10.00-13.00/15.00-18.00

Rocca di Tentennano Orari

Via Aldobrandeschi, 13 - 53023 Castiglione d’Orcia
Aprile-ottobre: dal martedì alla domenica
10.00-12.00/15.00-18.00
Ottobre-marzo: sabato, domenica e festivi
10.00-13.00/15.00-18.00

Questo articolo è basato sugli articoli Castiglione d'Orcia e Rocca d'Orcia dell' enciclopedia Wikipedia ed è rilasciato sotto i termini della GNU Free Documentation License.
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Maremma hills

La Casa Vacanze Podere Santa Pia è situato in un contesto paesaggistico di suggestiva bellezza
, nel comune di Cinigiano, a meta' strada fra mare e montagna.

 



Case vacanza in Toscana | Podere Santa Pia

Podere Santa Pia
Podere Santa Pia, giardino
Podere Santa Pia
         
         


Pienza
 
Montalcino
 
San Casciano dei Bagni

         
Villa Arceno

Abbadia Sant'Antimo
Val d'Orcia" tra Montalcino Pienza e San Quirico d’Orcia.
         



   

Anello La Foce di Chianciano – Riserva di Lucciola Bella – Palazzone – Castelluccio

   
Un percorso in Val D’Orcia che ci permette di apprezzarne completamente le bellezze ed il fascino particolare. Certamente uno degli angoli della Toscana che non possono mancare nel bagaglio di un appassionato camminatore.

Trekking in Toscana | Anello La Foce di Chianciano – Riserva di Lucciola Bella – Palazzone – Castelluccio
 
Anello La Foce - Vetriana – Monte Cetona


   
Non ci sono molte parole da spendere su questo breve percorso che partendo dalla Fonte Vetriana (746 mslm), che si raggiunge da Sarteano, si sviluppa in un primo tempo in salita per raggiungere il crinale basso del Monte Cetona (1148 mslm).

Trekking in Toscana | Anello La Foce - Vetriana - Monte Cetona

[Fonte: CAI – Sez. Valdarno Superiore]

 
Dal Vivo D’Orcia all’Eremo dell’Ermicciolo fino alle sorgenti del Vivo

   
Punto di partenza e arrivo: Vivo D’Orcia (sentiero circolare)
Lunghezza: 10 km. circa
Durata: 3 ore circa

Tipo di strada e paesaggio: terreno boscoso, strada massicciata, sentiero di bosco attraverso una vegetazione mista con molta ombra davanti alla sorgente del Vivo. Fino ai mesi estivi dei piccoli rigagnoli attraversano il terreno.

Già all’inizio del sentiero dopo aver lasciato Vivo D’Orcia ci si trova nel sito romanico dell’Eremo o Contea del Vivo, situato proprio lungo il corso del torrente. Nel XVI secolo l’ex convento fu ceduto alla famiglia Cervini la quale trasformò la costruzione in una fortezza in stile rinascimentale. Oggi è attuale residenza estiva della famiglia Cervini. Si cammina attraverso l’antico patrimonio forestale di faggi, ammirando le enormi rocce ricoperte di muschio che conferiscono al paesaggio un’atmosfera da favola. La seconda parte del sentiero permette di passare davanti all’Ermicciolo di San Benedetto dove sono in ritiro dal X secolo i monaci dell’ordine dei Camaldolesi. Il luogo suggestivo, con la cappella romanica del XIII secolo, è noto anche per la presenza abbondante di funghi. Qui nasce il torrente Vivo le cui fresche acque sorgive finiscono più avanti in un laghetto.

Trekking sul Monte Amiata | Dal Vivo d'Orcia all'Eremo e all'Ermicciolo fino alle sorgenti del Vivo 


   
Lungo l’Orcia a Bagno Vignoni

   
Itinerario pedonale nella Val d'Orcia.
Punto di partenza e di arrivo: Bagno Vignoni, frazione di San Quirico d'Orcia. Si raggiunge in bus da Siena con partenza nei feriali alle ore 7.00 (corrispondenza a San Quirico alle 9.00), nei festivi alle ore 11.30. Il ritorno da Bagno Vignoni avviene nei feriali alle ore 18.20 (fermata al bivio della Cassia), nei festivi alle 18.25.
Tempo di percorrenza: 4 ore. Dislivello: 283 metri in salita.
Segnavia: tacche bianco-rosse e cartelli segnaletici della Provincia di Siena.
Percorso: strade campestri sterrate.

Trekking in Toscana | www.sentieridautore.it | Lungo l’Orcia a Bagno Vignoni

 
Collegiata dei Santi Quirico e Giulitta, portale romanico con sculture zoomorfe

La Via Francigena nella Val d’Orcia

 
Itinerario circolare in bicicletta nella Val d’Orcia, in provincia di Siena, con partenza e arrivo a Bagno Vignoni.
Lunghezza: 39.8 km. Dislivello: 450 metri.
Percorso: strade campestri sterrate (per circa 12 km), provinciali e statali asfaltate.

Trekking in Toscana | www.sentieridautore.it | La Via Francigena nella Val d’Orcia

 
     
Mappe: Multigraphic Val d'Orcia, Kompass nr. 662; Lago trasimeno and Kompass nr. 653 Pienza-Montalcino-Monte Amiata.


Il Monte Amiata, con i suoi 1738 metri, è una delle più importanti vette regionali, situato nella zona meridionale, adagiato tra la Maremma e le Valli d'Orcia e di Chiana.
Il suo appeal lo si deve anche alle origini, all'essere cioè un vulcano spento, la cui ultima eruzione è avvenuta circa 700.000 anni fa. Caratterizzato da numerosi laghetti e rocce vulcanici, è ricco di acque e sorgenti. 
E' ricchissimo di foreste di castagni, faggi ed abeti, mentre verso le sue pendici è possibile osservare vigneti ed oliveti, in grado di generare prodotti di altissima qualità.

 

Monte Amiata