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Lippo Memmi, Maestà, 1317-18, fresco, Palazzo Pubblico, San Gimignano

 

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Lippo Memmi

   
   
Lippo Memmi (Siena, nono decennio del XIII secolo – Siena, 1356) è stato un pittore italiano, esponente tipico della scuola senese della prima metà del Trecento e il seguace più valido e rappresentativo di Simone Martini, di cui fu cognato.

Nel contesto senese della prima metà del XIV secolo, Lippo Memmi è uno degli autori più significativi e senz'altro la sua arte fu estremamente apprezzata in quanto rispecchiante i gusti più tipici dell'aristocratico ambiente senese dell'epoca. Di tutti gli autori senesi oggi la critica tende forse ad apprezzare di più coloro i quali sono riusciti a distaccarsi da questi stilemi (ad esempio Ambrogio Lorenzetti) e che nella prima metà del XIV secolo non trova nessun pittore veramente in grado di esprimersi al livello di Simone Martini.

Biografia e opere

La formazione

La sua formazione avvenne nella bottega del padre, Memmo di Filippuccio, pittore di origine senese, a San Gimignano. Ben presto dovette accostarsi a Simone Martini, probabilmente conosciuto quando Simone fu a San Gimignano in occasione della realizzazione di una Madonna, di cui resta la sola testa, nella chiesa di San Lorenzo al Ponte (1310 ca.); da questo incontro scaturì forse la collaborazione di Lippo come apprendista alla realizzazione ad affresco della Maestà del Palazzo Pubblico di Siena, che Simone dipinse nel 1315 (e che poi restaurò nel 1321).

Databili in questa fase giovanile di Lippo sono alcuni brani di affreschi sopravvissuti alle distruzioni barocche nella chiesa di Sant'Agostino a San Gimignano: vi sono una Madonna del latte e alcune figure di santi.



La Maestà di San Gimignano

La prima opera datata (1317) e firmata di Lippo è la Maestà di San Gimignano: si tratta di un grande affresco (cm 435 x 875), realizzato nella Sala del Consiglio del Palazzo Pubblico della città.

 

Il fatto che l'opera venga pagata congiuntamente sia a Lippo che al padre, Memmo di Filippuccio, aveva fatto pensare che il pittore non fosse ancora maggiorenne, ma più probabilmente, al contrario, indica la raggiunta maturità artistica e professionale del giovane pittore cresciuto nella bottega paterna.

Il committente è il senese Nello di Mino Tolomei, Podestà e Capitano del Popolo di San Gimignano tra il 1317 e il 1318, il quale si fece ritrarre in primo piano, inginocchiato ai piedi della Madonna.

Questa opera deve moltissimo alla Maestà che Simone Martini aveva affrescato nel Palazzo Pubblico di Siena, sia per la composizione generale (la Madonna in trono al centro con due fitte schiere di angeli e santi ai lati), che per il grande baldacchino sorretto da aste. Da Simone è ripresa anche l'idea innovativa di decorare le aureole dei santi con le punzonature a stampino.

Quattro figure, le ultime due a destra e a sinistra furono realizzate da Bartolo di Fredi, nel 1367, anno in cui dipingeva anche nella collegiata le Storie del Vecchio Testamento. Un ulteriore intervento di restauro fu effettuato da Benozzo Gozzoli, riprendendo i piedi dei santi al di sopra delle due porte e ritoccando l'azzurro del cielo.

  Lippo Memmi - Maestà - Google Art Project
   

Lippo Memmi, Maestà

 

   
   
Le altre opere

Fu uno degli autori impegnati nel cantiere del duomo di Orvieto (come diversi altri senesi) dove realizzò la straordinaria tavola con la Madonna della Misericordia o Madonna dei Raccomandati, databile entro il 1320: il pittore ha firmato l'opera sul gradino ai piedi della Madonna, benché vi si possa notare anche la mano di almeno un altro collaboratore che ha realizzato i devoti genuflessi.

Intorno al 1330, anche se non tutti concordano - c'è chi proporrebbe una datazione verso il 1325 - Lippo dipinse per la Basilica di Santa Maria dei Servi a Siena una Madonna con Bambino, detta la Madonna del Popolo, oggetto di grande venerazione, ora alla Pinacoteca Nazionale di Siena. Sul bordo inferiore della cornice possiamo leggere "LIPPUS MEMI [ME] PINXIT". Si tratta di una delle sue opere più raffinate.

Assieme al Martini nel 1333 dipinse uno dei capolavori gotici del XIV secolo, l'Annunciazione (ora conservata agli Uffizi), in cui già traspare l'aristocratica finezza e delicatezza che porterà Siena ed i suoi pittori ad essere uno dei massimi centri europei del Gotico Internazionale.

Successivamente realizza un Trionfo di San Tommaso d'Aquino per il Convento di Santa Caterina a Pisa, dove tutt'oggi si trova. Questo Convento godeva di enorme considerazione tra Due e Trecento ed era uno dei centri culturali più prestigiosi dell'Ordine domenicano grazie all'importante studium la cui istituzione veniva ricondotta allo stesso san Tommaso d'Aquino. Il Santo è raffigurato al centro della scena, seduto in gloria, mentre mostra un testo con l'incipit della sua Summa contra gentiles.



Simone Martini and Lippo Memmi, L'Annunciazione, 1333, tempera on wood, 265 x 305 cm, Galleria degli Uffizi, Florence


Le Storie del Nuovo Testamento nella Collegiata a San Gimignano

Gli affreschi con le Storie del Nuovo Testamento, finalmente assegnate a Lippo e alla sua bottega (nella quale grande rilevanza doveva avere il fratello Federico), sono state per anni attribuite (sulla scorta delle equivoche affermazioni di Ghiberti e di Vasari) ad un certo Barna da Siena, figura priva di alcun riscontro storico. Solo di recente il ciclo è stato cronologicamente arretrato al periodo compreso tra il 1335 e il 1345 e attribuito alla collaborazione tra Lippo Memmi, succeduto al padre Memmo nel ruolo di Pictor civicus a San Gimignano, e al fratello Federico (o Tederico).

Gli affreschi sono distribuiti su tre fasce orizzontali nelle sei campate della navata. La lettura degli episodi è quasi interamente bustrofedica: le storie dell'infanzia di Cristo sono nella fascia più alta, contenuta nelle sei lunette.


Madonna del Latte nella Chiesa Sant'Agostino a San Gimignano

    Lippo Memmi, Madonna col bambino, Sant'Agostino, San Gimignano
       

 

Lippo Memmi (attr.), Madonna del Latte, Chiesa di Sant'Agostino, San Gimignano

 

L'affresco Madonna del Latte di Lippo Memmi sulla parete sinistra, è eseguito tra il 1314 e il 1315. Rappresenta la Madonna col Bambino, ai lati l'arcangelo Michele e San Giovanni Battista. E' un frammento del ciclo di affreschi, che nel secolo XIV ricopriva l'intera parete della navata.


Alla corte papale di Avignone e rientro a Siena

Alcuni sostengono che Lippo seguì il Martini alla corte papale di Avignone e che col fratello Tederico firmò nel 1347 un dipinto perduto per la chiesa dei francescani di quella città. È però più probabile che l'opera fosse stata realizzata a Siena e che venisse in seguito inviata ad Avignone, infatti nel novembre di quello stesso anno Lippo è attestato nella città toscana.

Un'iscrizione mutila ricordata da antiche fonti senesi riportava la data 1450 nell'affresco con Madonna, il Bambino, un angelo e i santi Paolo, Pietro, Domenico nel chiostro della chiesa di San Domenico a Siena ed oggi alla Pinacoteca Nazionale della città.

A Siena eseguì diverse altre opere fino alla morte che avvenne nel 1356.

 

The Madonna dei Raccomandati is situated in the Cathedral of Orvieto. The Cappella del Corporale lies on the north side of the main crossing. It was built between 1350 and 1356 to house the stained corporal of the miracle of Bolsena. It is from this chapel that the reliquary with the corporal is carried in religious processions through the town on the Feast of Corpus Christi.
In a niche on the right wall stands a panel of the Madonna dei Raccomandati (c. 1320). It was painted in the Italian Byzantine tradition by Lippo Memmi, who signed it LIPUS DE SENA. It is one of the earliest representations of this iconography, which originated in Siena, and has been beautifully restored.

The painting was variously modified, specially in the 19th century. Some think that the only original part of the painting is the lower one, where we can see the Pious Women and the Brethren recommending themselves to the Madonna in prayer.

Art in Tuscany | Madonna della Misericordia | Madonna of Mercy
 

Madonna dei Raccomandati

 

     
     
     

Bibliografia


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Mallory, Michael. An Altarpiece by Lippo Memmi Reconsidered. Metropolitan Museum Journal, Vol. 9 (1974).

Art in Tuscany | Giorgio Vasari's Lives of the Artists | Simone Martini (1285-1344) and Lippo Memmi (d. 1357)

 

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