Una vera e propria novità nel sistema dei parchi a livello nazionale; si ispira ai wild park tedeschi, ma aggiunge a quelle esperienze nuovi contenuti ed altri obiettivi. Si pone come strumento di sperimentazione e di gestione naturalistica al servizio di tutti e, in special modo, delle istituzioni e delle popolazioni presenti nel territorio del Monte Amiata.
Il Parco Faunistico del Monte Amiata è impegnato soprattutto nella organizzazione di attività didattiche e di sensibilizzazione, nel favorire la ricerca scientifica naturalistica e nella conservazione di specie animali e vegetali a rischio di scomparsa.
All'interno delle aree faunistiche, integrate fra loro, sono presenti specie animali che hanno, o hanno avuto in passato, un ruolo negli equilibri dell'ambiente appenninico. Si può passeggiare attraverso appositi sentieri attrezzati ed osservare ungulati quali cervi, daini, caprioli, camosci, mufloni. Numerose sono le specie ancora naturalmente presenti nella zona, alcune delle quali minacciate d'estinzione o erosione genetica. Percorrendo i sentieri possono essere avvistati, in un'apposita grande area, gestita come una vera e propria riserva genetica, i rari e fieri lupi appenninici, altrimenti difficilissimi da vedere nei loro atteggiamenti più naturali ed affascinanti. Progetti particolari riguardano il Capovaccaio, la Starna, l'asinello Sorcino Crociato di razza amiatina ed altro ancora.
Il territorio dove insiste il Parco Faunistico del Monte Amiata è assai interessante dal punto di vista naturalistico e paesaggistico. L'ambiente naturale è caratterizzato dall'incontro tra rocce calcaree, nelle quali la vegetazione è rappresentata soprattutto da licheni, sassifraghe e piante spinose, in contrasto con le arenarie dove si sviluppano boschi mesofili di latifoglie, soprattutto castagni e faggi.
La forra, nella quale si snoda un bellissimo "sentiero natura" (tempo di percorrenza circa 2 ore), è caratterizzata da numerose sorgenti che alimentano il fosso Onazio, tributario del fiume Zancona, che incide profondamente l'area orientale, ricca di specie animali e vegetali e, quindi, anche questa parte del Parco è molto ricca ed interessante.
Un sentiero più impegnativo degli altri (tempo di percorrenza circa 3 ore), conduce fino alla vetta del Monte Labbro, importante, oltre che per i singolari e rilevanti aspetti naturalistici e paesaggistici, anche per il risvolto storico-culturale "per essere stato scelto da David Lazzaretti, il profeta del Monte Amiata, come sede della propria predicazione e delle proprie attività; nella parte alta si conservano gli edifici che fecero da scenario al sogno fantastico di David, ma per chi ha maggiore sensibilità, si respira ancora, in rilievi deserti, aperti a panorami sconfinati, battuti dai venti, una sorta di mesta spiritualità, un alone di leggendario e fantastico, ma anche di rispetto e serenità che evidentemente quelle lontane e drammatiche vicende le hanno impresso e tramandato".
Il Parco è inserito nel progetto regionale "I sentieri dell'arte"; è, inoltre, in via di allestimento un giardino botanico, un giardino delle farfalle ed un osservatorio astronomico; e, nel centro storico di Arcidosso, è in continuo divenire il Centro visita di tipo museale del Parco Faunistico e delle Riserve Naturali del Monte Amiata.
All'interno, oltre alla Direzione ed i servizi, è disponibile una sala polivalente per esposizioni, mostre, o incontri di studio e di lavoro per gruppi fino a settanta persone. I box ospitano asinelli amiatini e cavalli maremmani.
Il centro servizi è anche dotato di un caratteristico bar-ristorante, con caminetto, tavoli e servizio sia all'interno che all'esterno; qui si possono gustare piatti tipici, anche scegliendo il classico e conveniente menù trekking.
Le aree faunistiche sono visitabili tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle 7,15 al crepuscolo. Per motivi igienici e di sicurezza sanitaria della fauna selvatica ospitata nelle aree faunistiche, non è ammessa l'introduzione, neanche temporanea, di animali domestici. I sentieri devono essere percorsi a piedi e non possono essere abbandonati; frequenti e facilmente individuabili sono le aree di sosta e di osservazione. Per fruire meglio il Parco, guide naturalistiche, esperte anche in itinerari didattici per scolaresche, gruppi, associazioni ecc…, possono essere prenotate nei giorni precedenti le visite. E' importante tenere presente che, nei periodi molto caldi, durante le ore centrali del giorno, gli animali tendono a fermarsi e quindi sono meno avvistabili.
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