Nostalghia è un film di Andrej Tarkovskij del 1983. Vinse il Grand Prix du cinéma de création al festival del cinema di Cannes di quell'anno, ex æquo con L'Argent di Robert Bresson.
Tarkovskij co-scritto la sceneggiatura con Tonino Guerra. Tonino" Guerra è stato un poeta italiano, scrittore e sceneggiatore che ha collaborato con alcuni dei registi più importanti del mondo, come Michelangelo Antonioni, con L'avventura, La notte, L'eclisse e altri film.[1]
In buona parte autobiografico, descrive la storia di un autore russo che viene in Italia per documentarsi su un musicista del settecento, Maksim Sazontovic Berezovskij. Il film è premiato a Cannes nel 1983 come miglior regia.
Tonino Guerra, con cui Tarkovskij ha lavorato per Nostalghia, ricorda queste parole del regista:
Una volta ero nella dacia, con la finestra aperta. L’aria e l’acqua entravano sul pavimento di legno, e io ho permesso che entrasse perché si stava formando una pozzanghera dentro casa, ma che sembrava uno specchio e che rispecchiava le cose dentro e fuori. Mi piaceva la nascita di questo fatto. Senonchè passa il cane e naturalmente, non sapendo che c’era l’acqua, si bagna le zampe. Si ferma subito per scrollarsi le gocce che aveva sulle zampe posteriori.
Dopodichè, continua Guerra:
Il cane va in un’altra stanza, Andrej resta a guardare la pozzanghera. Viene il sole, e in pochi momenti la pozzanghera scompare. Riappare il cane, si ferma, perché sospetta che ancora ci sia l’acqua. Restano lì tutti e due, a guardare questo punto, per chiedersi come sia bello il mondo che vede nascere le cose e queste cose scompaiono anche se sono meravigliose. (Guerra 1989, p. 65).[4]
Nostalghia è girato completamente in Italia e in particolare in tre regioni centrali: Toscana, Umbria e Lazio. Nel film troviamo delle immagini memorabili del paesaggio toscano e sabino: la misteriosa cripta di Abbadia San Salvatore sul Monte Amiata, la suggestiva Abbazia di San Galgano, l'incantevole Bagno Vignoni, la caratteristica Val d'Orcia, Monterchi (Cimitero), la chiesa allagata di Santa Maria in San Vittorino a Cittaducale (VT) e Roma, in Piazza del Campidoglio.
Trama
Gor?akov è un poeta sovietico in viaggio in Italia per studiare la vita di un compositore russo del XVIII secolo.
La "nostalgia" da cui deriva il titolo è quella del poeta espatriato, ma anche quella dei vari personaggi che cercano di superare la propria alienazione spirituale e ricucire la propria separazione fisica dalle altre persone.
Nostalghia
Regia di Andrej Tarkovskij
Soggetto e sceneggiatura: Andrej Tarkovskij, Tonino Guerra
Fotografia: Giuseppe Lanci
Musica: Giuseppe Verdi (messa di Requiem), Ludwig van Beethoven (finale nona sinfonia), musica tradizionale russa, musica antica cinese.
Scenografia: Andrea Crisanti
Costumi: Lina Nerli Taviani.
Interpreti
leg Jankovskij (Andrej Gorchakov), Erland Josephson [voce di Sergio Fiorentini] (Domenico), Domiziana Giordano [voce di Lia Tanzi] (Eugenia), Patrizia Terreno (moglie di Gorchakov), Milena Vukotic (donna nella piscina di Bagno Vignoni), Laura De Marchi, Delia Boccardo (moglie di Domenico), Raffaele Di Mario, Rate Furlan, Livio Galassi, Elena Magoia, Piero Vida.Una chiesa vicino a Rieti, nei pressi di Cittaducale. La chiesa a San Vittorino sommersa nell’acqua. Sotto la chiesa c’è una sorgente naturale e dal pavimento esce acqua che, secondo la tradizione popolare, è miracolosa.
Chiesa di San Pietro, Tuscania, interior
San Galgano, interior
Nostalghia (Subtitled) - Trailer
Alcune scene del film Nostalghia
Nostalghia in Bagno Vignoni
Nel racconto preparatorio di Nostalghia (Tarkovskij, 1994), Tarkovskij scriveva:
«Il cielo è pieno di nuvole bianche, leggere, simili ai disegni di un fuoco d’artificio. […] Questa alternanza di luce e di ombra sulla superficie liscia delle colline, che come onde del mare che si spingono l’una dopo l’altra fino all’orizzonte, sembra il respiro della vita stessa, il ritmo solenne della natura, pieno del frinire delle cicale e della luce abbagliante del sole nei momenti in cui spunta dalle nuvole. Questa terra arata di Toscana […], bella quasi come sono i miei boschi, le mie colline […], lontani, russi, antichi, irraggiungibili ed eterni»[4].
Nostalghia, final Scene in San Galgano
Nostalghia termina in una magnifica scena dove lo scrittore, seduto con il proprio cane, guarda verso di noi cercando un dialogo di sentimenti.
L'ultimo colpo in Nostalghia non è l'espressione di una realtà spirituale nel senso religioso o sacro, ma uno che è parte del tempo e della memoria. Tarkovskij descrive il tempo e la memoria, come stati spirituali:
«Il tempo è uno stato: la fiamma in cui vive la salamandra dell’anima umana. È ovvio che senza tempo non c’è memoria. Ma la memoria è qualcosa di così complesso che […] l’elenco delle sue qualità non può definire la totalità delle impressioni che ci affetta. La memoria è un concetto spirituale» (Tarkovskij 1988). «Il colore deve corrispondere alla condizione del tempo sullo schermo, esprimerlo e completarlo» (Tarkovskij 2012, p. 136).[4]
Nostalghia in Tuscania
Nostalghia in Tuscania
Andrej Tarkovskij ha sostituito l'affresco originale nella Basilica di San Pietro con il Piero della Francesca Madonna del Parto.
Quando Eugenia è all’interno della chiesa, in una cripta, assiste alla processione di una statua della Madonna e può ammirare l’opera. La bellissima cripta la conoscevo già per averla visitata dal vivo e al cinema (ad esempio ne L’armata Brancaleone) e appartiene alla chiesa di San Pietro a Tuscania (Viterbo) mentre il dipinto che vede Eugenia (nel film è una copia) non è mai stato lì![2]
Chiesa di San Pietro, Tuscania
Una chiesa vicino a Rieti, nei pressi di Cittaducale
Alcune scene del film Nostalghia, girate nella chiesa di S. Vittorino a Cittaducale.. La chiesa a San Vittorino sommersa nell’acqua. Sotto la chiesa c’è una sorgente naturale e dal pavimento esce acqua che, secondo la tradizione popolare, è miracolosa.
Roma, in Piazza del Campidoglio
Discurso de Domenico na piazza del Campidoglio, Roma. A piazza del Campidoglio, l'amico "pazzo" del protagonista, Domenico, parla alla gente dalla statua equestre del Marco Aurelio e si toglie la vita, in nome di un ritorno alla semplicità ormai perduta nella vita moderna.
Discurso de Domenico na piazza del Campidoglio, no filme "Nostalghia", de Andrei Tarkovsky
[1] Antonio Guerra, detto Tonino, è stato un poeta, scrittore e sceneggiatore italiano. È stato stretto collaboratore alla sceneggiatura insieme a registi di primo rango, come Andrej Tarkovskij, Francesco Rosi, Michelangelo Antonioni, Luchino Visconti, Theo Angelopoulos, i fratelli Taviani, Federico Fellini, Marco Bellocchio, Vittorio De Sica, Paolo Cavara, Elio Petri, Giuseppe De Santis. [2] Fonte: LE LOCATION ESATTE DI "NOSTALGHIA" | www.davinotti.com [3] Filming locations of Nostalghia at the Internet Movie Database [4] In quest’ottica è da vedere anche il film/documentario/diario: Tempo di viaggio, 1983 (sceneggiatura di Andrej Tarkovskij e Tonino Guerra, in cui si ripercorre il viaggio in Italia di Tarkovskij: quasi un ‘preludio’ di Nostalghia), nonché diverse interviste legate al film, reperibili nel sito Nostalghia. [Fonte: Annalisa Caputo, Tarkovskij e la "Nostalghia" dell’Origine].